È stato approvato oggi il decreto unico con cui il green pass diventa obbligatorio in tutti gli ambienti di lavoro, sia pubblici che privati. Le novità su sanzioni e controlli.
Il green pass diventa obbligatorio per 18 milioni di persone, di cui 4 milioni non ancora vaccinate.
È stato approvato, all’unanimità, il decreto unico per il green pass per i lavoratori: la volontà di Mario Draghi è stata quella di non prevedere distinzioni tra i dipendenti pubblici e quelli della sfera privata, una decisione a cui anche i sindacati hanno dovuto sottostare.
Il decreto unico con tanto di sanzioni per coloro che non sono in regola con la certificazione verde: dopo questo provvedimento non ci sarà quindi alcun settore lavorativo esente dell’obbligo del green pass e tutti i dipendenti, come pure gli autonomi, dovranno esserne in possesso.
Con il decreto arrivano anche altre novità come i prezzi calmierati per i tamponi. I sindacati, infatti, pretendevano che per i lavoratori non vaccinati ci fosse la possibilità che i tamponi fossero gratuiti, ipotesi che dal Governo non hanno voluto prendere assolutamente in considerazione. D’altronde questo decreto nasce proprio per incentivare le vaccinazioni, visto che di questo passo l’Italia faticherà a raggiungere la percentuale d’immunizzazione desiderata: nel dettaglio, l’obiettivo è di arrivare entro la metà di ottobre alla vaccinazione completa di 44 milioni di persone, l’81,7% della platea.
Si spera che un tale provvedimento possa dare dunque la spinta alle vaccinazioni: d’altronde, secondo i dati governativi, ci sono circa 4 milioni di lavoratori che al momento non sono vaccinati e quindi non dispongono del green pass.
DECRETO GREEN PASS LAVORO 16 SETTEMBRE
Decreto green pass lavoro: cosa prevede
Il decreto unico approvato oggi è talmente chiaro che non dovrebbe essere difficile da comprendere. Questo, infatti, dispone l’obbligo del green pass su tutti gli ambienti di lavoro e per tutti i lavoratori.
Una novità importante, in quanto con questo provvedimento l’Italia sarà il primo paese Europeo a prevedere una tale norma. Green pass obbligatorio in fabbrica, in azienda, in ufficio: in qualunque luogo di lavoro bisognerà essere in possesso di regolare certificazione. Nel decreto verrà esteso l’obbligo anche per autonomi e professionisti con Partita IVA. Idraulici, elettricisti, ma anche giardinieri: tutti dovranno essere in regola con la certificazione.
Di fatto, dunque, resteranno fuori dall’obbligo solamente pensionati, casalinghe, disoccupati e studenti, ma non quelli universitari per i quali il green pass è già richiesto. Il green pass sarà obbligatorio anche per chi fa volontariato, come pure per colf, badanti e baby sitter.
Per quanto riguarda gli ambiti lavorativi, dunque, ci sarà una sola distinzione:
- posti di lavoro dove è richiesto il green pass;
- posti di lavoro dove è obbligatorio il vaccino (come per il personale della Sanità e i lavoratori interni ed esterni delle RSA).
O tampone, dunque, o vaccino, o comunque essere guariti dal Covid da massimo 6 mesi: questa la regola da rispettare per chi vuole regolarmente andare al lavoro.
Obbligo green pass anche per gli organi costituzionali
Vengono incentivati ad adottare un obbligo del green pass anche gli organi istituzionali per i quali vale il principio di autodichia. Parlamento e altri organi costituzionali - Quirinale e Corte Costituzionale - potranno dunque “autoregolamentarsi” e “adeguarsi in coerenza” sull’obbligo di green pass.
Si legge poi nel decreto:
“Al personale delle Autorità amministrative indipendenti, ivi comprese la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d’Italia, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale, ai fini dell’accesso nei luoghi in cui svolgono l’attività lavorativa, è fatto obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde.”
Il green pass sarà quindi obbligatorio anche per deputati e senatori, nonché per i consiglieri regionali e per tutte le altre cariche elettive.
Decreto unico green pass lavoro: quando entra in vigore
Come anticipato, il decreto unico per il green pass al lavoro è stato approvato oggi, giovedì 16 settembre. Ma l’obbligo della certificazione verrà differito, in quanto verrà data la possibilità, a chi lo vorrà, di mettersi in regola con la vaccinazione.
Per questo motivo, il green pass al lavoro verrà reso obbligatorio solamente dal 15 ottobre, quando scatteranno le sanzioni per chi non è in regola.
Green pass con tampone: il costo
Come anticipato, non è passata la proposta dei sindacati di rendere gratuiti tutti i tamponi. Al massimo il Governo andrà ad estendere la platea delle farmacie che praticano prezzi calmierati. Per tutti, infatti, si va verso il seguente tariffario:
- tampone gratis per i soggetti che per motivi di salute non si possono sottoporre a vaccino;
- 8,00€ per i minorenni;
- 15,00€ per i maggiorenni.
Questi i prezzi confermati fino al 31 dicembre 2021.
Decreto unico green pass: le sanzioni
Non ci sarà licenziamento per chi è senza green pass al lavoro. D’altronde, anche la Corte Costituzionale francese ha precisato che nonostante la legittimità di una tale richiesta non si può comunque procedere con il licenziamento del dipendente qualora questo rifiuti di mettersi in regola.
Allora ci sarà la sospensione dopo il 5° giorno di assenza, sia del servizio che di conseguenza dello stipendio, sistema già utilizzato negli altri ambiti in cui il green pass è già obbligatorio. Scatta inoltre la sanzione pecuniaria per chi nonostante è senza certificazione si presenta regolarmente al lavoro: da 600 a 1.500 euro, sanzione che vale anche per il datore di lavoro.
La sospensione non potrà andare comunque oltre il 31 dicembre 2021.
Resta da capire come queste regole si applicheranno ai lavoratori autonomi: commercianti, ma anche professionisti che lavorano in proprio e senza dipendenti. Anche questi, infatti, dovrebbero sottostare all’obbligo del green pass per lavorare. Ma chi effettuerà i controlli? E soprattutto, questi rischiano di dover sospendere l’attività se non in regola?
Decreto unico green pass: chi effettua i controlli
Per quanto riguarda i controlli dovrà essere il datore di lavoro ad averne la responsabilità. Saranno i vertici aziendali a dover incaricare un’apposita figura, come già oggi sta avvenendo nelle scuole.
Si legge nel decreto:
I datori di lavoro definiscono entro il 15 ottobre 2021, le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni degli obblighi.
E questi non potranno in alcun modo ammettere i dipendenti non in possesso della certificazione, per i quali scatterà l’assenza dal posto di lavoro. Alla quinta assenza scatta, come anticipato, la sospensione dal servizio e dello stipendio.
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