Boris Johnson, premier della Gran Bretagna, dà il via libera per il ritorno alla normalità. È arrivato il momento di “abituarsi all’idea di avere nuove vittime”.
Covid: dobbiamo davvero “abituarci all’idea di nuovi decessi”?
Il pensiero di Boris Johnson sul Covid è ormai chiaro da tempo. Il premier britannico, infatti, è da sempre particolarmente restio all’adozione di restrizioni, tant’è che nei primi mesi di pandemia fu il primo a parlare d’immunità di gregge da raggiungere facendo contagiare più persone possibili.
Con l’aumento netto dei contagi questo fu poi costretto a ricredersi, o comunque fu portato a farlo, adottando anche in Gran Bretagna restrizioni per limitare la diffusione del virus.
Ma l’idea di fondo, quella per cui il diritto alla salute non può limitare le libertà personali, non sembra averla abbandonata. Lo dimostra l’ultima decisione presa dal premier in uno dei Paesi più colpiti dalla variante Delta.
Via alla restrizioni anti Covid: cosa sta succedendo in Gran Bretagna
Nell’ultima settimana, i positivi al Sars-Cov-2 in Gran Bretagna sono stati 164.290; un incremento complessivo del 66,9% rispetto alla settimana prima, con un’incidenza di 197,7 contagiati ogni 100.000 abitanti.
Il tutto in un Paese in cui ormai i due terzi della popolazione adulta risulta essere completamente immunizzato, mentre l’86% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Specialmente le persone nella fascia di rischio, quindi, risultano completamente immunizzate e questo ha fatto sì che, nonostante un aumento significativo dei contagi, dovuto perlopiù alla diffusione della variante Delta, non ci fosse nel contempo un impatto significativo su ricoveri e decessi.
Nonostante questo netto incremento dei contagi, la Gran Bretagna sarà uno dei primi Paesi che tornerà alla normalità. Come? Dal 19 luglio verrà “restaurata la libertà del popolo” con la cancellazione di alcune importanti restrizioni:
- nessun obbligo della mascherina nei luoghi chiusi. Questa non si dovrà utilizzare nei negozi e nei mezzi pubblici, mentre andrà messa negli ospedali e nei presidi sanitari;
- addio al distanziamento sociale; nei pub inglesi potranno tornare gli assembramenti (mentre fino a oggi vi è ancora la regola che impone il solo servizio al tavolo);
- viene meno la raccomandazione di lavorare da casa, con la possibilità di tornare a lavorare negli uffici.
E a chi storce la bocca per una tale decisione, convinto che il Regno Unito stia sottovalutando la pericolosità della variante Delta e che in questo modo si troverà in autunno con un nuovo boom di contagi e di ricoveri, il premier Johnson dà la sua motivazione:
Non sarà certamente finita per il 19 luglio, ma dobbiamo essere onesti con noi stessi: se non possiamo riaprire la società nelle prossime settimane, quando saremo in grado di tornare alla normalità?
Niente più restrizioni imposte dal Governo, quindi; ai cittadini verrà chiesto di utilizzare semplicemente il buon senso e di affidarsi al giudizio personale. Una situazione che inevitabilmente porterà a un aumento dei contagi e - come ammesso dallo stesso Johnson - dei decessi.
Come ammesso dal premier britannico, nonostante l’enorme successo della campagna di vaccinazione “bisogna abituarsi all’idea di nuovi contagi e decessi”. Il Covid continuerà a circolare e i contagi, senza restrizioni, ad aumentare, così come i decessi: ma “dobbiamo imparare a convivere con questo virus come più o meno si fa con l’influenza”.
Dichiarazioni forti, con la Gran Bretagna che sembra aver accettato l’idea di convivere con il Covid e di avere nuovi decessi (anche se i numeri saranno di certo più bassi visto l’alto numero d’immunizzati) pur di permettere un ritorno alla normalità.
Una decisione destinata a far discutere, con l’Italia che ha già espresso il proprio parere a riguardo.
Anche in Italia dovremo abituarci all’idea di nuovi decessi?
Arriverà un momento in cui si accetterà di convivere con il Covid: lo sappiamo, tutti gli esperti concordano nel ritenere che questo virus diventerà endemico e continuerà a circolare ogni anno provocando ricoveri e decessi. Un po’ come l’influenza.
Ma si tratterà di numeri di certo più contenuti rispetto a quelli a cui abbiamo assistito in quest’ultimo anno e mezzo.
Per il momento, però, non sembra ancora essere arrivato il momento per abbassare la guardia, in quanto nel Governo italiano preferiscono essere prudenti davanti al rischio della variante Delta.
La conferma arriva da Walter Ricciardi, consulente del Ministro della Salute Speranza, il quale valuta la scelta del Regno Unito come “totalmente negativa” tant’è che “anche i colleghi inglesi sono allibiti”. Si tratta di una “decisione politica più che scientifica” da cui l’Italia, per il momento, non intende prendere esempio.
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