Blocco licenziamenti: il governo ci ripensa o almeno una parte di esso non sembra convinta di estendere la misura fino a dicembre con il nuovo decreto Agosto. Avanza l’ipotesi del 15 ottobre. Vediamo cosa sta succedendo.
Blocco licenziamenti: è scontro nel governo per la sua proroga fino a dicembre e pare che qualcuno già ci stia ripensando.
Se da una parte i licenziamenti vanno bloccati fino alla fine dell’anno per la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, non è dello stesso avviso il titolare del MEF Roberto Gualtieri. Contro il blocco dei licenziamenti fino alla fine dell’anno c’è anche il mondo delle imprese.
Non solo, lo scontro dei governanti pare riguardi anche la proroga dei contratti a termine. Questo è quanto emerso nella serata di ieri dalla riunione a palazzo Chigi sul dl Agosto.
Il blocco dei licenziamenti dovrebbe essere prorogato fino alla fine di dicembre dal prossimo decreto Agosto, sulla cui bozza il governo sta lavorando. Si tratta di estendere fino a fine anno una norma già prevista dal decreto Rilancio e dal Cura Italia prima e che ha la scadenza fissata al 17 agosto. Tuttavia c’è chi spinge per il termine del 15 ottobre e i sindacati minacciano lo sciopero generale.
La proroga del blocco dei licenziamenti dovrebbe andare di pari passo con l’estensione ulteriore di 18 settimane della cassa integrazione. Nell’ultima bozza del decreto Agosto ci potrebbero tuttavia essere delle novità. Vediamo cosa sta succedendo.
Blocco licenziamenti: il governo ci ripensa. Cosa sta succedendo
Sul blocco dei licenziamenti da una parte c’è Nunzia Catalfo che spinge per la sua proroga fino a dicembre, dall’altra Gualtieri che non ci sta e il mondo delle imprese, le dirette interessate dalla norma. Anche i sindacati vorrebbero ovviamente la proroga del blocco dei licenziamenti fino al termine dell’anno e di fatto minacciano lo sciopero generale.
Il blocco dei licenziamenti, secondo la bozza del decreto Agosto circolata in queste ore, dovrebbe riguardare solo alcune aziende, un’inversione di tendenza rispetto al dl Rilancio. Si tratta della sospensione dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, motivazioni economiche dunque, ma dal quale sarebbero escluse le aziende che sono state dichiarate fallite o che hanno cessato l’attività.
Una delle ipotesi che è stata avanzata nella serata di ieri in corso della riunione, da quanto si apprende, è una possibile proroga, ma che arrivi fino al 15 ottobre, quello che attualmente è il termine fissato per lo stato di emergenza in Italia.
D’altronde i dubbi di una parte del governo dell’estensione della norma riguarda la possibilità che la situazione possa diventare esplosiva poi, con migliaia di licenziati non appena la stessa non sarà più in vigore.
In Italia sono in media 40mila i licenziamenti economici ogni mese e al momento in Europa è l’unico Paese che ha adottato una misura così rigida in materia. L’idea è quella di affiancare il blocco dei licenziamenti alla proroga della cassa integrazione in modo da sostenere le imprese in difficoltà, ma ovviamente sono necessarie, per il mondo del lavoro, delle riforme strutturali.
I sindacati hanno stimato che quest’anno potrebbero essere persi 850mila posti di lavoro, che solo con il blocco dei licenziamenti si potrebbero calmierare, ma di poco. La situazione è drammatica e gli stessi chiedono interventi incisivi nel lungo termine da parte dell’esecutivo.
Blocco dei licenziamenti fino a dicembre solo per chi prende la CIG
Intanto nell’ultima bozza del decreto Agosto apparirebbe una novità vale a dire il blocco dei licenziamenti fino a dicembre solo per le aziende che ricorrono alla cassa integrazione, mentre per gli altri il termine resterebbe del 15 ottobre con la fine dello stato di emergenza.
All’estensione fino a dicembre sembrerebbe si sia aperto anche il PD in giornata che con Italia Viva si diceva inizialmente contrario. Intanto i sindacati hanno annunciato lo sciopero generale per il 18 settembre nel caso in cui il blocco dei licenziamenti non venisse prorogato fino a fine 2020 nel decreto Agosto.
“Se il governo non prorogasse il blocco dei licenziamenti sino alla fine del 2020, si assumerebbe tutta la responsabilità del rischio di uno scontro sociale.”
Questo hanno dichiarato i segretari di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri che annunciano la mobilitazione di settembre. Essi infatti continuano:
“Che possa essere trasformata in uno sciopero generale dipenderà solo dalle scelte del governo e della Confindustria.”
“Chi pensa di anticipare quella data alla fine dello stato di emergenza dimostra di non avere cognizione delle elementari dinamiche del mercato del lavoro e di non preoccuparsi delle condizioni di centinaia di migliaia di lavoratrici e di lavoratori.”
Concludono i sindacati nella nota.
Blocco licenziamenti: verso la definizione del decreto Agosto
Il blocco dei licenziamenti non è il solo punto di dibattito in merito al decreto Agosto che va verso la sua definizione. Anche la proroga dei contratti a termine fino a fine anno sta facendo discutere perché una parte del governo, i Cinque Stelle, sembra non voglia andare oltre quanto stabilito dal dl Rilancio.
Intanto si stringono i tempi sul decreto Agosto che vale 25 miliardi di euro, e di cui una parte, almeno 13 miliardi, dovrebbe andare proprio al pacchetto lavoro il più corposo del testo.
Infatti tra i molti interventi anche incentivi alle assunzioni e aiuti alle aziende che rinunciano alla cassa integrazione richiamando i dipendenti. Il testo del decreto Agosto dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri giovedì 6 agosto; in quel frangente molti nodi potranno essere sciolti.
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