In arrivo un nuovo bonus in busta paga: nel ddl sulla partecipazione al lavoro si parla di 10.000 euro come limite per la partecipazione al 10% degli utili d’azienda con imposta del 5%.
Vuoi ottenere un bonus fino a 10.000 euro in busta paga? Presto i datori di lavoro potrebbero essere incentivati a farlo.
Già oggi, d’altronde, il governo ha previsto diversi bonus per incentivare le aziende a riconoscere un aumento di stipendio ai propri lavoratori subordinati. Si collocano in questa direzione, ad esempio, la detassazione dei fringe benefit (fino a 1.000 euro, 2.000 per i lavoratori con figli a carico), come pure dei premi di produttività che anche nel 2024 sono tassati al 5%.
Considerando che per il datore di lavoro potrebbe essere troppo oneroso farsi carico di un aumento di stipendio strutturale, questi strumenti potrebbero rappresentare un’adeguata alternativa in quanto oltre a non essere vincolanti nel lungo periodo godono anche di un trattamento fiscale più conveniente rispetto a un incremento stabile in busta paga.
Ai suddetti strumenti, che tra l’altro non è detto vengano confermati anche per il prossimo anno visto che al momento sono in scadenza il 31 dicembre prossimo e servirà un rifinanziamento con la legge di Bilancio 2025, se ne sta per aggiungere un altro.
Con la differenza che potrebbe essere strutturale e non limitato a uno o più anni.
Come raccontato dal presidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati, l’onorevole Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia, alla nuova rubrica MoneyTalks (qui il video) stanno per iniziare le discussioni sul disegno di legge che disciplina le regole per la partecipazione al lavoro dei dipendenti di azienda. Un progetto che prevede due importanti novità: da una parte la possibilità di prendere parte al processo decisionale, ad esempio sedendo al Consiglio di amministrazione, dall’altra appunto l’aumento della retribuzione fino a 10.000 euro attraverso la partecipazione agli utili di azienda.
Cosa sono gli utili di un’azienda
Per capire come funziona questo nuovo bonus bisogna intanto fare chiarezza sul concetto di utile. La definizione più semplice è quella per cui, in economia aziendale, l’utile non è altro che la differenza che c’è tra ricavi e costi.
Se la differenza è positiva significa che l’azienda sta generando un profitto, trovandosi quindi in una situazione di crescita. Diversamente, quando l’utile è negativo, si parla di perdita o deficit, con gli affari che quindi non stanno andando come si poteva sperare.
La partecipazione agli utili di azienda
A oggi ci sono molte aziende, specialmente le più grandi, che al termine di annualità particolarmente positive dal punto di vista degli utili riconoscono un premio ai propri dipendenti che ovviamente hanno contribuito con il loro lavoro al raggiungimento di un tale risultato.
Spesso lo fanno sotto forma di premio di produttività, approfittando appunto dell’incentivo che oggi prevede un’imposta sostitutiva del 5% (anziché al 10%). Va detto che già oggi, ai sensi di quanto stabilito dall’articolo 1, comma 182, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, questo incentivo si applica anche nei casi di diretta partecipazione agli utili di azienda, ossia nel caso in cui il “premio” riconosciuto al dipendente sia effettivamente commisurato al profitto aziendale.
Tuttavia, rispetto alla proposta contenuta nel disegno di legge sulla partecipazione al lavoro è leggermente più limitativo. Intanto perché come anticipato l’agevolazione non è strutturale: va quindi finanziata ogni anno, altrimenti si ritorna all’imposta sostitutiva del 10%. Inoltre, questo “bonus” vale solamente per i primi 3.000 euro.
Con la partecipazione agli utili prevista dal suddetto ddl, invece, l’imposta sostitutiva del 5% (comprensiva anche delle addizionali regionali e comunali) viene resa strutturale, a patto però che vengano soddisfatti i seguenti requisiti:
- la partecipazione deve riguardare almeno il 10% degli utili complessivi;
- il “bonus” non supera i 10.000 euro lordi;
- le somme vengono erogati nel rispetto dei contratti collettivi aziendali e territoriali.
Quando arriva questo nuovo bonus in busta paga?
Come annunciato dall’Onorevole Rizzetto, la discussione parlamentare su questo nuovo progetto di legge inizierà nelle prossime settimane, giusto il tempo per calendarizzare un altro provvedimento molto importante: il disegno di legge collegato Lavoro (nel quale ad esempio viene stabilito che laquinta assenza ingiustificata del lavoratore fa perdere il diritto alla Naspi).
Tuttavia, per quanto il ddl sembra avere il consenso di maggioranza e opposizione, servirà del tempo prima di arrivare a risultato. Ecco perché è lecito pensare che il bonus busta paga fino a 10.000 euro arrivi solamente nel 2025.
© RIPRODUZIONE RISERVATA