Si può chiedere la busta paga durante un colloquio di lavoro? E per stipulare un contratto d’affitto? Cosa dice la legge e perché si usa.
Chiedere la busta paga per affittare un appartamento o durante una procedura selettiva per un nuovo lavoro, a chi non è mai capitato? Considerando la diffusione di questa pratica, in molti si chiedono se sia legale o vietato.
Una domanda spinosa dato che, se da un lato non c’è nessuna legge che vieta ai datori/proprietari di immobili di chiedere la busta paga, dall’altro non esiste nemmeno l’obbligo di mostrare il cedolino o indicare la RAL. Spieghiamo cosa dice la legge e come è giusto comportarsi di fronte a questa richiesta.
È LEGALE CHIEDERE LA BUSTA PAGA IN UN COLLOQUIO E PER L’AFFITTO?
In un colloquio di lavoro è legale chiedere l’ultima busta paga?
Oltre al CV e alla lettera di presentazione, talvolta nei colloqui di lavoro - di persona o nei form online - viene chiesta al candidato l’ultima busta paga o la RAL percepiti fino a quel momento. Tutto ciò deriva da una tradizione anglosassone ed è perfettamente legale.
Nessuna legge lo vieta e, dall’altro lato, non ci sono norme che impongono al candidato di mostrare il cedolino su richiesta dell’ipotetico nuovo datore di lavoro. Vuol dire che potrà rifiutare senza troppe formalità, ad esempio appellandosi alla tutela della privacy.
Perché molte aziende chiedono la busta paga durante i colloqui selettivi?
Sempre più aziende chiedono di indicare la retribuzione netta mensile o lorda annuale. Insomma, vogliono sapere quanto guadagna il candidato oltre alle informazioni sulla sua formazione e le pregresse esperienze lavorative. Il motivo è presto detto: conoscere la busta paga permette ai recruiter di inquadrare il candidato e formulare l’eventuale offerta economica.
Ad esempio, se il datore di lavoro è interessato ad un candidato in particolare, l’indicatore economico potrebbe essere determinante per stabilire quale stipendio sarebbe pronto ad accettare. Difficilmente, infatti, chi cambia lavoro accetta una retribuzione inferiore della precedente.
In alcune società, soprattutto quelle più grandi e le multinazionali, la busta paga è un’informazione che non può mai mancare, senza non si potrà procedere ai successivi step selettivi.
Che succede se dichiaro uno stipendio più alto?
A questo punto è facile immaginare che si possa essere tentati di dichiarare in fase di colloquio uno stipendio più alto di quello effettivamente percepito, in modo da ottenere un’offerta economica migliore. Questo comportamento, però, potrebbe essere scoperto con facilità: un esperto delle risorse umane conosce (o può verificare) gli stipendi netti e lordi applicati dal CCNL di provenienza e verificare se ci sia una connessione reale tra quanto dichiarato dal candidato e la posizione precedentemente ricoperta.
Un bluff che non comporta conseguenze legali ma che potrebbe causare l’esclusione dalla selezione.
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È legale chiedere la busta paga per l’affitto?
Altra ipotesi - assai comune - in cui può essere richiesto di presentare la busta paga è in occasione della stipulazione del contratto di locazione. Non di rado il proprietario chiede agli ipotetici inquilini di mostrare l’ultima busta paga come garanzia di pagamento del canone d’affitto. Oppure, più raramente, il locatore può stabilire un certo importo al di sotto del quale rifiuta di stipulare il contratto (specialmente nelle città dove gli affitti sono particolarmente costosi).
Questa pratica è legale? Precisiamo che mostrare la busta paga al locatore non è obbligatorio per legge ma il proprietario dell’immobile non può essere punito se pretende la busta paga come garanzia di pagamento.
Si tratta di una richiesta rimessa alla libertà contrattuale delle parti. Se l’inquilino rifiuta di consegnare il cedolino o dichiarare la propria RAL può essere “scartato” in favore di altri, ma non subirà nessuna conseguenza sanzionatoria.
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