Bonus contributi 2022, sgravio 2%: come funziona, a chi si applica e di quanto aumenta lo stipendio

Simone Micocci

23/08/2022

Nel 2022 è stato introdotto uno sgravio contributivo così da ridurre il cuneo fiscale. -0,8% nel primo semestre dell’anno, poi salito al -2% nei sei mesi successivi: ecco i vantaggi in busta paga.

Bonus contributi 2022, sgravio 2%: come funziona, a chi si applica e di quanto aumenta lo stipendio

Nel 2022 è operativo un bonus - o meglio, uno sgravio - contributi che riduce il cuneo fiscale aumentando l’importo degli stipendi netti. Tale bonus si suddivide in due tranche: la prima che va da gennaio a giugno 2022 che è stata finanziata dalla legge di Bilancio 2022, e la seconda che invece copre il secondo semestre dell’anno come stabilito dal decreto Aiuti bis.

Uno sgravio contributivo che inizialmente era stato previsto per compensare i lavoratori della perdita causata dall’addio al trattamento integrativo, ex bonus Renzi, per coloro che hanno un reddito annuo superiore a 15 mila euro, mentre con il decreto Aiuti bis è stato potenziato con l’obiettivo di recuperare una parte della perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni causata dall’inflazione.

Complessivamente si tratta di uno sgravio contributivo del 2%, 0,8% per il primo semestre più un altro 1,2% da luglio 2022. Bonus che, è importante ricordare, si applica solamente per le retribuzioni che hanno un imponibile contributivo lordo non superiore a 2.692 euro al mese, ossia per quei lavoratori che hanno uno stipendio annuo lordo inferiore a 35 mila euro.

Va specificato che il bonus contributi non rappresenta una misura definitiva: questo, infatti, viene previsto solo in via transitoria ed eccezionalmente per il 2022. Dal 1° gennaio 2023, salvo decisioni differenti che costeranno più di 4 milairdi, tornerà quindi a essere applicata l’aliquota contributiva piena che per il lavoratore dipendente nel settore privato equivale al 9,19% della retribuzione lorda, mentre nel pubblico impiego è dell’8,80%.

Come vengono versati i contributi del lavoratore

Per capire cosa cambia bisogna partire da come funziona oggi il versamento della contribuzione previdenziale nelle buste paga dei lavoratori dipendenti. Nel dettaglio, come spiega anche l’INPS, “il calcolo dei contributi previdenziali viene effettuato applicando determinate aliquote alla retribuzione lorda, sempre nel rispetto di determinati minimali di retribuzione imponibile previsti dalla legge”.

Ebbene, generalmente le aliquote delle contribuzioni ai fini pensionistici IVS sono pari al 33% e vengono così modulate:

  • 23,81% a carico del datore di lavoro;
  • 9,19% a carico del lavoratore.

Nel caso del pubblico impiego, invece, l’aliquota lato dipendente è dell’8,80% (24,20% a carico del datore di lavoro).

Ci sono però delle gestioni dove la contribuzione è leggermente differente. Ad esempio, per il fondo degli iscritti all’Istituto Postelegrafonici IPOST è del 32,65%, mentre per il Fondo Volo varia a seconda dell’anzianità assicurativa e dell’adesione o meno a fondi complementari di previdenza, e va da un minimo di 37,70% a 40,82%.

Bonus contributivo in busta paga per il primo semestre 2022

La legge di Bilancio 2022 è intervenuta sull’aliquota contributiva a carico del lavoratore, la quale viene ridotta con vantaggi positivi per lo stipendio netto. Nel dettaglio, nel testo del maxi emendamento con il quale è stata definita la riforma fiscale leggiamo che:

In via eccezionale, per il periodo di paga dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto un esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 0,8 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo di 2.692 euro mensile, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. Tenuto conto dell’eccezionalità della misura di cui al primo periodo del presente comma, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Cosa ci dice questo? Intanto che il taglio dell’aliquota contribuiva vale per i dipendenti con paga mensile lorda fino a 2.692€ che considerando la tredicesima equivale a un reddito di circa 35.000€. È a questi che si rivolge il bonus in quanto si tratta della fascia che, sempre secondo le proiezioni realizzate dai tecnici del Ministero dell’Economia, ha tratto meno vantaggi dalla revisione dell’Irpef.

