Per la prima volta nella storia della Chiesa Cattolica, un cardinale sarà giudicato in un tribunale vaticano comune anziché dai suoi pari. Ecco quando inizierà il processo.
Dopo un anno e mezzo d’indagini, partirà il prossimo 27 luglio il processo relativo agli investimenti finanziari della Segretaria di Stato vaticana a Londra. A stabilirlo, sabato 3 luglio, è stato il presidente del Tribunale Vaticano, che ha citato in giudizio un totale di 10 indagati e 4 società. Fra gli imputati ci sono anche il cardinale Angelo Becciu e la sua assistente, Cecilia Marogna.
È la prima volta nella storia della Chiesa cattolica che un cardinale viene giudicato da un tribunale comune vaticano, e non dai suoi pari. A deciderlo è stato direttamente Papa Francesco, con un motu proprio.
Vaticano, Becciu a processo con altri 9
La richiesta di citazione a giudizio coinvolge personale ecclesiastico e laico della Segretaria di Stato, nonché vertici dell’allora Autorità di informazione finanziaria, e infine anche personaggi esterni, attivi nella finanza internazionale.
Agli indagati vengono contestati gli investimenti finanziari effettuati utilizzando i fondi dell’Obolo di San Pietro, ovvero le donazioni alla Chiesa provenienti dai fedeli di tutto il mondo.
In particolare si giudicherà la vicenda del palazzo londinese al 60 di Sloane Avenue, ex magazzino Harrods, acquistato tre volte dalla Segreteria di Stato. La prima volta fu tra il 2013 e il 2014, quando l’ufficio era guidato da Becciu, con un investimento di 200 milioni di dollari investiti nel fondo Athena di Raffaele Mincione. L’investimento, nelle oltre 500 pagine di inchiesta, viene giudicata “un’operazione speculativa imprudente e irragionevole”, con il coinvolgimento di svariati finanzieri e faccendieri.
Fino al maggio 2019 il Vaticano, in totale, ha investito oltre 300 milioni di euro, con una perdita fra i 73 e i 166 milioni di euro.
Altre operazioni contestato riguardano i soldi inviati alla Caritas di Ozieri in Sardegna per finanziare la produzione di birra del fratello di Becciu e gli appalti al fratello falegname.
Secondo gli inquirenti, Becciu avrebbe interferito nel procedimento ancora prima di essere coinvolto. “Al momento giusto bisognerà fare una bella campagna stampa!! Anzi lei potrebbe farla subito. Chieda al suo avvocato se è il caso di sbugiardare subito i nostri magistrati”, avrebbe scritto il cardinale Becciu in un sms all’allora gestore delle finanze vaticane, Enrico Crasso, il 23 gennaio dell’anno scorso.
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