Secondo l’ISTAT, l’Italia recupererà meno della metà dei miliardi persi nel 2020. Sulle famiglie il peso medio è di un aumento del costo della vita considerevole, in rapporto a un calo del reddito di media di 5 mila euro.
Un anno di Covid: i redditi degli italiani si sono sicuramente ridotti, ma come è variato il costo della vita?
Non ci sarebbe bisogno di ricordarlo, stiamo ancora vivendo le limitazioni e le conseguenze dovute alla pandemia, ma diciamolo ugualmente: il coronavirus ha segnato l’economia italiana.
Secondo l’ISTAT (Istituto nazionale di statistica) il Covid ha causato un crollo del Pil pari all’8,8 per cento (la media dell’Unione europea è del -6,2 per cento). Vuol dire che in Italia nel 2020 la crisi ha bruciato 156 miliardi di euro, con una stima di recupero di appena 83 miliardi per il 2021.
Molte aziende sono rimaste chiuse o con una produzione e un lavoro limitato a lungo, e altre hanno del tutto chiuso, schiacciate dalle chiusure a intermittenza. Mentre le famiglie hanno risparmiato per l’incertezza del futuro o sono state obbligate dalla crisi economica a ridurre le loro spese; in media la spesa annua per gli acquisti è calata di circa 4.400 euro.
Costo della vita e potere di acquisto dopo il Covid-19
Il generale clima di fiducia è sicuramente da attribuire alla bella stagione: vacanze, riposo e una buona dose di offerte di lavoro stagionali che fanno respirare qualche famiglia. Anche così si stima un recupero (dei 156 miliardi persi nel 2020) di appena 83 miliardi: con un saldo in negativo di 73 miliardi.
Lo spiega anche un report della direzione studi e ricerca di Intesa Sanpaolo, che conferma una stima di crescita del PIL pari a +3.7 per cento. Più ottimisti sono i dati dell’esecutivo (+4,5%) e della Banca d’Italia (oltre il 4 per cento).
[...] si stanno creando le condizioni per vedere un’accelerazione potenzialmente anche molto ampia nel trimestre estivo, quando l’effetto riaperture sarà massimo.
Dall’Europa arrivano segnali altrettanto positivi, ma c’è bisogno di investire bene i fondi del Recovery Fund, ratificato ieri, giovedì 27 maggio (durante l’estate è in arrivo la prima rata di 25 miliardi di euro).
E il costo della vita?
In media un italiano ha perso circa 2.600 euro di reddito annuo nel 2020 e nel 2021 si stima un aumento - rispetto all’anno precedente - di poco meno della metà: 1.400 euro. Le cause del crollo della spesa personale e famigliare sono da riscontrarsi nella diminuzione dell’orario lavorativo, nella la perdita del lavoro di uno o più membri della famiglia e diversi altri fattori.
A questi dati però vanno aggiunte le spese legate alla permanenza a casa, che sono ovviamente aumentate. Come riportato dal Sole 24 Ore:
- aumento dei consumi di prodotti alimentari pari a +2,8 miliardi di euro;
- aumento spesa per la comunicazione (rete, dati, canoni) per 625 milioni;
- aumento delle bollette di quasi 1,4 miliardi.
Per fare un esempio più concreto, come riporta Repubblica (15 aprile 2021): per una coppia con due figli, l’inflazione a +0,8% indicata dai dati ISTAT, è pari a un aumento del costo della vita di 235 euro a base annua.
In totale, Confesercenti, ha parlato di un calo di circa 5.000 euro a famiglia, “il peggiore (dato) di sempre nella storia della Repubblica Italiana”.
Classifica delle città più care
Da sempre in Italia ci sono zone, Regioni e città più costose di altre.
Secondo le ultime stime, tra i capoluoghi e le città con più di 150 mila abitanti la più cara è Bolzano (+1,5%) che si porta a casa un dato pesante per le famiglie: una spesa aggiunta media di 477 euro l’anno. A seguire Reggio Emilia, Modena e Trento, che si ferma a un +1,3%, pari a 303 euro in più di spesa.
Invece le città dove è aumentato maggiormente il costo della spesa alimentare sono quelle del sud Italia: per esempio Caltanissetta segna un +4,2 per cento.
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