È possibile tenere il riscaldamento spento nella casa disabitata anche se i vicini lamentano il freddo (o la muffa)? Ecco cosa prevede la legge al riguardo.
Chi ha una seconda casa che rimane a lungo disabitata opta di solito per il riscaldamento spento, evitando consumi non necessari. Finché si tratta di una casa indipendente e isolata nessun problema, ma se ci sono delle abitazioni attigue o la casa si trova in un condominio possono sorgere diverse liti.
Sono tante le persone che si rivolgono all’avvocato perché il vicino tiene il riscaldamento spento, lamentando che in questo modo la loro abitazione è più fredda o più soggetta alla muffa. Qualcuno fa riferimento alle temperature ideali consigliate dall’Organizzazione mondiale di sanità (intorno ai 20°C), confondendo spesso la questione con le temperature massime fissate dalla legge per diverse ragioni.
In effetti l’uso del riscaldamento nella propria abitazione incide indirettamente sui vicini di casa, per l’appunto riducendo il calore nell’ambiente se il riscaldamento viene tenuto spento o aumentandolo nel caso contrario (anche se con le soglie massime è difficile che ciò accada). Non a caso, si paga una quota fissa legata alla dispersione di calore. È anche noto che l’esposizione a temperature basse e umidità può provocare diversi danni, tanto alla salute quanto agli oggetti.
Ci si chiede dunque se sia possibile tenere il riscaldamento spento nella casa disabitata e come comportarsi rispetto ai danni patiti dai vicini. Ecco cosa prevede la legge.
Posso tenere il riscaldamento spento?
Contrariamente a quanto si pensi, la legge non impone una soglia minima di temperatura da tenere nelle abitazioni. Questa soglia esiste per determinate strutture, come le scuole, oppure in riferimento all’uso dei condizionatori durante l’estate. Nessuno, però, vieta di stare al freddo in casa propria, tanto meno se l’immobile è disabitato.
Non essendoci alcuna legge a riguardo, si può tenere il riscaldamento spento, indipendentemente dagli eventuali danni cagionati ai vicini in termini di freddo e umidità. Oltretutto, non si può nemmeno parlare propriamente di danni. Il riscaldamento della casa vicina è soltanto un effetto collaterale dovuto alla dispersione di calore, non certo un obbligo di legge.
Se l’ambiente risulta troppo freddo, umido o presenta muffa ci sono altre problematiche che ne hanno causato l’origine. Sarà quindi necessario chiedere una perizia tecnica, agendo laddove necessario. In ogni caso, i vicini di casa non possono essere obbligati a utilizzare il riscaldamento, a maggior ragione quando non ne usufruiscono perché vivono altrove.
Non si configura nemmeno l’ipotesi di risarcimento, appunto perché spegnendo il riscaldamento non si lede alcun diritto o interesse altrui. Semmai, tenendolo acceso si genera un beneficio collaterale, assolutamente non obbligatorio.
Il regolamento condominiale
Il regolamento condominiale potrebbe comunque fissare delle regole per l’utilizzo del riscaldamento, ma secondo la giurisprudenza non può derogare ai limiti di legge, soprattutto per quanto concerne le temperature. In altre parole, il condominio non può consentire temperature più alte della norma in inverno (o più basse in estate), ma nemmeno costringere i condomini a tenere soglie inferiori e potenzialmente dannose.
L’imposizione di una temperatura minima nel regolamento condominiale non è invece deleteria (se non per il portafoglio), perciò di solito questo genere di norme è legittimo. Bisogna comunque verificare che ci sia una specifica menzione nel regolamento, cosa assai rara. Di solito, infatti, si preferisce lasciare libertà ai condomini per ridurre eventuali mancati pagamenti (che possono ripercuotersi su tutti in caso di riscaldamento centralizzato).
Riscaldamento spento se la casa è disabitata
Per quanto riguarda gli aspetti legali è possibile tenere il riscaldamento spento se la casa è disabitata, senza alcuna ripercussione, a meno che il regolamento condominiale preveda diversamente. Bisogna però fare attenzione se la casa è abitata da minori, anziani o persone con problemi di salute (presupponendo che non possano autonomamente gestire le valvole).
Bisogna salvaguardare la loro salute garantendo un ambiente idoneo, anche perché potenzialmente si risponde penalmente di eventuali danni cagionati. Ovviamente tutto ciò non riguarda chi ha un immobile in disuso o lo abita con altre persone che decidono consapevolmente di non utilizzare il riscaldamento.
Per completezza, si ricorda di rivolgersi a personale tecnico per conoscere le corrette precauzioni per preservare l’impianto di riscaldamento e l’immobile anche quando la casa non viene utilizzata. A seconda di vari fattori, tra cui il periodo in cui la casa rimane vuota, la durata e il tipo di impianto, potrebbe essere preferibile lasciare il riscaldamento acceso. Anche in questo caso, però, nessun obbligo.
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