Lavoro: vediamo quali sono tutte le misure introdotte dal decreto Sostegni bis n.73 del 25 maggio 2021 in vigore e le novità in arrivo.
Lavoro: sono molte le misure del decreto Sostegni bis volte a sostenere l’occupazione e la ripresa delle aziende dopo la fine del blocco dei licenziamenti. Non solo vengono modificate e rinforzate misure per il lavoro già esistenti con il decreto Sostegni bis n.73 del 25 maggio in vigore, ma vengono anche introdotte delle novità.
Un’ultima novità annunciata dal ministro del Lavoro Andrea Orlando durante la conferenza stampa del 20 maggio, vale a dire la mini proroga del blocco dei licenziamenti oltre il 30 giugno, è venuta meno nel testo ufficiale. Resta tuttavia la cassa integrazione “scontata” dal 1° luglio.
Dal contratto di rioccupazione a quello di solidarietà, dalla CIG agevolata ai bonus: vediamo quali sono tutte le misure per il lavoro del decreto Sostegni bis nel dettaglio.
Lavoro: misure decreto Sostegni bis
Lavoro, novità: contratto di rioccupazione e CIG “scontata”
Novità per il lavoro con il decreto Sostegni bis in vigore e in particolare con il contratto di rioccupazione e la cassa integrazione “scontata” dal 1° luglio con il divieto di licenziare.
Il contratto di rioccupazione è un contratto di formazione al fine di favorire la l’inserimento lavorativo di disoccupati e giovani con un periodo di prova di 6 mesi durante il quale il datore di lavoro può ottenere l’esonero contributivo del 100%.
Dopo i 6 mesi il lavoratore dovrebbe essere assunto a tempo indeterminato, ma si può anche rescindere dal contratto. In questo caso il datore di lavoro perderebbe gli sgravi restituendoli.
Il decreto Sostegni bis prevede anche una piccola soluzione per i licenziamenti e le aziende in difficoltà. Le aziende che chiederanno la cassa integrazione ordinaria o straordinaria dal 1° luglio, non dovranno versare il contributo addizionale fino al 31 dicembre 2021, ma al tempo stesso non potranno licenziare.
Ricordiamo infatti che per molte aziende, quelle che accedono alla CIGO, le settimane di cassa integrazione con la causale per l’emergenza scadono il 30 giugno e con queste il blocco dei licenziamenti.
Contratto di solidarietà e contratto di espansione
Novità arrivano con il decreto Sostegni bis e in particolare con il contratto di solidarietà e con il contratto di espansione.
Partiamo dal primo che è la misura pensata proprio per superare il blocco dei licenziamenti. Il decreto Sostegni bis con il contratto di solidarietà prevede, come si legge nel testo, che le imprese che nel primo semestre 2021 hanno subito un calo del fatturato del 50% rispetto al primo semestre dell’anno 2019 possono presentare domanda di cassa integrazione guadagni straordinari per una durata massima di 26 settimane nel periodo che va dalla data di entrata in vigore del decreto al 31 dicembre 2021.
È necessario tuttavia stipulare accordi collettivi aziendali di riduzione dell’attività lavorativa dei lavoratori finalizzati al mantenimento dei livelli occupazionali.
La riduzione media oraria non può essere superiore all’80% dell’orario giornaliero, settimanale o mensile dei lavoratori interessati dall’accordo collettivo. Per ciascun lavoratore invece la percentuale di riduzione complessiva dell’orario di lavoro non può essere superiore al 90% nell’arco dell’intero periodo. La retribuzione dei lavoratori viene portata al 70%.
Il decreto Sostegni bis interviene sulla modifica al contratto di espansione introdotta per il 2021 dalla Legge di Bilancio che permette di anticipare la pensione e la riorganizzazione aziendale.
