Il Rassemblement National, partito della destra sovranista francese guidato da Marine Le Pen, è sommerso da milioni di euro di debiti. La situazione.
Il partito di Marine Le Pen, leader della destra sovranista francese, è sommerso da milioni di debiti. A riportarlo è il quotidiano Le Figaro, il quale rivela anche un ridimensionamento del personale in atto da parte del Rassemblement National, con il licenziamento di quattro dipendenti e due impiegati andati in pensione anticipata non ancora sostituiti.
Non solo. L’ex Front National sarebbe in cerca di una nuova sede. Al momento il quartier generale del movimento della Le Pen si trova nel comune di Nanterre, nella periferia di Parigi, ma l’intenzione sarebbe quella di spostarsi verso il centro della capitale e prendere in affitto un locale più modesto in grado di dare respiro alle casse del partito.
Una situazione di crisi economica profonda per la principale sfidante di Emmanuel Macron alle scorse elezioni (e probabilmente anche alle prossime), che nel 2018, con un passivo di 2,4 milioni di euro, ha raggiunto una cifra totale di debito pari a 24,4 milioni di euro, di cui 15 milioni scaduti da circa un anno.
Inoltre, vengono stimati sui 30 milioni di euro i fondi di cui il Rassemblement National necessita per le prossime campagne elettorali, tra cui quella più importante rappresentata dalle presidenziali del 2022.
Francia: il partito di Marine Le Pen sommerso dai debiti
A 10 anni dalla guida del partito fondato dal padre Jean-Marie nel 1972, la maggiore minaccia per Marine Le Pen è costituita quindi dal bilancio finanziario interno.
Per il momento l’alleata europea di Matteo Salvini è riuscita a rinegoziare un debito di 9 milioni di euro contratto nel 2014 con un finanziatore russo, dopo essere stata citata in giudizio per il mancato pagamento.
I finanziamenti pubblici ottenuti nel 2020, pari a 5,5 milioni di euro, sono serviti a coprire il credito di 4,4 milioni di euro vantato dal micro-partito Cotelec di Jean-Marie Le Pen, per il sostegno nella corsa all’Eliseo del 2017.
Intanto il tesoriere del partito Wallerand de Saint-Just lamenta il fatto che diverse banche si stanno rifiutando di concedere nuovi prestiti al Rassemblement National, mettendo in serio pericolo la possibilità di un’adeguata promozione per i prossimi appuntamenti al voto.
La strategia per le presidenziali del 2022
Allo stesso tempo, la Le Pen si trova a dover preparare una strategia maggiormente efficace per poter contendere il ruolo di presidente della Repubblica a Macron.
Secondo diversi analisti politici, se la paladina del nazionalismo d’Oltralpe può contare su una solida base elettorale, la sfida più difficile rimane quella di conquistare i voti necessari a ottenere oltre il 50% ai ballottaggi.
Per arrivare a questo risultato, quindi, la deputata dell’Assemblea Nazionale francese dovrà riuscire ad attrarre i moderati nel secondo turno della competizione elettorale.
Senza adeguati fondi per la campagna elettorale, tutto però sarebbe molto più complicato.
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