Durante la sua visita negli Stati Uniti, per La Stampa l’amministrazione americana avrebbe fatto capire a Giancarlo Giorgetti che sarebbe gradita una lunga permanenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi.
Gli Stati Uniti sono felici dell’attuale Governo italiano, tanto che vorrebbero che Mario Draghi restasse a Palazzo Chigi. Questa è l’indiscrezione riportata da La Stampa in merito al recente viaggio istituzionale Oltreoceano da parte di Giancarlo Giorgetti.
Durante la sua visita a stelle e strisce, l’attuale ministro dello Sviluppo Economico e capofila dell’ala governista della Lega ha incontrato think tank, associazioni e diversi esponenti dell’amministrazione Biden.
Da quanto si apprende dalle colonne del quotidiano, a Washington questo governo Draghi sembrerebbe piacere molto tanto che l’auspicio sarebbe quello di “un nuovo corso di lungo termine per il Paese”.
Del resto dopo la Brexit, l’addio di Angela Merkel alla politica e le prossime elezioni in Francia che si terranno ad aprile 2022, gli USA potrebbero vedere l’Italia come un affidabile alleato in seno all’Europa.
In ballo ci sarebbero anche diversi investimenti che gli Stati Uniti potrebbero fare nel Bel Paese, vedi stabilimento Intel a Torino, ma la conditio sine qua non sarebbe quella dell’affidabilità ovvero la permanenza di Mario Draghi alla guida del Governo.
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Draghi fino al 2028?
Archiviate le amministrative, in Italia la politica ora è concentrata nella lunga corsa verso il Quirinale, con il prossimo Presidente della Repubblica che verrà eletto dal Parlamento in seduta riunita a fine febbraio.
Da tempo si parla di Mario Draghi come il grande favorito per il Colle, ma le quotazioni del banchiere negli ultimi giorni sembrerebbero essere scese. Prima Matteo Salvini in un audio registrato e poi pubblicato dal Foglio e poi Enrico Letta, hanno fatto capire come non ci sarà un voto anticipato con le elezioni che si terranno nel 2023 a fine legislatura.
Questo non vuol dire che non ci siano chance per una elezioni di Draghi a Presidente della Repubblica, ma che i partiti probabilmente con la sola eccezione di Fratelli d’Italia sono intenzionati a prescindere ad andare fino in fondo.
Non sono mancate di recente anche gli endorsement da parte di politici e associazioni per un proseguo del governo Draghi anche nella prossima legislatura: fino al 2026 infatti ci saranno da gestire i tanti miliardi del PNRR.
Considerando che appare improbabile una scesa in politica da parte di Mario Draghi, l’ex numero uno della BCE potrebbe restare a Palazzo Chigi fino al 2028 solo se alle prossime elezioni dovesse uscire fuori un bel pareggio.
Uno scenario quello del nessun vincitore che appare inevitabile nel caso di una legge elettorale proporzionale oppure di uno sfaldamento del centrodestra, con parte di Forza Italia a fare gioco di squadra con gli altri centristi.
Se gli Stati Uniti sembrerebbero gradire un lungo periodo di governo Draghi, questa ipotesi sarebbe piacere anche al mondo degli industriali, della finanza e a buona parte dei partiti che così potrebbero restare in maggioranza spartendosi le poltrone non destinate ai tecnici.
Tutto dipenderà da quello che succederà a febbraio: se Mario Draghi non dovesse diventare il prossimo Presidente della Repubblica, allora ecco che le larghe intese potrebbero andare avanti fino al 2028.
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