La nuova manovra di spesa di Joe Biden e i dati macroeconomici mettono le ali ai listini USA. Sugli scudi l’indice S&P 500: superata per la prima volta nella storia quota 4.000 punti.
L’euforia continua a travolgere i mercati finanziari statunitensi. L’ultima ventiquattrore di Wall Street ha visto l’indice S&P 500 tracciare un nuovo record storico oltre quota 4.000 punti, ma nuove fiammate hanno spinto anche il Dow Jones e il Nasdaq, con quest’ultimo top performer di giornata ma ancora esposto al rialzo dei tassi del Treasury. Come da calendario 2021, oggi Wall Street è chiusa.
Ad armare la mano degli investitori la maxi-manovra di spesa pubblica presentata ieri al Congresso da Joe Biden, circa 2.000 miliardi di dollari, e i dati incoraggianti del manifatturiero USA, che hanno di fatto controbilanciato gli effetti dell’aumento dei sussidi di disoccupazione.
S&P 500 da record oltre i 4.000 punti
Nel dettaglio, l’indice di Standard&Poor’s è balzato dell’1,18%, passando dai 3.972 punti all’apertura di ieri fino a quota 4.019. Del 20%, ora, il rialzo year-to-date, mentre negli ultimi dodici mesi – tra Qe e politiche dovish – il listino USA ha guadagno il 59,1%.
L’indice S&P 500 dal 2/4/2020 all’1/4/2021
Bene anche il Dow Jones, salito dello 0,52% fino a quota 33.153 punti, a poche spanne dai massimi di fine marzo, e l’indice tech Nasdaq, in rialzo dell’1,76% grazie alla prova di forza dei giganti della Silicon Valley e dei produttori di chip, ora a 13.480 punti.
Insomma, il toro continua a dominare la piazza, e il grande burattinaio sembra essere proprio Joe Biden con quella iniezione di liquidità da 2.000 miliardi di dollari destinata a rimettere a nuovo le malconce infrastrutture USA e ad accelerare la transizione green nel paese.
A lato anche i dati macroeconomici, che hanno smorzato le preoccupazioni che potevano scaturire dall’aumento dei sussidi di disoccupazione, da 658.000 a 719.000 unità nell’ultima settimana. Sotto la lente l’indice ISM manifatturiero, ai massimi di 38 anni a quota 64,7 punti, contro i 60,8 del mese precedente, e il PMI manifatturiero elaborato da Ihs Markit, volato a 59,1 punti in linea con il consensus.
Cala la volatilità a Wall Street
Infine la volatilità, misurata dall’indice Cboe, ha toccato un minimo di 17,3 punti, di fatto il livello più basso degli ultimi 14 mesi. L’ultima volta che l’oscillazione dei prezzi si era attestata a queste quote era infatti lo scorso mese di febbraio, prima del sell-off che spinse l’indice ad un picco di 66 punti.
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