La finanza sostenibile è il settore della finanza che si occupa di assicurare la sostenibilità nel tempo di un investimento. Orizzonte temporale che guida la finanza sostenibile è il lungo periodo e suo principio guida è lo sviluppo sostenibile.
La finanza sostenibile si impegna a investire in strumenti che forniscono oltre al ritorno economico un’utilità sociale e non impattano in maniera eccessiva sull’ambiente. Dal 2016 il Testo Unico Bancario (TUB) all’art.11 bis disciplina gli operatori di finanza etica e sostenibile.
La finanza sostenibile racchiude in sé asset finanziari che seguono i criteri ESG, ovvero Environment (Ambiente), Società e Governance.
L’Eurosif (Forum europeo per gli investimenti sostenibili e responsabili) ha individuato sette strategie per investire responsabilmente: investimenti tematici, best in class, investire in imprese che rispettano norme e standard internazionali sullo sviluppo, esclusione di quelli meno etici, integrazione delle ESG come istanze per la gestione delle decisioni di investimento, coinvolgimento del cliente e presa in considerazione dell’impact investing delle società in cui si investe.
Negli ultimi anni la finanza sostenibile ha ottenuto crescente riconoscimento: aumentano sia i forum sia le associazioni nazionali e internazionali che si occupano di strumenti e di temi della finanza sostenibile, dal già citato Eurosif alla Global Sustainable Investment Alliance (GSIA), passando per l’impegno dimostrato dal 2005 dall’ONU.
Questo settore della finanza è una componente della finanza etica, anche se quest’ultima comprende investimenti di natura e portata etica più ampia, sostenuti da motivazioni di stampo sociale, politico, religioso e che non per forza devono essere considerati sostenibili.
Per approfondire, si rinvia alla guida “Cos’è l’Impact Investing: la nuova frontiera del mondo degli investimenti”