Il taglio è nella misura dello 0,8%, il che significa che l’aliquota contributiva a carico del lavoratore dipendente nel settore privato scende all’8,39%, per i dipendenti pubblici all’8,0%. Attenzione, questo non significa che verranno versati meno contributi (anche perché ciò, visto il funzionamento del sistema contributivo, avrebbe conseguenze negative sulla futura pensione), in quanto sarà lo Stato a farsi carico del restante 0,8%.

Va detto che questo bonus non si applica nei rapporti di lavoro domestico.

Di quanto è aumentato lo stipendio da gennaio a giugno 2022

1,5 miliardi di euro, quindi, sono stati utilizzati per effettuare una riduzione temporanea dei contributi. Trattandosi di una quota percentuale, la misura dell’aumento dipenderà dall’importo dello stipendio del lavoratore.

A tal proposito, ecco una tabella che riassume i vantaggi dello sgravio contributivo dello 0,8% per il periodo che va da gennaio a giugno 2022. Vantaggi che nel caso dei dipendenti pubblici si vedranno solamente a partire dalla busta paga di agosto: è da questo cedolino, infatti, che Noipa ha cominciato ad applicare lo sgravio contributivo dello 0,8%, mentre a ottobre procederà con il pagamento degli arretrati.

Stipendio mensile lordo Risparmio mensile netto primo semestre 2022
1.000 euro 8 euro
1.500 euro 12 euro
2.000 euro 16 euro
2.500 euro 20 euro
2.692 euro 21,50 euro

Bonus contributivo in busta paga per il secondo semestre 2022

Nel frattempo il 2022 ha portato con sé un notevole aumento dell’inflazione, dovuto specialmente alla guerra in Ucraina e ai conseguenti aumenti dei costi dell’energia e di alcune materie prima, il che ha comportato una perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni.

Per questo motivo il governo Draghi ha scelto prima di riconoscere un bonus una tantum di 200 euro per tutti i lavoratori che hanno beneficiato del suddetto bonus contributi nel primo semestre dell’anno (fino al 23 giugno), mentre successivamente - con il decreto Aiuti bis - ha stabilito che lo sgravio contributivo dello 0,8% debba essere portato al 2% nel secondo semestre dell’anno.

Un incremento dell’1,2%, che fa sì che da luglio a dicembre l’aliquota contributiva passi dall’8,39% al 7,19% per i lavoratori dipendenti del settore privato, e dall’8% al 6,8% per gli statali.

Sgravio che decorre da luglio 2022 ma per il quale probabilmente servirà ancora un po’ di tempo per l’inserimento in busta paga. A tal proposito, Noipa fa sapere che per i dipendenti pubblici questo verrà applicato a partire dal cedolino di ottobre, con il pagamento degli arretrati per le mensilità comprese tra luglio e settembre.

Bonus contributi del 2%: di quanto aumenta lo stipendio

Rispetto a giugno, quindi, da luglio 2022 è atteso un ulteriore aumento dello stipendio. Le cifre possono essere così sintetizzate:

Stipendio mensile lordo Risparmio mensile netto nel secondo semestre (rispetto a giugno 2022)
1.000 euro 10 euro
1.500 euro 18 euro
2.000 euro 20 euro
2.500 euro 30 euro
2.692 euro 32,30 euro

A tale risparmio, ovviamente, bisogna aggiungere i vantaggi dello sgravio fiscale dello 0,8%, il quale vale per tutto il 2022. Complessivamente, quindi, possiamo dire che il 2022 ha comportato un risparmio complessivo di:

Stipendio mensile lordo Risparmio primo semestre Risparmio secondo semestre Totale per il 2022
1.000 euro 48 euro 108 euro 156 euro
1.500 euro 72 euro 180 euro 252 euro
2.000 euro 96 euro 216 euro 312 euro
2.500 euro 120 euro 300 euro 420 euro
2.692 euro 129 euro 322,80 euro 451,80 euro

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