Donald Trump, è il giorno dell’impeachment: attesa per il voto della Camera

Alessandro Cipolla

18 Dicembre 2019 - 09:31

Ci sarà oggi il voto della Camera dei Rappresentanti Usa in merito all’impeachment per Donald Trump, che rischia lo stato in messa d’accusa per ostruzione al Congresso e abuso di potere per il caso Ucrainagate.

Donald Trump, è il giorno dell’impeachment: attesa per il voto della Camera

È un Donald Trump furioso quello in attesa del voto della Camera dei Rappresentanti che, nella giornata di oggi, sarà chiamata a esprimersi sul via libera o meno ai due capi d’accusa, ostruzione al Congresso e abuso di potere, che formano la richiesta di impeachment formalizzata la scorsa settimana dalla commissione Giustizia della Camera.

La vicenda è quella denominata Ucrainagate, con Donald Trump che è accusato di aver fatto pressioni al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per fare delle indagini su Hunter Biden, figlio di Joe ex vicepresidente e suo probabile sfidante democratico alle elezioni del 2020.

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Dopo che la telefonata incriminata tra il tycoon e il collega di Kiev è diventata di pubblico dominio, il Presidente americano avrebbe poi cercato anche di ostacolare le indagini da parte del Congresso.

La Camera dei Rappresentanti oggi sarà chiamata a votare sul procedere o meno con l’impeachment, con l’Aula che con ogni probabilità dovrebbe dare il proprio disco verde alla messa in stato di accusa per Trump.

Impeachment Trump: il giorno del voto della Camera

Inizierà alle ore 15.00 italiane la seduta fiume della Camera dei Rappresentanti che dovrà esprimersi, con un voto per ognuno dei due capi di imputazione, sulla richiesta di impeachment nei riguardi di Donald Trump.

In caso di un voto favorevole alla messa in stato di accusa, si aprirà il processo per il tycoon che si svolgerà al Senato dove i Repubblicani possono contare però su una buona maggioranza.

Donald Trump rischia così di essere il quarto Presidente della storia degli Stati Uniti a essere oggetto di impeachment dopo Andrew Johnson, Richard Nixon e Bill Clinton: nessuno finora è mai stato rimosso, anche perché Nixon si dimise spontaneamente prima della sentenza.

Alla vigilia del voto della Camera, l’inquilino della Casa Bianca ha inviato una lettera di fuoco di ben sei pagine alla speaker Nancy Pelosi, una delle sue grandi accusatrici, professandosi innocente e parlando di “una dichiarazione di guerra alla democrazia americana”.

È malato” è stata la reazione della Pelosi, con diverse manifestazioni di sostenitori dell’impeachment che si sono tenute in diverse città del Paese, per un clima politico più che incandescente anche perché ormai si è entrati nel pieno della campagna elettorale per le elezioni 2020 di novembre.

Se dovesse essere ritenuto colpevole, Donald Trump rischierebbe di essere immediatamente sollevato dal suo incarico di Presidente degli Stati Uniti, con l’interdizione anche di rivestire ruoli pubblici in futuro. In ogni caso, ogni partito oggetto di impeachment ha poi sempre perso le successive elezioni.

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