Se hai un mutuo (o lo stai per prendere) ecco cosa ti conviene fare

Simone Micocci

15/05/2021

Mutui, è il momento di agire. Tassi d’interesse in rialzo, più passano i mesi e meno il tasso fisso sarà conveniente.

Se hai un mutuo (o lo stai per prendere) ecco cosa ti conviene fare

Chi sta per aprire un mutuo per l’acquisto della prima casa deve scegliere tra tasso fisso e variabile. Questo è sicuramente uno dei momenti migliori per aprire un mutuo, specialmente per i giovani per i quali nel Decreto Sostegni bis verranno previste delle importanti agevolazioni per l’acquisto della prima casa.

L’Associazione bancaria italiana nel report mensile ha fatto il punto della situazione su cosa sta per succedere sui mutui, dando anche importanti informazioni a chi deve scegliere tra tasso fisso (più alto ma con la garanzia di offrire una maggiore stabilità) e variabile. Nel dettaglio, l’ABI ci offre un’importante panoramica di quello che sta per succedere ai mutui e di cosa cambia per le rate: vediamo nel dettaglio cosa ci aspetta nei prossimi mesi e qual è la scelta più conveniente (ad oggi).

Mutui a tasso fisso in crescita: perché presto non converrà più

Nel mese di marzo 2021 i tassi d’interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie sono saliti all’1,72% (comprensivi delle spese accessorie). È la conferma che il costo dei mutui ha intrapreso un trend di crescita, come dimostra un confronto con i dati dei mesi scorsi.

È il report “Banche e moneta, serie nazionali” di Banca d’Italia a parlarne, tranquillizzando però tutti: nonostante la salita, i tassi d’interesse sono ancora ai minimi storici. Basti pensare che a fine 2007, all’inizio della crisi finanziaria, il tasso medio applicato per un mutuo era persino del 5,72%.

Resta però un problema: l’inflazione sta cominciando ad aumentare e questo è un segnale che la tendenza al rialzo dei mutui potrebbe non finire (anzi, rischia persino di accelerare). Un aumento dei prezzi al consumo, infatti, potrebbe avere come conseguenza l’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato (e quanto sta succedendo negli USA lo conferma).

Anche in Italia ci sono i primi segnali di questa conseguenza dell’inflazione: lo scorso mercoledì 13 maggio, infatti, il Ministero dell’Economia ha collocato 1,75 miliardi di BTP a 30 anni con un rendimento medio del 2,06%. Un ulteriore aumento dell’inflazione comporterà una crescita di questo dato.

La soglia d’attenzione per l’inflazione è quella del 2%, livello di riferimento della BCE: se dovesse salire oltre allora la Banca centra europea potrebbe decidere di intervenire proprio sui mutui aumentando i tassi d’interesse.

La conferma arriva dalle parole del Segretario al Tesoro Yellen, il quale ha confermato che saranno proprio i “tassi più elevati a frenare i surriscaldamenti dell’economia”.

Ribadiamo: nonostante questo rischio è ancora un ottimo momento per aprire un mutuo, ma conviene velocizzare la pratica per approfittare dei tassi convenienti prima dell’annunciato rialzo. Affinché gli impatti dell’inflazione possano essere determinanti per i tassi d’interesse, infatti, servirebbero tassi ben più significativi rispetto a quelli che ci sono oggi.

Se devi aprire un mutuo questo è il momento giusto per il variabile

L’osservatorio di Mutui Online ci dà inoltre importanti informazioni su quello che conviene scegliere se oggi si sta per aprire un mutuo. La domanda solita è: fisso o variabile? A oggi, secondo i dati aggiornati ad aprile 2021, il variabile è al minimo storico e anche in vista di una crescita dell’inflazione non sembra esserci un impatto rilevante. Il tasso variabile in media - per mutui a 20-30 anni - è del 0,71%, mentre il tasso fisso - a causa dell’aumento dell’Eurirs (tasso interbancario di riferimento che viene preso come parametro d’indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso fisso) - è in crescita.

Questo aumento fino a ora è stato arginato dalla banche che hanno sfruttato gli approvvigionamenti di liquidità a costi maggiormente contenuti approfittando del fatto che - causa pandemia - le richieste per nuovi mutui non sono aumentate. Ma nonostante ciò il tasso fisso è comunque in leggero rialzo ed è arrivato all’1,12% (mentre a gennaio era persino del 0,90%).

Se si sta per aprire un mutuo, quindi, conviene scegliere il tasso variabile. E per chi invece preferisce la “sicurezza” del fisso conviene non aspettare ancora visto che questo tasso potrebbe salire ancora nei prossimi mesi.

Lo stesso vale per chi vuole passare da variabile a fisso: più si andrà avanti e più la surroga sarà sempre meno conveniente. Hanno fatto bene, quindi, coloro che hanno approfittato del minimo storico dei mutui a tasso fisso rilevato nei mesi scorsi passando dal variabile alla sicurezza (aspetto da non trascurare) del fisso. D’altronde, come emerso dall’analisi condotta da Mutui online, oggi il 95% degli italiani continua a preferire il tasso fisso.

Più si andrà avanti e meno questo passaggio potrebbe essere conveniente.

Ricapitolando: i tassi d’interesse sono in lieve ma costante rialzo. Sembra arrivato il momento di agire, alla ricerca di quello che potrebbe essere un mutuo più vantaggioso.

Argomenti

# Banche
# Mutuo

Iscriviti a Money.it