Redazione Money Premium
2 settimane fa
Nel 2025 il vero rischio sul mercato azionario USA è questo
Gli analisti di Goldman Sachs prevedono che l’S&P 500 offrirà un guadagno annualizzato di appena il 3% in termini nominali nel prossimo decennio.
L’S&P 500 è l’indice di riferimento del New York Stock Exchange, il mercato azionario più grande al mondo.
L’indice S&P 500 replica la performance dei titoli emessi dalle maggiori 500 società quotate a Wall Street ed è considerato un benchmark affidabile delle performance azionarie di tutti gli Stati Uniti. A livello accademico è usato come proxy del cosiddetto “portafoglio di mercato”, ovvero il più diversificato fra tutti i panieri possibili. La valuta di riferimento dell’indice S&P 500 è il dollaro statunitense.
Ad oggi il valore massimo assoluto dell’indice S&P 500 è stato raggiunto il 26 gennaio 2018 a 2.872,8701 punti. Il minimo assoluto dell’indice è stato raggiungo nel giugno del 1932 a 4,40 punti, va tuttavia segnalato come il minimo da quando nel 1957 il paniere ha assunto il nome di S&P 500 è stato registrato è stato registrato nell’ottobre 1957 a 38,98 punti.
L’indice S&P 500 è un paniere ponderato per la capitalizzazione di mercato dei propri componenti azionari, pertanto il peso attribuito a ciascuna azienda è direttamente proporzionale al suo valore di mercato. È stato calcolato per la prima dalla società Standard & Poor’s nel 1957. Oggi l’indice S&P 500 continua ad essere gestito da S&P Dow Jones Indices, una divisione della S&P Global.
L’indice S&P 500 è un benchmark “price return”, ovvero nel calcolo delle quotazioni non vengono inclusi i dividendi distribuiti alle società che lo compongono. Esistono anche le versioni «total return» e «net total return» dell’indice. La prima riflette gli effetti del reinvestimento dei dividendi nell’indice. La seconda incorpora gli effetti del reinvestimento dei dividendi dopo la detrazione della ritenuta alla fonte.
L’indice S&P 500 è il principale benchmark seguito da trader e gestori per monitorare lo stato di salute del mercato azionario globale e per calibrare le proprie strategie. Fra gli strumenti finanziari più utilizzati che replicano le performance dell’S&P 500 troviamo sia strumenti derivati che fondi passivi.
Il primo future sull’S&P 500 è stato introdotto nel 1982 e viene usato dagli operatori per effettuare coperture sul mercato Usa. Viene contrattato al CME, acronimo di Chicago Mercantile Exchange. Fra gli strumenti passivi il più noto è lo SPDR S&P 500, il più grande ETF al mondo con oltre 250 miliardi di dollari di asset netti.
Le componenti azionarie dell’indice S&P 500 vengono selezionate da un comitato di esperti, lo Standard and Poor’s Index Committee. Tale comitato analizza ben 8 requisiti di eleggibilità per ciascuna società; fra questi otto i più importanti riguardano la capitalizzazione di mercato (deve essere inderogabilmente maggiore od uguale a 6,1 miliardi di $), il valore annuale in dollari scambiato sulla capitalizzazione di mercato corretta per il flottante deve essere superiore a 1 e, infine, il volume mensile medio di trading sul titolo deve essere superiore a 250.000 azioni per ognuno dei sei mesi che precedono la data di valutazione.
L’indice S&P 500 include tutti i titoli delle 30 società appartenenti al Dow Jones Industrial Average, più altri 470. Tra le 470 società addizionali vi sono nomi altisonanti della corporate statunitense appartenenti ai settori più eterogenei. Fra le principali azioni vi sono Apple, Google, Oracle, Qualcomm, Bank of America, PepsiCo, Berkshire Hathaway del guru Warren Buffet solo per citarne alcune.
La società Standard & Poor’s è nata ufficialmente nel 1941 in seguito alla fusione fra la Poor’s Publishing, fondata nel 1860 da Henry Varnum Poor, e Standard Statistics, fondata nel 1906 come Standard Statistics Bureau.
Esistono versioni precedenti al 1957 dell’S&P 500. Nel 1923 l’S&P 500 era conosciuto come “Composite Index” e dal 1926 il benchmark replicava l’andamento di circa 90 società quotate negli Stati Uniti. Nel giugno i mesi del 1932, all’apice della crisi finanziaria scoppiata nel 1929, il paniere ha toccato il suo valore più basso in assoluto a 4,40 punti. Dal 1957 è stata introdotta la versione dell’indice come la conosciamo oggi.
*I dati intraday e in tempo reale sono tratti dalle quotazioni di prodotti OTC.
S&P 500
Simbolo
-
ISIN
-%
Var. %
5942,47
Chiusura precedente
4739,21
Minimo (52 sett.)
6090,27
Massimo (52 sett.)
Ultime news S&P 500
24/12/2024 - 13:31
Addio al rally di Natale. E allora, dove investire?23/12/2024 - 16:17
Perché a gennaio 2025 il mercato potrebbe crollare23/12/2024 - 12:01
Quanto durerà ancora il crollo del mercato azionario?23/12/2024 - 07:47
Azioni USA, previsioni 2025. Restate investiti e non ve ne pentireteApprofondimenti S&P 500
Redazione Money Premium
2 settimane fa
Gli analisti di Goldman Sachs prevedono che l’S&P 500 offrirà un guadagno annualizzato di appena il 3% in termini nominali nel prossimo decennio.
Redazione Finance
2 settimane fa
Se gli USA dovessero crollare, quali alternative rimarrebbero sui mercati globali? Lo spettro delle opzioni si restringe, lasciando poche vere alternative al mercato statunitense.
Claudia Cervi
2 settimane fa
Ecco 5 azioni per battere il mercato azionario nel 2025, anche nel caso di una correzione. Con target price distanti fino al 40% dai livelli attuali, questi titoli offrono fondamentali solidi.
Redazione Finance
3 settimane fa
Il rally di Natale aprirà le porte a un 2025 positivo oppure ha senso aspettarsi un anno di prese di profitto e contrazioni nelle borse globali? Ecco alcuni dati da considerare.
Redazione Finance
4 settimane fa
Le previsioni per la fine dell’anno, l’anno nuovo e il prossimo decennio preoccupano, mentre l’indice S&P500 si appresta ancora una volta a raggiungere nuovi massimi assoluti.
Redazione Finance
1 mese fa
VIX (volatilità) ai minimi, azioni USA ai massimi. L’anteprima del disastro?
Laura Naka Antonelli
1 mese fa
Sfornata la previsione più rialzista sull’indice S&P 500, con l’effetto della seconda amministrazione Trump. Il target price per la fine del 2025.
Redazione Finance
1 mese fa
L’S&P500 ha raggiunto nuovi massimi con le nuove prospettive di politica monetaria della Federal Reserve. Qual’è quindi l’outlook per la fine del 2024 e l’inizio del 2025?
Redazione Finance
1 mese fa
Il mercato USA si trova in una zona d’ipercomprato? Ecco due ragioni che sembrano preoccupare particolarmente gli esperti.
Claudia Cervi
1 mese fa
Poco importa sei i mercati sono ai massimi. Rimangono vulnerabili. Ecco i segnali che potrebbero anticipare un crollo capace di cancellare la performance degli ultimi anni.