Calcolo Assegno di inclusione 2024, importo e differenze con il Reddito di cittadinanza

Simone Micocci

21 Dicembre 2023 - 16:47

Assegno di inclusione in arrivo a gennaio 2024, ma l’importo non sarà (sempre) uguale al Reddito di cittadinanza. Ecco una guida utile per calcolarlo.

Calcolo Assegno di inclusione 2024, importo e differenze con il Reddito di cittadinanza

Da gennaio 2024 buona parte delle famiglie che ancora oggi risultano beneficiarie del Reddito di cittadinanza (ma non tutte) ci sarà il passaggio all’Assegno di inclusione.

La nuova misura di sostegno al reddito richiama per molti aspetti il Rdc, tuttavia ci sono delle differenze sostanziali che potrebbero ripercuotersi anche sul calcolo dell’importo. Tant’è che ci sono nuclei familiari che con il passaggio all’Assegno di inclusione prenderanno un importo più basso, altro che invece potrebbero persino essere favorite specialmente perché la nuova misura è pienamente compatibile e cumulabile tanto con l’Assegno unico universale (per il quale va inviata una nuova domanda) tanto con il Supporto per la formazione e il lavoro, bonus di 350 euro spettante agli occupabili.

In particolare, la differenza tra Assegno di inclusione e Reddito di cittadinanza sta tutta nel calcolo del parametro di scala di equivalenza, ossia quel coefficiente che serve a determinare la soglia limite per beneficiare dell’integrazione (e per quantificarne l’importo). Viene infatti ridotto il valore assegnato ai minori, mentre i maggiorenni non vengono neppure considerati quando hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e sono nella condizione di poter lavorare.

A tal proposito, visto l’imminente arrivo dell’Assegno di inclusione - che verrà pagato già a gennaio per coloro che entro fine anno avranno inviato la domanda e sottoscritto il Patto di attivazione digitale - è interessante approfondire il sistema di calcolo applicato per il nuovo sostegno così da rispondere alla domanda su chi rischia di prendere meno, e chi di più, rispetto a oggi.

Formula per il calcolo dell’Assegno di inclusione

Dall’1 gennaio 2024, per effetto di quanto disposto dal Decreto lavoro, le famiglie con al loro interno almeno un minore, un disabile o un minorenne, che hanno un Isee inferiore a 9.360 euro e soddisfano un’altra serie di requisiti, possono accedere al nuovo Assegno di inclusione, “misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa”.

Così come per il Reddito di cittadinanza, consiste in un’integrazione del reddito percepito fino al raggiungimento di una determinata soglia, variabile a seconda della composizione del nucleo familiare.

La formula per il calcolo è la seguente

[(6.000 euro * parametro di scala di equivalenza) - Reddito familiare)]/12

Letta così non ci sono differenze rispetto al Reddito di cittadinanza. Tuttavia, bisogna considerare che nel passaggio da Rdc ad Assegno di inclusione cambiano le regole per il calcolo del parametro di scala di equivalenza, in quanto non si terrà più conto dei componenti maggiorenni occupabili presenti nel nucleo.

Nel dettaglio:

  • per il richiedente viene assegnato sempre un valore pari a 1;
  • i maggiorenni vengono invece esclusi dal parametro di scala eccetto nel caso di coloro con carichi di cura (chi si prende cura di un disabile, di un minore di 3 anni, oppure di 3 o più figli minori) e gli over 60, ai quali continua a essere assegnato un valore pari a 0,4;
  • per ciascun componente disabile o non autosufficiente viene assegnato un valore pari a 0,5;
  • novità anche per i minori, per i quali fino a oggi veniva assegnato un valore pari a 0,2. Con l’Assegno di inclusione questo valore scende a 0,15 per ciascun minore di età, fino a un massimo di 2, 0,10 per gli altri.
Calcolo parametro di scala di equivalenza Assegno di inclusione Calcolo parametro di scala di equivalenza Assegno di inclusione Le istruzioni del ministero del Lavoro.

