Azioni Apple in rosso nella prima seduta del 2024. Al Nasdaq il titolo perde il 3% dopo il downgrade di Barclays. Analisti temono effetto domino sui mercati finanziari.
Apple non è più da comprare per Barclays (e vale il 17% in meno). Il titolo, che aveva toccato i 200 dollari a fine 2023, viene ora valutato come “underweight” con un target price abbassato del 17%. Questa mossa rischia di scatenare reazioni a catena sui mercati globali. Le preoccupazioni degli analisti riguardano i rischi nei servizi, le vendite di iPhone e la mancanza di ripresa in altri settori chiave.
Dopo la prolungata euforia degli ultimi mesi del 2023, la decisione di Barclays solleva interrogativi sulla fragilità dell’intero settore tecnologico, aprendo la strada a una potenziale onda correttiva nei mercati.
Perché Barclays ha declassato Apple
La mossa inaspettata di Barclays ha scatenato una vera doccia fredda sui mercati finanziari, che stavano godendo di una straordinaria crescita. L’impatto del downgrade di Apple a «underweight» è stato immediato, con le Borse europee che hanno ridotto guadagni e i futures statunitensi in rosso.
L’analisi dei motivi dietro questo downgrade rivela una serie di preoccupazioni da parte degli analisti di Barclays. In particolare, si sottolinea l’aumento dei rischi legati ai servizi di Apple, la preoccupazione sulle vendite di iPhone e l’assenza di una ripresa in settori chiave come i computer Mac, iPad e dispositivi indossabili. Questi dubbi si traducono in una revisione al ribasso del target price da 161 a 160 dollari, evidenziando una cautela nel valutare la prospettiva di crescita continua dei multipli del titolo.
La domanda ora è se il giudizio di Barclays rappresenti un’anomalia isolata o se sia il segnale che molti operatori stavano aspettando per prendere profitto dopo i mesi di euforia del 2023. Con numerosi indicatori tecnici che segnalano un mercato ipercomprato, il downgrade di Apple potrebbe fungere da catalizzatore per una correzione più ampia.
IPhone e servizi: i timori di Barclays
Il downgrade di Barclays evidenzia diverse preoccupazioni chiave per Apple. Tim Long, analista di Barclays, sottolinea come le vendite “poco brillanti” dell’iPhone 15, specialmente in Cina, lasciano prevedere una debolezza simile per l’iPhone 16 e per le vendite di hardware Apple in generale. La decisione del governo cinese di scoraggiare l’uso di iPhone da parte dei dipendenti statali potrebbe aver contribuito a questa situazione.
I timori non si limitano alle vendite di hardware. Long prevede una crescita rallentata nel redditizio settore dei servizi di Apple, in parte dovuto al controllo normativo. Nonostante il CEO Tim Cook abbia sottolineato una crescita “migliore del previsto” in quest’area, Barclays esprime dubbi sulla sostenibilità di questa crescita nel lungo termine.
Il parere degli esperti
Il trader professionista Antonio Lengua teme che questo downgrade inaspettato possa cogliere impreparati i mercati all’inizio del 2024, in particolare in vista delle trimestrali.
Lengua paragona questa situazione al classico “Il Re è nudo”, sottolineando come l’annuncio inaspettato di Barclays possa influenzare gli operatori di mercato e, se seguito da altre importanti case d’affari, scatenare una fase ribassista più ampia. L’impatto sui livelli di volatilità, con il VIX e il VXN in ascesa, potrebbe innescare riduzioni nel portafoglio dei fondi di controllo della volatilità.
Secondo altri esperti, non solo Apple, ma anche Asml, importante produttore europeo di chip, è finito sotto i riflettori con la cancellazione di ordini destinati alla Cina su pressione degli Stati Uniti. Questo evento, insieme a crescenti restrizioni statunitensi sulle esportazioni di tecnologia verso la Cina, potrebbe avere impatti negativi su giganti del settore come Nvidia e Tsmc.
In conclusione, il downgrade di Barclays su Apple ha scosso i mercati in un momento di grande ottimismo. La fragilità evidenziata dalla banca d’affari potrebbe segnalare un’inversione di tendenza, suscitando dubbi sulla solidità del settore tecnologico.
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