Cosa sono le società benefit? Ecco funzionamento e vantaggi

Violetta Silvestri

7 Gennaio 2025 - 10:38

Le società benefit sono sempre più diffuse: di cosa si tratta, come funzionano e quali vantaggi offrono alle imprese? La guida.

Cosa sono le società benefit? Ecco funzionamento e vantaggi

Introdotte dalla legislazione italiana nel 2016, oggi le società benefit sono un modello di impresa piuttosto consolidato e in crescita. Come funzionano e quali sono i vantaggi di questa particolare forma giuridica?

La loro natura è mista. Il tradizionale scopo societario “for profit” - fare profitto - è strettamente correlato con il concetto di beneficio sociale e per la comunità. Queste società, quindi, propongono un business model ibrido, nel quale la ricerca dell’utile per i soci si affianca a risultati positivi per la società.

L’introduzione dei cosiddetti criteri ESG per le aziende, infatti, ha accelerato questo processo evolutivo che vede le imprese come organismi impegnati non più soltanto a fare profitto (ovvero a puntare esclusivamente sullo scopo di lucro), ma anche consapevoli di una responsabilità verso ambiente e comunità.

Non a caso, i numeri evidenziano una crescita delle società benefit in Italia: secondo l’Osservatorio sulle Società Benefit di Camera di commercio di Brindisi e Taranto sono 4353 a settembre 2024. Nel 2019 erano soltanto 400. C’è stata, quindi, un’importante spinta da parte dell’imprenditoria italiana nella scelta di questo modello societario.

Considerando tale contesto, è importante sapere nel dettaglio cosa sono le società benefit, come funzionano, quali vantaggi offrono.

Cosa sono le società benefit: definizione

Traendo spunto da una definizione elaborata dal professore di Economia, all’Università di Bologna, Stefano Zamagni, per società benefit si intende:

“organizzazioni che operano con l’obiettivo di generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente, insieme al profitto finanziario.”

In sostanza, con questa nuova forma giuridica un’impresa, oltre a perseguire obiettivi di profitto, si impegna a realizzare anche scopi di beneficio comune per favorire un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.

Mentre le società tradizionali si prefiggono, come unico target, quello di distribuire dividendi agli azionisti, le società benefit introducono un concetto di business completamente diverso. La loro missione è duplice e complementare: oltre agli obiettivi di profitto devono lasciare un impatto positivo sulla società.

A differenza di tutte le organizzazioni no profit, come Onlus, Aps, Imprese Sociali ecc. le società benefit mantengono lo scopo di lucro, senza particolari limitazioni e a questo aggiungono un ulteriore finalità di carattere sociale.

Le società benefit non ricorrono a raccolta di fondi o donazioni esterne per realizzare i propri scopi benefici per la comunità, perché questi sono inclusi nella attività d’impresa che esse svolgono.

Da evidenziare che tutte le tipologie societarie previste dal codice civile possono utilizzare il modello della società benefit, anche le startup innovative. Le uniche che non possono sono le no profit, proprio perché in questi casi mancherebbe il presupposto di conciliazione del for profit con la sostenibilità.

L’italia è il primo Paese in Europa a essersi dotato di questa figura societaria nel 2016, secondo solo agli Stati Uniti d’America dove le società benefit, meglio conosciute come Benefit Corporation, hanno avuto origine.

Società benefit secondo la legge

La Legge di Stabilità per il 2016 (ovvero la legge di bilancio 2015 – artt. 376 - 384) ha introdotto nel nostro ordinamento giuridico questo nuovo strumento societario, ovvero la Società Benefit (sigla S.B.).

La novità è stato il frutto dalla forte convinzione del legislatore che il “for profit” e la sostenibilità non siano due concetti alternativi tra loro, ma un binomio vincente per fare impresa.

La legge riconosce, quindi, l’esistenza di imprese che perseguano un duplice fine, da un lato la realizzazione di attività lucrative e dall’altra iniziative benefiche a favore di una serie di soggetti portatori di interesse, definiti dalla norma come persone, comunità, territori e ambiente, beni e attività culturali, enti e associazioni che sono comunque coinvolti dalla attività di impresa.

Come funzionano le società benefit?

Una società benefit possiede uno statuto societario con particolari caratteristiche. Oltre alla specifica dicitura benefit, nell’oggetto sociale devono essere indicate:

  • l’attività economica svolta;
  • la duplice presenza di uno scopo di lucro e di un beneficio comune;
  • il bilanciamento tra i due scopi;
  • l’obbligo di trasparenza e responsabilità

Inoltre, occorre specificare anche il soggetto responsabile del perseguimento del beneficio comune.

In generale, come scritto nella legge, tali elementi costitutivi delle società benefit consentono a esse di perseguire “una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse.”

In pratica, per beneficio comune si intende: “il perseguimento, nell’esercizio dell’attività economica delle società benefit, di uno o più effetti positivi, o la riduzione degli effetti negativi”.

Per esempio, una società può avere come missione quello di favorire attività culturali, sportive, scolastiche della comunità oppure di diminuire aspetti negativi come l’inquinamento, il consumo di energia.

Il tutto, però, deve essere bilanciato: nel senso che una società di questo tipo deve garantire sia gli interessi dei soci, con la distribuzione di utili, sia gli scopi benefici. Per questo, l’attività economica - e quindi a scopo lucrativo - è un elemento essenziale, con il quale finanziare anche i progetti sociali.

In nome della trasparenza, infine, obiettivi finanziari e sociali vanno documentati e resi visibili, così come la metodologia di governance.

Le società benefit dovranno allegare al bilancio annuale, anche la relazione annuale dei benefici perseguiti, con l’indicazione degli obiettivi fissati e le azioni attuate dagli amministratori per il raggiungimento degli obiettivi di beneficio. Sono sottoposte ai controlli del Garante della Concorrenza per accertare che la società persegua realmente un interesse pubblico e non solo privato.

Quali vantaggi per le società benefit?

Per le società benefit non ci sono particolari benefici fiscali. Tuttavia, esistono vantaggi che derivano dall’ottenere lo status di “B Corp Certificata”.

L’ottenimento di questa certificazione stabilisce che l’azienda è socialmente responsabile e impegnata per il bene comune. Questo potrebbe essere un buon elemento anche per attrarre a sé maggiori investimenti e costruire una reputazione positiva.

Per ottenere la certificazione la società dovrà compiere un percorso rigoroso, sottoporsi alle valutazioni della organizzazione non profit B-Lab, che ne verifica gli standard di scopo, responsabilità e trasparenza e il raggiungimento degli obiettivi di performance determinati e misurati attraverso lo standard internazionale B Impact Assessment.

Come diventare società benefit

Tutte le tipologie societarie previste dal codice civile possono utilizzare il modello della società benefit, anche le startup innovative.

Le uniche escluse sono le Imprese Sociali e le Cooperative Sociali, che rientrano nella categoria no profit e quindi non possono conciliare lucro con sostenibilità sociale.

Se una società esistente vuole quindi trasformarsi in benefit deve cambiare il proprio statuto, con l’assemblea straordinaria dei soci chiamata ad approvare la modifica. A questo punto, la società benefit deve essere iscritta presso il Registro delle Imprese. La dicitura benefit (o SB) si può affiancare alla denominazione sociale già esistente.

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