Fine del mercato tutelato, cosa cambia per famiglie e imprese? Vediamo quando è prevista la fine, col passaggio totale al mercato libero, che significa e i vantaggi.
Cosa cambia con la fine del mercato tutelato? Non siamo ancora nel pieno del mercato libero, in cui imprese e famiglie possono scegliere le tariffe di luce e gas, confrontando tariffe e occasioni di risparmio.
Avere chiaro come funzionano il mercato tutelato e quello libero è fondamentale, oggi ancora di più visti i rincari sulle bollette di gas e luce degli ultimi mesi. Da gennaio 2022 poi il costo delle bollette è quasi raddoppiato, costringendo il Governo a prendere provvedimenti ad hoc prima in legge di Bilancio per le famiglie, con la possibilità di rateizzare i pagamenti, e col decreto Sostegni ter per le imprese.
Gli aumenti dell’energia sono dovuti a fattori come i costi di produzione, l’andamento dei mercati e il valore delle materie prime. Sono tutti elementi inclini all’oscillazione, e infatti le tariffe vengono stabilite e ridiscusse ogni tre mesi.
Questo significa, in termini pratici, che quanto paghiamo per le utenze di gas e luce viene deliberato su base trimestrale se si è nel mercato tutelato. Chi, invece, sceglie il mercato libero, può scegliere offerte che bloccano le tariffe anche per due anni.
Fine del mercato tutelato: cosa cambia?
A quando la fine del mercato tutelato
Il passaggio al mercato libero dell’energia è stato più volte rimandato. L’ultimo rinvio è arrivato con il decreto Milleproroghe, che ne ha spostato la piena entrata in vigore al 1° gennaio 2023. In questo periodo quindi siamo in una fase di coesistenza tra i due mercati, quello libero e quello tutelato.
Da gennaio 2023, nello specifico, viene superata la tutela del prezzo fisso per le microimprese, invece per le famiglie l’ingresso nel mercato libero è previsto entro il 10 gennaio 2024.
I clienti domestici che entro questa data non avranno scelto un fornitore del mercato libero si troveranno assegnato un servizio a tutele graduali, in modo che venga garantita la continuità della fornitura di energia elettrica.
È bene però specificare che, anche se il mercato tutelato (con le tariffe di ARERA, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) è ancora in vigore, si può scegliere di passare al mercato libero in qualsiasi momento.
Cos’è il mercato tutelato
Il mercato tutelato, o servizio di maggior tutela, è il regime tariffario stabilito dall’ARERA. In pratica, fanno parte del regime tutelato tutti quelli che non hanno mai cambiato fornitore. Le caratteristiche del mercato tutelato sono:
- le tariffe regolate decise da ARERA;
- il fornitore dell’elettricità coincide con il distributore locale;
- per il gas, invece, tutti i fornitori possono proporre delle tariffe di maggior tutela.
Ogni tre mesi l’ARERA ridetermina le tariffe e le offerte, a cui possono accedere sia famiglie che piccole imprese con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo che non superi i 10 milioni di euro. In entrambi i casi la condizione fondamentale è non avere un contratto gas o luce attivo con nessun operatore del mercato libero.
Per i nuclei familiari con ISEE fino a 8.265 euro ARERA prevede uno sconto in bolletta automatico, cioè se ne beneficia semplicemente avendo i requisiti (non c’è bisogno di presentare domanda).
Il mercato dell’energia è stato liberalizzato dal 2007, ma come abbiamo visto, siamo in una fase di coesistenza dei due mercati: il consumatore può decidere in qualsiasi momento di cambiare gestore se trova un’offerta più conveniente o più adatta alle sue esigenze (esattamente come accade nel mercato della telefonia).
Nel momento in cui si lascia il servizio di maggior tutela, cioè quello in cui le tariffe vengono regolate dall’ARERA e ricalibrate trimestralmente, e il fornitore coincide con il distributore per l’energia elettrica, si entra nel mondo del mercato libero.
