Lo chef Gianfranco Vissani contro il premier Conte: “dove sono i soldi della cassa integrazione?” Ristoratori pronti ad un’azione collettiva contro il Governo.
Gianfranco Vissani, chef dalla lunga carriera in cucina e in tv, si dice pronto a portare il premier Conte in tribunale con l’accusa di aver “preso in giro” il mondo della ristorazione, uno dei settori più colpiti dal coronavirus.
Molti dipendenti sono ancora in attesa della cassa integrazione che oltretutto ha un importo troppo basso per permettere una vita dignitosa. Inoltre la proroga delle scadenze fiscali e i vari bonus non sono risposte adeguate alla perdita di fatturato degli scorsi mesi e di quelli a venire.
Questo lo sfogo che lo chef Vissani ha manifestato in un’intervista sul giornale Libero annunciando l’intenzione di presentare una class action contro Conte e l’intero Esecutivo promossa dall’associazione RistorItalia di cui è membro onorario.
Il Governo ha mentito ai ristoratori: Vissani vuole andare in tribunale
Le accuse dello chef Gianfranco Vissani al Governo sono pesantissime: “Conte ci ha presi un po’ troppo in giro”, riferendosi alle misure previste per il sostegno alla ristorazione in seguito all’emergenza coronavirus. 400 euro di cassa integrazione - per chi l’ha percepita - non sono di certo sufficienti a condurre una vita dignitosa, a mantenere la famiglia e pagare il mutuo della casa, come non si sono rivelati sufficienti gli ammortizzatori per gli imprenditori nella ristorazione: “I bonus, i 600 euro sono stati solo manovre dal sapore elettorale. Ora, a settembre e ottobre, si apre un buco: c’è gente che non sa come farà a sopravvivere. È di loro che mi preoccupo.”
Non è la prima volta che lo chef prende posizione nei confronti delle scelte del Governo, ma stavolta ha anche dichiarato di voler intraprendere le vie legali; nel dettaglio vorrebbe promuovere una class action contro Giuseppe Conte con il sostegno dei ristoratori dell’associazione umbro-marchigiana RistorItalia di cui è membro e presidente. “I nostri diritti sono stati calpestati. I diritti elementari, quelli umani”, queste le sue parole.
Secondo Vissani, Conte si è dimostrato inadeguato e superficiale nella gestione della crisi economica causata dalla COVID-19, non solo nei confronti della ristorazione ma in generale verso tutti i rami dell’imprenditoria, motore economico del Paese. Per lo chef soltanto Mario Draghi avrebbe potuto essere all’altezza del compito, ma al contrario l’Italia e l’Europa si sono dimostrate l’una inadeguata e l’altra indifferente.
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