Le pasticcerie e i forni sono aperti o chiusi a Natale? Ecco cosa prevede il nuovo DPCM per i giorni rossi, gialli e arancioni.
Con l’avvicinarsi del Natale, molti italiani si stanno chiedendo se i forni e le pasticcerie sono aperti per comprare panettoni artigianali o altre specialità tipiche di questo periodo di festa, in modo da poter portare un po’ di normalità sulla tavola, durante un anno inusuale. Ma cosa prevede il nuovo decreto? Si potrà acquistare il panettone in negozio o chi vorrà mangiarlo dovrà optare per quello del supermercato? Facciamo chiarezza.
Da Palazzo Chigi arriva un nuovo calendario caratterizzato da giorni gialli, arancioni e rossi, che avranno delle ripercussioni anche sull’apertura e la chiusura delle attività commerciali tra cui bar, ristoranti ma anche pasticcerie e forni. Con l’ultimo DPCM infatti vengono fortemente limitare le attività commerciali con l’intento di ridurre quanto più possibile gli spostamenti non necessari delle persone ed evitare assembramenti nei luoghi aperti o chiusi.
Forni e pasticcerie aperti o chiuse a Natale? Cosa cambia nei vari giorni
L’attività dei forni e delle pasticcerie durante il periodo natalizio sarà scandito dal nuovo calendario approvato dal governo fino al 6 gennaio. Durante i giorni gialli (fino al 23 dicembre), i forni e le pasticcerie sono aperti e possono continuare ad esercitare senza nessun problema. A livello nazionale, ad esclusione della Campania che con un’ordinanza regionale resta arancione, sono consentite le attività di ristorazione dalle ore 5 del mattino fino alle 18. A partire dalle 18 queste attività dovranno chiudere o continuare a lavorare unicamente con il servizio di asporto (consentito fino alle 22) o con la consegna a domicilio, per la quale non sono previste limitazioni orarie. Prima del giorno della Vigilia quindi sarà possibile acquistare senza alcuna limitazione ogni tipo di dolci tradizionali sia nelle pasticcerie che nei forni.
La situazione cambia invece nei giorni arancioni e rossi, previsti dal 24 dicembre, fino al 6 gennaio. Durante questo periodo infatti le attività degli esercizi commerciali connessi alla ristorazione vengono sospese e dunque sono chiuse. Tuttavia continuerà ad essere garantito il servizio di asporto fino alle 22, come nella zona gialla, con il divieto di consumo nelle vicinanze della pasticceria e del forno, e la consegna a domicilio senza limiti di orario. Anche durante i giorni in cui sono in vigore le restrizioni più dure, pasticcerie e forni potranno continuare a vendere i loro prodotti, ma non potranno farli consumare in loco.
Anche le pasticcerie che dispongono di un laboratorio di produzione proprio possono continuare la loro attività ed effettuare la consegna a domicilio o l’asporto. La stessa cosa è valida anche per i forni, a meno che non vendano anche altri prodotti alimentari, offrendo di conseguenza un servizio di minimarket, in questo caso non saranno soggetti a limitazioni, proprio come i supermercati o le farmacie.
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