C’è sempre più sintonia tra Emmanuel Macron e Mario Draghi: ecco come i due leader sono pronti a prendere in mano le redini dell’Europa vista l’uscita di scena da parte di Angela Merkel.
Mario Draghi ed Emmanuel Macron sono pronti a raccogliere l’eredità di Angela Merkel, prendendo in mano le redini dell’Unione Europea dopo che la cancelliera ha deciso di dire addio alla politica non ricandidandosi alle recenti elezioni in Germania.
Uno scenario questo ipotizzato da Bloomberg, con il media americano scettico sul fatto che Olaf Scholz, il socialista che si appresta a diventare cancelliere alla guida di una maggioranza “semaforo” insieme a Verdi e Liberali, possa continuare a esercitare quella leadership in Europa come ha fatto negli ultimi sedici anni Angela Merkel.
Se in un primo momento si era parlato di una sorta di competizione tra Emmanuel Macron e Mario Draghi per il ruolo di nuovo guida dell’UE, adesso secondo Bloomberg i due sarebbero pronti a dare vita a un asse Parigi-Roma capace di dettare la linea a Palazzo Berlaymont.
Del resto i due, oltre ad aver passato insieme lo scorso 2 settembre il compleanno di Draghi in uno suggestivo ristorante di Marsiglia, di recente avrebbero avuto una serie di incontri bilaterali dove sarebbe stata messa a punto questa intesa.
Prima di poter pensare a come indirizzare l’Europa nei prossimi anni, Draghi e Macron dovranno fare i conti però con le rispettive scadenze elettorali: le presidenziali in Francia ad aprile e le politiche nel 2023 in Italia, senza dimenticare quella sciarada della elezione del Presidente della Repubblica che da noi si terrà a febbraio.
Patto Draghi-Macron per il dopo Merkel
Il prossimo 10 aprile in Francia si voterà per le elezioni presidenziali. Emmanuel Macron viene dato in testa dai sondaggi, mentre per l’accesso al ballottaggio sarebbe bagarre tra i vari candidati di destra.
Appare probabile il ripetersi della sfida con Marine Le Pen, ma l’imminente scesa in campo del controverso giornalista Éric Zemmour, bollato Oltralpe come di estrema destra, potrebbe cambiare le carte in tavola. A prescindere dallo sfidante, Emmanuel Macron alla fine dovrebbe farcela visto che l’unico che potrebbe batterlo al ballottaggio, il repubblicano Xavier Bertrand, rischierebbe al momento di arrivare quarto al primo turno rimanendo così fuori dal testa a testa finale.
In Italia invece si parla molto di Mario Draghi come possibile Presidente della Repubblica. Confindustria e una fetta della politica invece lo vorrebbe a Palazzo Chigi anche nella prossima legislatura. Ora che è arrivato a guidare il Paese, difficile che l’ex numero uno della BCE a breve possa uscire di scena anche se per lui si parla di un possibile futuro incarico come presidente della Commissione Europea.
A meno di sorprese elettorali o di crisi politiche, nei prossimi anni Emmanuel Macron e Mario Draghi dovrebbero continuare a essere rispettivamente i leader di Francia e Italia. Per Bloomberg i due insieme potrebbero riempire il vuoto lasciato in UE da Angela Merkel.
Si parla così anche di una unità di intenti tra Macron e Draghi si alcuni dei temi fondamentali che Bruxelles a breve dovrà affrontare: aumentare l’integrazione nell’UE iniziando dall’unione fiscale, dettare le priorità dell’agenda green, di quella relativa al digitale e convincere gli altri Paesi a continuare nel solco di una politica economica espansiva.
C’è però una questione che vede Italia e Francia al momento su due posizioni differenti, quella relativa alla Libia dove in teoria si dovrebbe votare il prossimo 24 dicembre anche se nessuno realmente sembrerebbe volere queste elezioni.
Nella conferenza di Parigi i due Paesi potrebbero cercare di sposare una posizione comune nonstante gli interessi contrapposti in ballo: se dovesse arrivare una intesa anche sulla spinosa faccenda libica, sarebbe il segnale definitivo di questo simposio tra Italia e Francia.
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