L’Ue ha approvato una Direttiva che aumenta le tutele in ambito di lavoro occasionale. Nuovi diritti per lavoratori intermittenti, a chiamata e tirocinanti. Cosa prevede il testo.
Nuovi diritti e nuove tutele per tutte le tipologie di lavoro occasionale. Lo prevede la direttiva Ue approvata il 17 aprile dal Parlamento europeo con lo scopo di aumentare le garanzie dei lavoratori occasionali.
Le nuove disposizioni si riferiscono ai lavoratori a chiamata, intermittenti, ai tirocinanti ed apprendisti, e a tutti i lavoratori pagati tramite voucher. Quanto deciso dal Parlamento dovrà essere reso esecutivo dai Paesi membri entro 3 anni.
Tra i diritti introdotti: la clausola di non esclusività, la trasparenza del rapporto e il tetto massimo di 6 mesi per il periodo di formazione.
Lavoro occasionale, nuove tutele: cosa prevede la direttiva Ue
Grazie ad una Direttiva Ue approvata il 17 aprile 2019 dal Parlamento europeo, sono destinate ad aumentare le tutele e le garanzie per il lavoro occasionale. La direttiva, infatti, introduce nuovi diritti per i lavoratori a chiamata, intermittenti, tirocinanti, apprendisti e impiegati retribuiti mediante voucher. Le nuove tutele in campo di lavoro occasionale si estendono a tutti i lavoratori impiegati per almeno 3 ore a settimana oppure per un arco temporale di 12 ore su 4 settimane.
La direttiva in questione è stata adottata con 466 voti a favore, 145 contrari e 37 astenuti. I Paesi membri dell’Ue avranno 3 anni di tempo per recepire e rendere attuative le previsioni adottate.
La direttiva introduce innanzitutto l’obbligo di trasparenza tra datore e dipendente. Ciò significa che i lavoratori occasionali devono sempre essere informati su quelli che sono gli aspetti essenziali del lavoro fin dal primo giorno o la massimo entro la prima settimana. La comunicazione deve indicare precisamente: le mansioni da svolgere, la durata dell’orario di lavoro e la retribuzione.
Il rapporto di lavoro dovrà essere maggiormente definito in modo da permettere al lavoratore di organizzare la propria vita e agli altri impegni lavorativi: quindi il datore dovrà indicare i giorni di lavoro con un minimo di prevedibilità ed un congruo anticipo. Questo permetterà ai lavoratori di rifiutare senza incorrere in provvedimenti da parte del datore. Inoltre, la direttiva Ue stabilisce anche la pattuizione di una clausola di non esclusività tra il datore ed il lavoratore occasionale; in altre parole si potranno accettare più impegni di lavoro di tipo occasionale senza incorrere in ripercussioni e sanzioni.
Per quanto riguarda i periodi di prova, il Parlamento europeo stabilisce il tetto massimo di 6 mesi; la formazione, invece, deve essere fornita gratuitamente e deve essere inclusa nell’orario di lavoro.
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