La variante Omicron ha cambiato la pandemia e le conseguenze sui viaggi sono positive. L’Europa sta pensando nuove regole, con meno limitazioni, per poter viaggiare. Ecco cosa sappiamo.
Nuove regole per viaggiare in Europa in arrivo. Davanti al nuovo scenario creato dalla variante Omicron, il Consiglio dell’Unione Europea prevede di approvare i limiti di movimento in base all’area geografica, stabilita dalla “mappa del contagio” elaborata ogni 14 giorni.
La decisione sarà presa martedì prossimo, durante la riunione del Consiglio dell’Ue, in prospettiva di un cambiamento e miglioramento nello spostamento dei cittadini dell’Unione. Secondo quanto emerso, l’unico criterio che rimarrà a stabilire la possibilità o meno di viaggiare sarà la condizione del viaggiatore. Infatti se si dimostrerà l’avvenuta vaccinazione completa, il superamento della malattia o un test negativo, non si rischierà più di rimanere bloccati da quarantene.
Il Regno Unito lo aveva previsto: per i Paesi turistici, e in vista di uno scenario di normalità, dovranno cambiare le regole di spostamento per i viaggiatori.
Viaggiare in Europa: in arrivo le nuove regole
Nulla è ancora stato deciso, ma intanto le voci degli ultimi incontri fanno presagire un cambio nelle regole per lo spostamenti tra i Paesi membri dell’Ue. Ad anticiparlo è il quotidiano spagnolo El País, che riporta la discussione del cambio di prospettiva per i viaggi in Europa.
Il Consiglio dell’Unione Europea sembra voler eliminare l’idea di “aerea di provenienza” scandita oggi dall’elaborazione ogni 14 giorni della mappa con i Paesi a rischio. È lo stesso ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) che incoraggia i Paesi a passare a un sistema diverso di sorveglianza, da regime di emergenza a uno più sostenibile e volto verso la normalizzazione.
La mappa del contagio non verrà del tutto abbandonata, ma rimarrà visionabile a livello informativo. Invece per viaggiare sarà necessario solo dimostrare la propria condizione. Basterà quindi avere la certificazione verde in regola (vaccinazione completa, guarigione o tampone negativo) per poter viaggiare in tutta tranquillità.
Non è un approccio nuovo e per questo non è troppo lontano dall’essere accettato. Infatti la Commissione Europea lo aveva già proposto in autunno, proprio poco prima del presentarsi della variante Omicron. Al momento quindi la proposta torna a essere concreta, proprio perché l’alto tasso di vaccinazione europea (oltre il 70%) e la minore letalità della variante, rendono più sicura la circolazione.
I cambiamenti negli spostamenti segnano il ritorno graduale alla normalità?
Il nuovo scenario presentato dalla variante Omicron impone un nuovo modello per affrontare la pandemia e la vita quotidiana. Da diverse settimane il peso delle restrizioni su una popolazione sana, per quanto positiva, rende necessaria la distinzione tra positivi e malati.
I criteri ritenuti preoccupanti in passato non lo sono oggi, dove i Paesi altamente vaccinati, come l’Italia, riesce a tenere sotto controllo gli ingressi negli ospedali. Le difficoltà al massimo si presentano per i positivi da operare, come ha spiegato la Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti).
“L’ECDC incoraggia i paesi a passare da un sistema di sorveglianza di emergenza a sistemi più sostenibili e orientati agli obiettivi”, ha detto la scorsa settimana un portavoce dell’Ue. Un esempio che va in questa direzione è il Regno Unito, con l’eliminazione di restrizioni come il green pass e la mascherina.
Cosa cambia con le nuove regole europee per lo spostamento
Se il Consiglio dell’Unione Europea dovesse appoggiare il nuovo modello per lo spostamento tra Paesi, cosa cambierebbe? Secondo quanto emerso sono due le grandi differenze. La prima è il ritiro di restrizioni per lo spostamento in base alla mappa del contagio, una decisione presa in altri tempi di pandemia.
Inoltre non sarebbe più necessario fare la quarantena in arrivo o al ritorno in un Paese, anche se a rischio. Infatti la possibilità di viaggio, con le nuove regole, sarebbe basata solamente sulle condizioni del viaggiatore, certificate dal green pass.
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