Viene ridotta la soglia del numero dei dipendenti che determina quali aziende possono accedere alla misura e che viene pertanto portata a 100 unità da 500 e 250 previste in precedenza. Quindi con il decreto Sostegni bis:
- le aziende con almeno 100 dipendenti possono avviare percorsi di riorganizzazione e reindustrializzazione con il ricorso alla cassa integrazione straordinaria con una riduzione dell’orario di lavoro di almeno il 30%;
- le aziende con almeno 100 dipendenti possono concedere l’anticipo della pensione con uno scivolo a determinate condizioni vale a dire che il lavoratore deve trovarsi ad almeno 60 mesi (5 anni) dalla pensione di vecchiaia o da quella anticipata.
Esonero contributivo e cassa integrazione per cessazione attività
Arriva poi con il decreto Sostegni bis anche l’esonero contributivo del 100% per i datori di lavoro del turismo, stabilimenti termali e commercio.
L’esonero dei contributi è fruibile entro il 31 dicembre 2021, nel limite del doppio delle ore di integrazione salariale già fruite nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2021, con esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’INAIL. L’esonero contributivo viene riparametrato e applicato su base mensile.
Il decreto Sostegni bis concede anche una proroga di 6 mesi per la cassa integrazione straordinaria per cessione dell’attività entro il termine del 31 dicembre 2021.
Novità Naspi
Novità per la Naspi con il decreto Sostegni bis dal momento che viene eliminato un meccanismo previsto dalla normativa in materia, ma solo fino al 31 dicembre.
Fino a quella data non è previsto che l’indennità di disoccupazione Naspi subisca una riduzione del 3% dell’importo a partire dal primo giorno del quarto mese di fruizione.
Il blocco del taglio dell’importo della Naspi tuttavia durerà fino al 31 dicembre 2021 a partire dalle prestazioni in pagamento dal 1° giugno 2021. Le stesse prestazioni sono confermate nell’importo in pagamento alla data di entrata in vigore del decreto Sostegni bis, quindi alla data del 26 maggio.
Il taglio della Naspi inoltre non si applica alle nuove indennità di disoccupazione decorrenti nel periodo dal 1° giugno 2021 fino al 30 settembre 2021. Dal 1° gennaio 2022 l’importo della disoccupazione Naspi con decorrenza antecedente il 1° ottobre 2021 è calcolato applicando le riduzioni corrispondenti ai mesi di sospensione trascorsi.
Reddito di emergenza
Viene prorogato con il decreto Sostegni bis anche il reddito di emergenza per 4 mensilità fino a settembre. Cambia il requisito reddituale, perché il reddito familiare da prendere in considerazione è quello di aprile 2021.
L’importo al solito va da 400 euro a 800 euro (840 se presenti disabili nel nucleo familiare), con la maggiorazione di un dodicesimo del canone di locazione per le famiglie in affitto.
Scuole dei mestieri per il lavoro dei giovani
Per le politiche attive, e in particolare per il lavoro dei giovani, arrivano le Scuole dei mestieri con il decreto Sostegni bis. Viene istituito un fondo da 20 milioni di euro per il 2021 “al fine di favorire una maggiore integrazione tra il sistema delle politiche attive del lavoro e il sistema industriale nazionale, la transizione occupazionale e la formazione dei lavoratori attivi nell’ambito dei settori particolarmente specializzanti”.
Con l’accesso al fondo le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, d’intesa con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, possono istituire le Scuole dei mestieri nell’ambito dei settori di specializzazione industriale del territorio.
Nell’ambito delle politiche attive del lavoro il decreto Sostegni bis prevede anche il commissariamento di Anpal e la sostituzione del presidente con il direttore amministrativo.
Tutti i bonus
Il decreto Sostegni bis introduce anche diversi bonus per i lavoratori di vari settori, bonus già previsti in precedenza e che vengono prorogati anche se per importi minori.
Un bonus di 1.600 euro (due mesi) va agli stagionali, ma anche ai lavoratori dello spettacolo e altre categorie.
Per i collaboratori sportivi invece è previsto un bonus dai 2.400 euro agli 800 euro a seconda dei compensi 2019.
Agli operai agricoli viene concesso un bonus di 800 euro, 950 euro invece vanno ai lavoratori del settore della pesca.
Non solo per le famiglie in difficoltà sono introdotti i buoni spesa, affitto e utenze domestiche con 500 milioni di euro destinati ai Comuni.
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