Con il bonus barriere architettoniche è ancora possibile ristrutturare gli edifici con cessione del credito e sconto in fattura, ma a cosa si deve fare attenzione per non perdere l’agevolazione?
Per chi vuole ristrutturare casa spendendo il minimo e senza anticipare tutto il denaro necessario, vi è la possibilità di utilizzare il bonus barriere architettoniche. Ancora oggi infatti consente di eseguire i lavori con cessione del credito e sconto in fattura, in questo caso però la percentuale di agevolazione è al 75%, si tratta comunque di un importo consistente.
La prima cosa da sottolineare è che per ottenere il bonus barriere architettoniche non rappresenta una condizione che in casa sia presente un disabile. Occorre però eseguire i lavori rispettando le specifiche del decreto ministeriale 236 del 1989.
Su questo punto non mancano polemiche, infatti molti tecnici sottolineano come il testo sia obsoleto in quanto scritto in un momento storico in cui non vi erano gli automatismi che vi sono oggi e che migliorano molto la vita dei disabili. Si tratta inoltre di un testo che ha come unico obiettivo quello di favorire la mobilità, non tenendo in considerazione l’ampio ventaglio di limitazioni che possono arrivare da diverse condizioni fisiche/psichiche.
Il bonus barriere architettoniche consente di realizzare molteplici lavori, tra cui la sostituzione degli infissi, il rifacimento dei bagni, l’installazione di ascensori e servoscala, rifacimento dei pavimenti. Naturalmente per poter ottenere l’agevolazione fiscale con la cessione del credito e lo sconto in fattura è essenziale che i lavori siano effettivamente in grado di migliorare la qualità della vita e la libertà di movimento di persone disabili e rispettino le specifiche tecniche.
Vediamo ora quali sono le specifiche tecniche da rispettare per non perdere le agevolazioni fiscali con cessione del credito e sconto in fattura.
Bonus barriere architettoniche con cessione del credito per sostituzione degli infissi e porte
L’intervento che maggiormente interessa ai contribuenti è sicuramente il cambio degli infissi, infatti questo consente di migliorare anche le prestazioni energetiche del proprio immobile. Naturalmente nella scelta occorre prestare molta attenzione per non rischiare di perdere il bonus barriere architettoniche.
Il decreto ministeriale 236 del 1989 richiede:
- porte, finestre e porte-finestre facilmente utilizzabili con meccanismi di apertura e chiusura facili da manovrare, le parti mobili (maniglie) devono poter essere usate esercitando una lieve pressione;
- la porta di accesso di ogni edificio e di ogni unità immobiliare (in condominio) deve avere una luce netta di almeno 80 cm;
- le altre porte (porte interne) devono avere una luce netta di almeno 75 centimetri;
- Le singole ante delle porte non devono avere larghezza superiore ai 120 cm;
- le maniglie delle porte devono essere a un’altezza compresa tra 85 e 95 cm, consigliata 90 centimetri;
- l’altezza delle maniglie delle finestre deve essere compresa tra 100 e 130 cm, consigliata un’altezza di 100 cm;
- l’anta mobile della porta deve poter essere usata esercitando una pressione non superiore a 8 kg;
- lo spigolo vivo della traversa inferiore delle finestre deve essere sagomato.
Cessione del credito per ristrutturare il bagno
Particolare attenzione deve essere posta anche nel caso in cui attraverso il bonus barriere architettoniche si voglia ottenere la cessione del credito o lo sconto in fattura per il rifacimento del bagno. In questo caso occorre prestare attenzione a queste caratteristiche:
- i servizi del bagno devono essere tutti accessibili lateralmente con una sedie a rotelle. Di conseguenza vicino ai servizi igienici, bidet, lavandino, box doccia, lavatoio, vasca da bagno e qualunque altro accessorio presente in bagno deve esserci sufficiente spazio per accedervi con sedie a rotelle;
- lo spazio necessario per l’accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo, che deve essere del tipo a mensola;
- in prossimità della vasca/doccia e della tazza vi devono essere corrimano a norma e un campanello di allarme facilmente accessibile;
- Si devono preferire rubinetti con manovra a leva, porte scorrevoli o che aprono verso l’esterno.
Installare ascensori e servoscale senza spendere una fortuna
Con la cessione del credito e lo sconto in fattura del bonus barriere architettoniche è possibile anche installare l’ascensore o il servoscale con un’agevolazione fiscale del 75%. Occorre prestare attenzione nell’installazione di ascensori e servoscala, ricordiamo che il bonus barriere architettoniche può essere utilizzato per lavori in edifici indipendenti, ma anche per condomini e singole unità immobiliari dei condomini.
Per quanto riguarda l’ascensore deve avere queste caratteristiche:
- dimensioni minime tali da permettere a una persona diversamente abile di muoversi liberamente su sedie a rotelle;
- la porta della cabina e di piano deve essere di tipo automatico e tale da consentire un’agevole entrata e uscita;
- il sistema di apertura della porta deve essere dotato di sensori (automatismi) in grado di bloccare l’arresto e l’inversione della chiusura in caso di ostruzione del vano porta;
- la plancia di comando deve essere a un’altezza tale che il bottone più alto sia facilmente raggiungibile anche da sedie a rotelle e un uso agevole per i non vedenti;
- all’interno della cabina devono esservi un segnale luminoso, un campanello di allarme e un citofono;
- il piano di fermata deve avere anteriormente uno spazio di manovra agevole.
Infine, i servoscala devono essere considerati un’alternativa rispetto all’ascensore che deve restare la scelta preferibile e per lo spostamento non superiore a 4 metri di altezza.
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