Cosa cambia per i privati con la fine del mercato tutelato
Con la fine del mercato tutelato si aprono molte opportunità di risparmio per le famiglie. Come abbiamo visto, le tariffe calibrate da ARERA su base trimestrale tengono conto di fattori che oscillano in continuazione, oscillazioni che si trasformano in aumenti in bolletta. Questo meccanismo è diventato ormai noto e ordinario, visto che il primo rincaro corposo c’è stato a luglio 2020, poi ce n’è stato un altro a ottobre, con una stangata per imprese e famiglie quasi 9 miliardi di euro. L’ultimo aumento è arrivato a gennaio 2022, con aumenti (secondo i dati ARERA) di 1.000 euro a famiglia.
La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto un’agevolazione per i clienti domestici, cioè per le famiglie: la possibilità di chiedere la rateizzazione delle bollette relative al primo quadrimestre 2022. Le fatture di riferimento sono quelle erogate da gennaio ad aprile, che potranno essere pagate a rate fino a dieci mesi.
Tuttavia, le famiglie possono già decidere di passare al mercato libero: ci sono tantissime compagnie che si occupano di gas ed energia, e proprio perché c’è molta concorrenza, anche le offerte sono molto competitive e vantaggiose.
Inoltre, il mercato libero consente di scegliere anche opzioni a prezzo fisso, che quindi non vengono ricalibrate ogni tre mesi: l’ideale sarebbe optare per un’offerta destinata a chi cambia operatore e poi decidere per quella col prezzo bloccato per il più lungo periodo di tempo possibile.
E se poi, passati i mesi previsti dall’offerta, la tariffa dovesse aumentare, si può di nuovo cambiare gestore, vagliando le nuove offerte che il mercato libero offre.
Cosa cambia per le imprese
Dal 1° luglio 2021, per le imprese che non hanno scelto un fornitore dal mercato libero, il Servizio a Tutele Graduali viene erogato da venditori selezionati con gara. La tutela di prezzo per l’energia elettrica è terminata per le piccole imprese e alcune microimprese a gennaio 2021. Per le imprese che non hanno ancora scelto un’offerta dal mercato libero, ARERA ha definito un meccanismo graduale di uscita dalla tutela di prezzo, strutturato su più fasi.
La seconda fase, che va dal 1° luglio e per tre anni, si prevede che il Servizio a Tutele Graduali sia erogato da venditori selezionati attraverso procedure concorsuali. La continuità della fornitura viene sempre garantita.
La fine del servizio di maggior tutela riguarda:
- tutte le piccole imprese (numero di dipendenti tra 10 e 50 e/o fatturato annuo tra 2 e 10 milioni di euro) titolari di punti di prelievo in «bassa tensione»;
- una parte delle microimprese (meno di 10 dipendenti e fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro), quelle titolari di almeno un punto di prelievo con potenza contrattualmente impegnata superiore a 15 kW.
Per aiutare economicamente quelle attività che rischiano un blocco a causa dell’aumento del costo dell’energia, il Governo ha varato delle misure ad hoc nel decreto Sostegni ter, che consistono:
- nell’azzeramento degli oneri di sistema;
- nel credito d’imposta per energivori;
- negli extraprofitti rinnovabili del fotovoltaico.
Da mercato tutelato a mercato libero: che significa?
In assenza di ulteriori cambiamenti con decreti futuri, la fine del mercato tutelato prevista seguirà questo schema:
TIPO UTENZA | REQUISITI | DATA FINE MERCATO TUTELATO |
---|---|---|
azienda (PMI) | tra 10 e 50 dipendenti e fatturato annuo tra 2 e 10 milioni di euro, oppure potenza impegnata del punto prelievo maggiore a 15kW | gennaio 2021 |
clienti domestici e microimprese | consumatori singoli, famiglie, associazioni e le microimprese che non rientrano nei requisiti di cui sopra | gennaio 2024 |
Cosa cambierà col passaggio al mercato libero? Non possiamo avere la certezza che le tariffe offerte nel mercato libero siano tutte più vantaggiose rispetto a quelle del mercato tutelato, tuttavia c’è da considerare che la regola generale prevede che in presenza di tante offerte il mercato si piega alle leggi della concorrenza.
Di base, il passaggio al mercato libero comporterà il non essere più vincolati agli aumenti di prezzo disposti da ARERA, la possibilità di scegliere un prezzo bloccato un certo periodo di tempo (anche per anni) e quindi risparmiare cogliendo le offerte più vantaggiose.
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