Per le pensioni con Quota 100 l’INPS sta avviando i controlli sui redditi cumulabili e non, disponendo un modello che i pensionati devono compilare. Vediamo a chi sono rivolti i controlli e il modulo AP 139.
Per le pensioni con Quota 100 scattano i controlli dell’INPS sui redditi dei beneficiari che hanno accesso al pensionamento anticipato.
L’Istituto ha pubblicato sul proprio sito il modello AP 139 per la dichiarazione dei redditi dei pensionati Quota 100.
I controlli dell’INPS si basano sui redditi cumulabili e non cumulabili che i beneficiari, i pensionati di Quota 100, potrebbero percepire in un anno o in una frazione di anno tra la decorrenza della pensione e il raggiungimento della pensione di vecchiaia e che sono obbligati a dichiarare come disposto dalla Legge 4/2019 articolo 14 comma 3.
Ricordiamo che Quota 100 si raggiunge con 62 anni di età e 38 di contributi ed è confermata nella Legge di Bilancio 2020. Andare in pensione con Quota 100 prevede tuttavia una riduzione dell’assegno di pensione. Vediamo ora cosa dispone l’INPS con il suo modello rivolto ai pensionati con Quota 100 e i controlli.
Pensioni con Quota 100: al via i controlli dell’INPS sui redditii
INPS segue con i suoi controlli sulle pensioni di Quota 100 quanto stabilito dalla legge sulla dichiarazione dei redditi cumulabili e non cumulabili da parte dei pensionati.
La Legge 4/2019 all’articolo 14 comma 3 stabilisce la non cumulabilità della pensione con redditi provenienti da alcune tipologie di lavoro:
“La pensione quota 100 non è cumulabile, a far data dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui”.
La dichiarazione dei redditi posti sotto il controllo dell’INPS per le pensioni con Quota 100 sono quelli provenienti da:
- lavoro dipendente;
- lavoro autonomo con introiti superiori ai 5mila euro lordi annui (rientrano qui tutti i lavori che non siano subordinati e anche coltivatori diretti, coloni e mezzadri);
- da lavoro che abbia prodotto redditi non influenti per il divieto di cumulo previsto dalla legge;
- lavoro precedente alla decorrenza della pensione con Quota 100.
Fanno eccezione, come disposto dalla legge, i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale ma nel limite dei 5mila euro lordi all’anno.
Coloro che, compilando il modello dell’INPS, dimostreranno di aver violato il divieto di cumulo avranno la sospensione della pensione con Quota 100 per l’intero anno, per poi procedere nell’anno successivo alla compilazione della documentazione per riattivare la pensione.
Ma vediamo di quali parti si compone il modello dell’INPS che i pensionati con Quota 100 devono compilare.
Modello INPS: i redditi da dichiarare per Quota 100
Per le pensioni percepite con Quota 110, come abbiamo visto è presente la sospensione per l’anno di riferimento qualora si percepiscano redditi che contravvengano al divieto di cumulo.
Qualora il pensionato non proceda alla compilazione del modello AP 139 evitando di dichiarare i redditi, l’INPS farà riferimento ai redditi che risultano dall’anagrafe tributaria procedendo alla sospensione della pensione con Quota 100.
Vediamo allora come compilare il modello dell’INPS per evitare di perdere la pensione e fare la dichiarazione dei redditi che sia pertinente e conforme alla legge.
Il modello si compone di 4 parti, ciascuna compilabile solo se si rientra nella categoria cui fa riferimento. Bisogna prima di tutto compilare la parte relativa ai dati anagrafici cui seguono le differenti quattro sezioni:
- sezione 1: va compilata solo se non si percepiscono redditi di lavoro;
- sezione 2: va compilata solo se si percepiscono redditi incumulabili nel periodo successivo alla decorrenza di Quota 100;
- sezione 3: va compilata solo per redditi percepiti nella fase precedente alla decorrenza di Quota 100;
- sezione 4: da compilare solo per redditi cumulabili per deroga normativa.
In questa ultima sezione rientrano determinate categorie di redditi vale a dire:
- indennità degli amministratori locali;
- redditi di impresa non connessi a lavoro e per associazione in partecipazione;
- compensi dei sacerdoti;
- indennità di giudice di pace, onorario e tributario;
- indennità del preavviso di natura risarcitoria;
- indennità di trasferta;
- indennizzo per cessazione di attività commerciale;
- redditi da attività di un programma per il reinserimento degli anziani in attività socialmente utili.
A conclusione della compilazione del modello bisogna allegare una copia valida del documento di identità e sottoscrivere che quanto dichiarato corrisponde a verità.
Inoltre per le pensioni Quota 100 nel presentare il modello all’INPS ci si impegna a comunicare all’Istituto variazioni del proprio stato a 30 giorni dal cambiamento avvenuto.
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