Benzina e diesel, quando conviene fare il pieno tra prezzi record e possibile ritorno del taglio sulle accise

Giacomo Andreoli

10/01/2023

I prezzi di benzina e diesel continuano a salire, mentre il governo lavora su due fronti, tra controlli della guardia di finanza e possibile nuovo taglio delle accise: quando conviene fare il pieno?

Benzina e diesel, quando conviene fare il pieno tra prezzi record e possibile ritorno del taglio sulle accise

Il prezzo di benzina e diesel continua a crescere, con un evidente disallineamento con le dinamiche di mercato, in molti casi non spiegabile esclusivamente con l’aumento delle accise sui carburanti deciso dal governo Meloni di 18,3 centesimi al litro.

L’esecutivo, così, spinto anche dalla paura di un’ondata di proteste popolari, sta agendo su due fronti: da una parte intensificando i controlli della guardia di finanza e lavorando a una revisione delle verifiche dell’Osservatorio sui prezzi, dall’altra pensando a un possibile ritorno dello sconto sulle tasse che gravano su ogni rifornimento.

In questo scenario è davvero difficile capire quando è più conveniente fare il pieno, anche se ci sono alcuni elementi che portano a intuire come si possa muovere il prezzo di benzina e diesel nelle prossime ore e nei prossimi due o tre giorni.

Il prezzo di benzina e diesel oggi

Stando alle elaborazioni di Quotidiano energia sui dati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese, la benzina in modalità self service costa in media 1,821 euro al litro (con alcuni marchi anche a 1,835), mentre in modalità servito sfiora i 2 euro (precisamente 1,965 euro al litro). Sulle autostrade e in alcune città, però, la soglia è già stata ampiamente superata.

Quanto al diesel al self service costa in media 1,879 euro al litro, mentre in modalità servito arriva addirittura a 2,023 euro al litro. Insomma, anche la media supera la soglia psicologica.

Benzina, intervento del governo contro la speculazione

In questo quadro il governo, tramite il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha dato mandato alla guardia di Finanza di intensificare i controlli per “contribuire a calmierare gli aumenti dei prezzi”. D’altronde nel 2022 ha contestato ai benzinai 2.809 violazioni alla disciplina dei prezzi. Il controllo sarà particolarmente alto sulla rete autostradale e nei contesti territoriali definiti “particolarmente sensibili”, come le isole.

Oggi, poi, ci sarà l’incontro tra la presidente del Consiglio Meloni e il comandante generale della guardia di finanza Giuseppe Zafarana, per fare il punto e valutare ogni possibile ulteriore azione di contrasto alle speculazioni in atto.

Tutto questo mentre secondo il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo i carburanti hanno sull’inflazione un effetto «diretto» e uno «indiretto», dovuto ai trasporti e all’intermediazione e potrebbero costituire “un grosso problema in prospettiva se le cose dovessero andare nella direzione di una continua crescita”, con “effetti soprattutto sulle famiglie meno abbienti”.

Carburanti, quanto sono aumentati i prezzi a inizio 2023

Per valutare l’andamento del prezzo della benzina e del diesel bisogna innanzitutto guardare all’evoluzione del prezzo del petrolio. Nonostante qualche piccola oscillazione negli ultimi due giorni, il greggio è in netta discesa sui mercati internazionali dall’inizio dell’anno.

Tra il 3 e il 9 gennaio la discesa di Brent e Wti, i principali indici internazionali, è evidente: il primo da oltre 85 dollari al barile a 79, il secondo da quasi 80 a meno di 75.

L’aumento medio dei prezzi alla pompa tra fine dicembre ed oggi è di circa 18 centesimi al litro, in linea con il rialzo delle accise. Se si fossero seguite le dinamiche di mercato, però, l’aumento sarebbe dovuto essere inferiore, almeno di qualche centesimo.

Benzina e diesel, quando conviene fare il pieno?

Con l’intensificarsi dei controlli della guardia di finanza, ora, la speculazione dovrebbe essere frenata, mentre come detto il governo valuta un nuovo taglio delle accise. Le previsioni di mercato sulle quotazioni del petrolio, invece, parlano di un prezzo che dovrebbe rimanere nel breve periodo quasi stabile, con al massimo un piccolo trend rialzista.

In questo scenario nei prossimi due o tre giorni il prezzo della benzina e del diesel potrebbe essere leggermente inferiore, ma è chiaro che un eventuale intervento dell’esecutivo potrebbe essere ben più decisivo per tagliare il prezzo alla pompa. Quello che conviene fare, quindi, è attendere ancora un paio di giorni prima di fare il pieno, per valutare la situazione e vedere se ci sono novità di mercato o da parte del governo.

La sensazione è che, pur sgonfiandosi la speculazione, il prezzo di benzina e diesel rimarrà comunque più o meno stabile (al massimo di poco sotto gli 1,8 euro al litro), mentre sale di ora in ora il pressing in maggioranza da parte di Forza Italia e Lega per un nuovo taglio delle accise. Per ora Fratelli d’Italia resiste, per mantenere prudenza sui conti pubblici, ma le elezioni regionali sono alle porte e provocare l’opinione pubblica non porta mai vantaggi alla urne.

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