Nuovi record a Wall Street per gli indici S&P 500 e Nasdaq, dopo la decisione sui tassi della Fed. Occhio all’outlook firmato da Barclays.
Nuovi record della storia nel Fed Day per gli indici azionari di Wall Street Nasdaq Composite e S&P 500.
A fronte del Dow Jones Industrial Average, che ha chiuso la sessione della vigilia poco mosso, il Nasdaq Composite ha incassato ieri un rally dell’1,51%, balzando al nuovo record di chiusura a quota 19.269,46 punti, agguantando e superando la soglia dei 19.000 punti per la prima volta nella storia.
Record di chiusura anche per l’indice benchmark S&P 500, salito dello 0,74%, a quota 5.973,10. L’indice era balzato del 2,53% alla vigilia, confermando la seduta del giorno successivo all’Election Day USA migliore di sempre, dopo la notizia della vittoria di Donald Trump alle Elezioni USA di martedì 5 novembre.
Ieri i riflettori si sono spostati sulla Fed di Jerome Powell, che ha annunciato il secondo taglio dei tassi sui fed funds USA dopo la maxi riduzione, definita subito “Jumbo Cut”, dello scorso 18 settembre, data di inizio del ciclo di allentamento della restrizione monetaria, che la banca centrale ha inaugurato dopo le strette monetarie anti-inflazione degli anni 2022-2023.
Stavolta la sforbiciata è stata meno importante, pari a 25 punti base: i tassi sono così scesi al nuovo range compreso tra il 4,5% e il 4,75%.
Settimana di forti buy per Wall Street. Ma occhio ad outlook tassi Fed
Per quanto sia evidente la maggiore cautela da parte degli economisti e degli strategist sulla direzione futura dei tassi USA, al netto della frenata dell’indice Dow Jones, Wall Street ha continuato a estendere i rialzi della vigilia, sostenuta dal sentiment positivo che si è innescato dopo l’Election Day a causa del risultato chiaro del voto americano: la certezza della vittoria di Trump contro la candidata democratica Kamala Harris ha spazzato via il timore, espresso da diversi analisti nei giorni precedenti alle Elezioni, di un esito poco chiaro delle Elezioni, che avrebbe portato i mercati a interrogarsi per molte sedute su chi sarebbe stato il prossimo presidente degli Stati Uniti.
La borsa USA si appresta a terminare la settimana in forte rialzo, con lo S&P 500 e il Dow Jones in progresso entrambi del 4,7% circa nelle ultime cinque sessioni, orientati a concludere la settimana migliore dal novembre del 2023. Ancora meglio il Nasdaq, che ha incassato un balzo del 6,5%.
Detto questo, come ha fatto notare Scott Helfstein, responsabile della divisione di investimenti di Global X ETFs, “la direzione dei tagli dei tassi da parte della Fed è più fosca oggi di quanto lo fosse una settimana fa, prima delle elezioni”: e questo perchè gli stimoli fiscali che Donald Trump ha promesso di lanciare, una volta insediatosi alla Casa Bianca, faranno probabilmente salire sia la crescita del PIL che l’inflazione degli States, costringendo la banca centrale americana a optare per una pausa del ciclo dei tagli appena lanciato.
La divisione di ricerca di Barclays ha già fatto qualche conto e ora prevede, così come emerge da una nota dei suoi analisti, che la Fed nel 2025 taglierà i tassi soltanto una volta, di 25 punti base. Il precedente outlook di Barclays per l’anno prossimo era di tre tagli dei tassi di 25 punti base per l’anno prossimo.
Helftstein, dal canto suo, ha spiegato che “il mercato sta segnalando che un’amministrazione Trump sarà positiva per la crescita e gli asset di rischio, il che significa che la combinazione di una crescita più veloce e di nuovi dazi sarà inflazionistica”.
Ciò implica che “l’opinione (attuale della Fed), secondo cui i rischi sulla stabilità dei prezzi e sulla massima occupazione sono bilanciati, potrebbe cambiare velocemente, indicando il rischio di un’accelerazione dell’inflazione”.
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