Ad esempio, una famiglia composta da due maggiorenni e due figli minori, di cui uno di età inferiore ai 2 anni, avrà un parametro di scala pari a 1,7, appena più basso di quello assegnato con il Rdc (pari a 1,8).

Una famiglia composta da due maggiorenni e due minori, ma nessuno di età inferiore ai 2 anni, avrà invece un parametro di scala di 1,3 (mentre con il Rdc sarebbe stato sempre pari a 1,8).

Come visto sopra, il parametro di scala di equivalenza incide molto sulla formula del calcolo dell’Assegno di inclusione: più è elevato, infatti, e più sarà alta l’integrazione a cui si avrà diritto. Ovviamente inciderà sul calcolo finale anche il reddito percepito: solamente quando pari a zero, infatti, spetterà l’integrazione massima.

Esempi di calcolo

Consideriamo una famiglia con due maggiorenni e due figli minori di cui uno di età inferiore a 3 anni con reddito familiare pari a 2.000 euro. Quanto spetterà di Assegno di inclusione? Abbiamo già avuto modo di scoprire che il parametro di scala di equivalenza è pari a 1,7: a questo punto basta sostituire i dati in nostro possesso nella suddetta formula per scoprire quanto spetterebbe:

[(6.000 euro * 1,7) - 2.000)]/12

Mensilmente, quindi, questa avrebbe diritto a un’integrazione del reddito di circa 683 euro al mese. Con il Rdc, invece, sarebbe spettato un importo appena più alto, in quanto pari a 733 euro al mese.

A tal proposito, ecco alcuni esempi di famiglie tipo e di quale sarà l’importo massimo che potranno ottenere grazie all’Assegno di inclusione, dal quale eventualmente andrà sottratto il reddito mensile (reddito annuo diviso dodici mensilità) nel caso in cui non fosse pari a zero.

Famiglia Parametro di scala di equivalenza Importo massimo mensile Assegno di inclusioneDifferenza con il Rdc
Un maggiorenne e un minore fino a 2 anni 1,15 575 euro -25 euro
Un maggiorenne e due minori fino a 2 anni 1,30 650 euro - 50 euro
Due maggiorenni di cui uno over 60 1,4 700 euro -
Due maggiorenni e due minori (nessuno di età inferiore a 2 anni) 1,3 650 euro - 250 euro
Due maggiorenni e due minori, di cui uno di età inferiore a 2 anni 1,7 850 euro - 50 euro
Due maggiorenni e tre figli minori 1,8 900 euro - 100 euro
Tre maggiorenni di cui un disabile grave 1,9 950 euro + 50 euro
Tre maggiorenni, di cui un over 60 1,4 700 euro - 200 euro
Tre maggiorenni e un minore di età superiore a 2 anni 1,15 575 euro -225 euro
Tre maggiorenni e un minore di età inferiore a 2 anni 1,55 775 euro - 25 euro
Tre maggiorenni e due minori, nessuno di età inferiore a 2 anni 1,30 650 euro - 400 euro
Tre maggiorenni, di cui uno over 60, e due minori, nessuno di età inferiore a 2 anni 1,70 850 euro - 200 euro
Tre maggiorenni e due minori, di cui uno di età inferiore a 2 anni 1,70 850 euro - 200 euro

Di fatto, a essere maggiormente penalizzate sono quelle famiglie in cui è presente il maggior numero di componenti occupabili: infatti, mentre a questi prima veniva assegnato un parametro di scala di equivalenza pari a 0,4, con l’Assegno di inclusione i maggiorenni verranno considerati solamente se over 60, disabili (in tal caso con valore pari a 0,5) oppure se vi gravano carichi di cura come ad esempio per chi assiste un disabile (purché presente nel nucleo), figli di età inferiore a 3 anni o comunque 3 o più figli (di qualsiasi età).

A essere penalizzate anche le famiglie con figli, specialmente quando numerose, visto che il parametro di scala per i minorenni scende dallo 0,2 a 0,15 per i primi due figli, 0,10 per gli altri.

Va detto però che l’Assegno di inclusione si può arrotondare, sia con il nuovo Supporto per la formazione e il lavoro che con l’Assegno unico.

