Fedez ha ricevuto una notificazione di atti giudiziari da Codacons, che lo ha querelato per diffamazione, associazione a delinquere, violenza, calunnia e induzione a commettere reati. Cosa è successo.
Continua lo scontro tra Fedez e Codacons. Il cantante ha informato tramite i suoi social di aver ricevuto la notificazione di atti giudiziari. Cosa vuol dire e cosa è successo?
All’origine del contenzioso tra il marito di Chiara Ferragni e il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori), la raccolta fondi online promossa dai Ferragnez per sostenere l’Ospedale San Raffaele di Milano durante l’emergenza.
Il Codacons ha depositato formale denuncia contro il rapper alla Procura di Roma. La lista accuse mosse contro Fedez è lunga: il cantante dovrà rispondere è lunga: diffamazione, calunnia, associazione a delinquere, violenza, minacce plurime e induzione a commettere reati.
Fedez vs Codacons: cosa è successo
Sui suoi profili social Fedez, al secolo Federico Lucia, ha condiviso un post in cui informa i suoi follower di aver ricevuto la notifica degli atti giudiziari. “Sempre bello ricevere queste onoreficenze per aver cercato di dare una mano in un momento difficile”, ha commentato il rapper.
Sempre bello ricevere queste onorificenze per aver cercato di dare una mano in un momento difficile. Grazie Codacons, grazie Italia 💖 pic.twitter.com/DPqKVitVvP
— Fedez (@Fedez) June 4, 2020
La vicenda ha avuto inizio lo scorso marzo, quando il Codacons aveva denunciato come “ingannevoli” le commissioni applicate dalla piattaforma di crowdfunding, GoFundMe, usata dai Ferragnez per raccogliere fondi a sostegno del San Raffaele per intensificare le terapie intensive in piena emergenza COVID.
L’Antitrust dunque aveva avviato un provvedimento d’urgenza che dichiarava illecito il meccanismo di applicazione delle commissioni a carico dei donatori. Questa decisione aveva scatenato l’indignazione di Fedez, oltre a un acceso dibattito nell’opinione pubblica, rispetto alle numerose campagne di crowdfunding nate durante l’emergenza sanitaria.
Le accuse del Codacons e la risposta di Fedez
Fedez, davanti alle prime accuse dell’associazione, si era difeso pubblicando una serie di storie su Instagram, in cui spiegava la regolarità della procedura utilizzata per la campagna di raccolta fondi. In questa sede l’artista aveva anche accusato il Codacons di voler bloccare tutte le raccolte fondi private, favorendo però la propria.
In questo modo oltre ad aver diffamato l’associazione, Fedez ha anche “scatenato i follower contro il Codacons garantendo loro la totale immunità affermando testualmente che internet non è ’un mezzo diffamatorio’ e che, pertanto, ’si può dire il c**** che si vuole’, tesi del tutto smentita dalle sentenze della Cassazione” dichiara Carlo Rienzi, presidente del Codacons.
I follower di Fedez denunciati per minacce
Ad essere denunciati per diffamazione, violenza e minacce dunque non solo il rapper ma anche numerosi fan e follower di Fedez accusati di aver diffuso sul web “ minacce di morte e post violentissimi contro il Codacons, individuati dalla Polizia Postale” spiega Rienzi.
Fedez ancora una volta si è difeso e ha replicato con un video sui suoi profili social in cui si è dichiarato “basito”: “Non è una guerra fra me e Codacons: sta cercando di bloccare tutte le raccolte fondi su GoFundMe, forse non sanno che è la piattaforma più usata al mondo per le raccolte”. Poi si rivolge direttamente al presidente Rienzi affermando: “sta cercando di minacciarmi e intimidirmi in tutti i modi. Quello che state facendo non solo è pericoloso ma non serve a nulla se non ai vostri interessi”.
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