Dal 26 al 28 giugno va di scena il G7 in Germania, in uno dei momenti più difficili per l’economia e la finanza globale, alle prese con guerra, inflazione energetiche, sfide della transizione green.
Olaf Scholz ospita il vertice del G7 in un momento di pericolo per l’Occidente, poiché l’aumento dell’inflazione, una crisi energetica e la minaccia di recessione mettono alla prova la capacità delle economie più ricche di dispiegare una risposta coordinata.
L’incontro, a cui partecipano anche i leader di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Italia, Giappone e Canada, arriva mentre gli economisti di tutto il mondo declassano le loro previsioni di crescita e rivedono le loro proiezioni di inflazione. I prezzi dell’energia e dei generi alimentari sono aumentati vertiginosamente dall’invasione russa dell’Ucraina a febbraio, e questo mese le banche centrali hanno alzato i tassi con margini maggiori di quanto previsto dai mercati.
In più, c’è la sfida della transizione verde. Ora che l’emergenza gas colpisce l’Europa, i target per ridurre le emissioni potrebbero subire un colpo.
Che G7 sarà in questo contesto economico così complesso?
Illusioni e speranze sul G7 in Germania
Scholz, padrone di casa del G7 tedesco, ha affermato che l’obiettivo principale del vertice, è quello di costruire unità. Le principali democrazie devono dimostrare di essere “unite come non mai”, non solo “nella lotta contro l’imperialismo [del presidente russo Vladimir] Putin, ma anche nella lotta contro la fame e la povertà, le crisi sanitarie e il cambiamento climatico”, ha detto il cancelliere al Bundestag mercoledì.
Il capo di Stato tedesco spingerà in particolare per un Piano Marshall per l’Ucraina, modellato sullo schema americano che ha finanziato la ricostruzione dell’Europa del dopoguerra. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy parteciperà al vertice tramite collegamento video.
I leader discuteranno anche delle interruzioni delle forniture alimentari globali causate dal blocco russo dei porti ucraini del Mar Nero. Spetta al G7 “prevenire una carestia catastrofica”, ha affermato Scholz, che ha invitato al vertice anche Indonesia, India, Sud Africa e Senegal.
Tuttavia, una risposta politica comune potrebbe essere più difficile da raggiungere sulle incombenti minacce macroeconomiche per gli stessi Stati del G7, la cui discussione dominerà il primo giorno del vertice.
Alcuni dei recenti sviluppi sono visti come al di fuori del controllo dei leader: la politica cinese zero-Covid che devasta le catene di approvvigionamento globali e la riduzione dei flussi di gas verso l’Europa da parte del Cremlino, che ha sconvolto i mercati e aumentato le probabilità di una crisi energetica invernale.
Questa volta, ha affermato Paschal Donohoe, presidente dell’Eurogruppo dei ministri delle finanze, i politici dovranno trovare un equilibrio tra il sostegno alle famiglie più esposte all’aumento dei prezzi dell’energia e l’attenzione a non alimentare pressioni inflazionistiche, un compito che ha definito impegnativo.
E poi c’è la questione ambientale. Una bozza di testo condivisa con Bloomberg vedrebbe il G7 “riconoscere che gli investimenti sostenuti pubblicamente nel settore del gas sono necessari come risposta temporanea all’attuale crisi energetica”.
Tradotto: insistere ancora con i combustibili fossili. Un cambiamento rispetto a un impegno avviato lo scorso anno e consolidato a maggio rappresenterebbe un’inversione di marcia negli sforzi globali per combattere le avversità climatiche. Renderebbe più difficile radunare il resto del mondo attorno a obiettivi più rigorosi e indirizzare investimenti verso fonti di energia più pulite. Andrebbe anche contro il consiglio dell’Agenzia internazionale per l’energia, secondo la quale dovrebbero essere sviluppati nuovi progetti di petrolio e gas, se il mondo vuole limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius.
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