Come aumentare l’Assegno di inclusione con il Supporto per la formazione e il lavoro

Da settembre 2023 viene introdotto il Supporto per la formazione e il lavoro, riservato a quegli occupabili che partecipano ai programmi formativi (erogati da soggetti, pubblici o privati, accreditati alla formazione dai sistemi regionali, da fondi paritetici interprofessionali e da enti bilaterali) e a progetti utili alla collettività.

Possono farne richiesta coloro che non possono richiedere l’Assegno di inclusione, come pure i componenti occupabili esclusi dal parametro di scala di equivalenza per quelle famiglie che lo percepiscono.

L’importo è di 350 euro al mese, riconosciuto per tutta la durata del programma a cui si partecipa e comunque per un periodo massimo di 12 mensilità.

Pensiamo ad esempio a un nucleo composto da tre maggiorenni, di cui un over 60. Come Assegno di inclusione questo ha diritto a un’integrazione fino a 700 euro al mese, oltre alla possibilità per i due componenti under 60 di partecipare a un’iniziativa formativa potendo così accedere a un ulteriore contributo mensile di 350 euro ciascuno.

Complessivamente, quindi, questi avrebbero diritto a un’entrata mensile di 1.400 euro, ben 500 euro in più rispetto a quanto percepito oggi con il Reddito di cittadinanza.

Come aumentare l’Assegno di inclusione con l’Assegno universale per figli a carico

Altro vantaggio è il fatto che l’Assegno di inclusione è pienamente compatibile con l’Assegno unico per figli a carico mentre oggi a chi prende il Reddito di cittadinanza ne spetta solamente un’integrazione (così calcolata).

Prendiamo come esempio un nucleo familiare composto da due maggiorenni e due figli minori, entrambi con più di 3 anni di età, con scala di equivalenza per il Reddito di cittadinanza pari 1,8 e un reddito pari a zero. Questi, quindi, prendono un Rdc mensile di 900 euro, più un’integrazione dell’Assegno unico pari alla differenza tra l’importo spettante (378,40 euro, 189,20 euro per figlio) e la quota figli già compresa nel Reddito di cittadinanza (200 euro). In totale, quindi, spetta un’integrazione di 178,40 euro al mese.

Vediamo adesso cosa cambia con l’arrivo dell’Assegno di inclusione. Come visto sopra una famiglia con due maggiorenni e due figli minori, entrambi di età superiori a 3 anni, ha un parametro di scala di equivalenza pari a 1,3, quindi ha diritto a un’integrazione mensile di 650 euro.

L’Assegno unico verrà però erogato per intero: vanno aggiunti, quindi, altri 378,40 euro, per un totale di 1.028,40 euro. Poco meno di quanto spettava con il Reddito di cittadinanza (c’è una differenza di appena 50 euro) ma va considerato che il componente occupabile non considerato nel parametro di scala potrà comunque accedere al suddetto Supporto per la formazione e il lavoro avendo così diritto ad altri 350 euro al mese.

Assegno di inclusione come pensione di cittadinanza

Per i nuclei familiari composti solo da over 67, oppure dal richiedente over 67 e da disabili gravi o non autosufficienti, il calcolo dell’Assegno di inclusione segue le stesse regole della Pensione di cittadinanza. La formula, quindi, è la seguente:

[(7.560 euro * Parametro di scala di equivalenza) - Reddito annuo del nucleo familiare)]/12

Per la definizione del parametro di scala di equivalenza, invece, si seguono le stesse regole previste per l’Assegno di inclusione spettante alla generalità dei nuclei familiari.

Rimborso componente affitto

Anche per l’Assegno di inclusione viene riconosciuto il rimborso del canone di locazione per chi vive in affitto. Il rimborso può essere di massimo 280 euro mensili, 150 euro per i nuclei familiari composti solamente da over 67 oppure da un over 67 e altri componenti con grave disabilità.

Durata

L’Assegno di inclusione può essere percepito per 18 mensilità: alla scadenza potrà essere rinnovato per infinite volte, ma per periodi di 12 mensilità. Tra la scadenza di un periodo e l’altro deve sempre esserci un mese di sospensione.

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