Trimestrali USA: i conti di Citigroup, JP Morgan e Well Fargo finalmente rivelati
La trimestrale di Citigroup, quella di JP Morgan e ancora quella di Wells Fargo sotto i riflettori.
I tre istituti hanno reso noti i conti di periodo poco prima dell’apertura di Wall Street ma i titoli hanno reagito vistosamente già nel pre-market.
L’analisi delle trimestrali di Wall Street ha reso ancor più evidente l’impatto del coronavirus sui conti dei colossi americani.
Trimestrali USA: sommario
Trimestrali USA: i conti di Citigroup
Nel periodo compreso fra aprile e giugno, la banca ha dovuto far fronte al coronavirus con 5,6 miliardi di dollari di accantonamenti, che hanno successivamente portato gli utili societari a crollare del 73%, dai 4,8 miliardi dello scorso anno a 1,32 miliardi.
Il tutto, si noti, per un EPS scivolato da 1,95 a 0,5 dollari (sempre su base tendenziale).
Ad aumentare, secondo la trimestrale di Citigroup, sono stati i ricavi, che hanno lasciato osservare un +5% e si sono attestati a 19,77 miliardi di dollari soprattutto grazie alle attività nel reddito fisso e dell’investment banking.
In seguito ai conti le azioni societarie hanno perso più di due punti percentuali Wall Street. Il tutto nonostante i dati abbiano superato le attese degli analisti:
- ricavi: 19,12 miliardi;
- EPS: 28 centesimi.
La trimestrale di JP Morgan
Tra le trimestrali USA più attese come non annoverare quella di JP Morgan, che ha assunto contorni simili a quella di Citi.
In questo caso il calo degli utili è risultato di oltre 50 punti percentuali: il dato è così passato dai 9,65 miliardi del 2° trimestre 2019 a quota 4,7 miliardi. L’utile per azione invece è sceso da 2,82 a 1,38 dollari.
In rialzo invece i ricavi (+15%) a 33,82 miliardi di dollari.
“Dobbiamo ancora affrontare molte incertezze circa il futuro dell’economia. Tuttavia, siamo preparati per tutte le eventualità grazie alla solidità della nostra struttura patrimoniale che ci consente di rimanere un porto nella tempesta”
ha dichiarato il CEO Jamie Dimon.
Dopo la trimestrale di JP Morgan le azioni societarie hanno imboccato la via del rialzo a Wall Street premendo però quasi immediatamente sul freno. Gli analisti avevano previsto risultati un EPS di $1,04 e ricavi di $30 miliardi.
La trimestrale di Wells Fargo
Ultima tra le trimestrali USA di oggi, ma non per importanza, quella di Wells Fargo, che ha portato a casa un rosso di 2,4 miliardi che mal si è confrontato con i 6,2 miliardi di utili del pari periodo 2019.
L’EPS è crollato da 1,3 a 0,66 dollari mentre i ricavi si sono attestati a 17,8 miliardi, sotto le attese di Refinitiv a $18,4 mld.
A pesare sulla trimestrale di Wells Fargo sono stati i 8,4 miliardi di riserve per potenziali perdite sui crediti determinati dalle attuali incertezze di mercato.
Il titolo è crollato di oltre 6 punti percentuali, affossato anche dalla decisione (oggi annunciata assieme ai conti) di ridurre il dividendo del 3° trimestre da 51 a 10 centesimi di dollaro per azione.
“Siamo estremamente delusi” , ha tuonato il CEO Charlie Scharf, che ha aggiunto:
“La nostra view sulla lunghezza e sulla severità della recessione economica si è deteriorata in maniera considerevole rispetto alle ipotesi utilizzate nell’ultimo trimestre.”
Le trimestrali USA, dunque, hanno nuovamente mostrato al mondo l’impatto del coronavirus sui grandi istituti a stelle e strisce. Neanche colossi del calibro di Citigroup, JP Morgan e Wells Fargo sono sfuggiti alla pandemia.
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