Bollette e stipendi devono essere la priorità per il governo Meloni: i risultati del sondaggio

Alessandro Cipolla

7 Novembre 2022 - 16:16

Le priorità per il governo Meloni devono essere il caro-bollette e gli stipendi dei lavoratori troppo bassi: questo è il responso del sondaggio lanciato da Money.it.

Bollette e stipendi devono essere la priorità per il governo Meloni: i risultati del sondaggio

Bollette e stipendi devono essere la priorità per il governo Meloni. Questo è il responso del sondaggio di Money.it, lanciato nei giorni i cui il nuovo esecutivo di centrodestra sta lavorando per delineare i suoi primi due provvedimenti da quando ha prestato giuramento al cospetto del presidente Sergio Mattarella: il decreto Aiuti quater e la legge di Bilancio 2023.

Priorità per il governo Meloni Priorità per il governo Meloni Risultati sondaggio Money.it

Come si può vedere dal sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo realizzato a campione, il primo pensiero degli italiani al momento sarebbe rivolto al forte aumento delle bollette.

Alle spalle del caro-energia c’è poi il tema degli stipendi, da anni se non decenni fermi al palo nel nostro Paese, mentre a completare questo speciale podio c’è un must nostrano: quello delle tasse e della pressione fiscale.

Probabilmente sull’onda di quanto sta accadendo nel Mediterraneo, sorprende nel sondaggio vedere come un 12% dei rispondenti pensi che la prima preoccupazione del governo Meloni debba essere quella relativa al tema dell’immigrazione.

Anche la pandemia scivolata all’ultimo posto delle priorità secondo i lettori è emblematico dei tempi che corrono: ora più che il Covid a spaventare gli italiani sembrerebbe essere l’impennata dei prezzi e l’aumento delle bollette.

Il sondaggio sulle priorità per il governo

Il sondaggio lanciato da Money.it in parte risponde anche a quelle che sarebbero le priorità da parte del governo. Sia Giorgia Meloni sia il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, da giorni infatti ripetono che gran parte delle risorse, se non proprio tutte, saranno utilizzate nella legge di Bilancio 2023 per mitigare il caro-bollette.

Nel dettaglio ci sono 9 miliardi che saranno messi sul tavolo già nel 2022 con il decreto Aiuti quater, mentre i restanti 21 miliardi, in cassa grazie all’innalzamento al 4,5% del deficit, verranno utilizzati nella legge di Bilancio 2023 sempre per le bollette,

Di conseguenza sembrerebbero esserci pochi margini di manovra per la riduzione del cuneo fiscale e per Quota 41, provvedimenti costosi che insieme non sarebbero coperti anche eliminando in toto il reddito di cittadinanza.

Più facile che il governo Meloni in questa prima fase mantenga gli impegni a “costo zero” presi durante la campagna elettorale. In quest’ottica non stupisce il braccio di ferro in corso sui migranti, con il tema della sicurezza in generale che al momento appare essere centrale nell’azione dell’esecutivo.

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