Vaccino Pfizer, solo un Paese europeo non subirà ritardi

Mario D’Angelo

17/01/2021

L’Ungheria di Viktor Orbán proseguirà, indisturbata dai ritardi di Pfizer, la propria campagna vaccinale. Ecco perché.

Vaccino Pfizer, solo un Paese europeo non subirà ritardi

La statunitense Pfizer ha comunicato che le consegne delle dosi di vaccino anti-Covid all’Ue saranno “sostanzialmente ridotte nelle prossime settimane”. Un annuncio che ha sollevato la protesta di molti Paesi membri, che hanno chiesto alla Commissaria per la Sanità Stella Kyriakides di chiedere spiegazioni.

I Paesi denunciano il brevissimo preavviso con cui la compagnia ha annunciato il ritardo, che potrebbe causare l’esaurimento delle poche scorte già in dotazione e mettere a rischio la campagna vaccinale.

Un Paese in particolare, però, non sarà colpito dal ritardo: si tratta dell’Ungheria, unica in Europa a non contare sui vaccini prodotti in Occidente, preferendo loro il Sinopharm cinese.

Vaccino Pfizer in ritardo in Europa

È arrivato il primo carico di dosi di vaccino Moderna, ma le scorte di quello Pfizer si stanno esaurendo. La Campania, probabilmente la Regione più efficiente nella somministrazione dei vaccini non solo in Italia, ma in tutta Europa, ha usato il 93,3% delle dosi a disposizione.

La casa farmaceutica statunitense, prima a ricevere l’ok di Ema, ha comunicato che ridurrà la fornitura Ue del 30% nel corso delle prossime settimane. Paivi Kerkola, amministratrice delegata di Pfizer Italia, ha detto che le consegne torneranno “regolari” a partire dalla settimana del 25 gennaio, con un aumento da quella del 15 febbraio.

Sei Paesi baltici, non contenti delle rassicurazioni dell’azienda e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, hanno scritto una lettera a Kyriakides definendo il ritardo “inaccettabile”. La Commissaria dovrebbe “rimarcare il bisogno di assicurare stabilità e trasparenza di consegne in orario”, si legge nel testo visionato da Politico.

Perché l’Ungheria non subirà ritardi nella consegna dei vaccini

L’Ungheria ha prenotato 19,7 milioni di dosi di vaccini anti-coronavirus attraverso i negoziati europei, ma ne riceverà soltanto 100.000 a settimana. Il portavoce del primo ministro Viktor Orbán, Gergely Gulyás, ha spiegato che per vaccinare 3 milioni di persone a questo ritmo ci vorrebbero 30 settimane.

Per questo il governo ungherese ha puntato su Sinopharm, un vaccino inattivato e non a mRNA come quelli Pfizer e Moderna. È stato quindi sviluppato con un metodo più vecchio ma più testato nel corso della storia. L’efficacia dimostrata è del 79%, inferiore al 95% dei vaccini USA ma comunque alta. Altri Paesi che stanno usando Sinopharm riportano tuttavia un’efficacia minore rispetto a quella annunciata.

Orbán ha detto più volte di fidarsi del vaccino Sinopharm, benché le autorità cinesi abbiano saltato la terza fase di test.

Le dosi Sinopharm arriveranno in Ungheria non appena le autorità del Paese daranno l’autorizzazione, che dovrebbe arrivare in questi giorni.

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