Chi è e cosa fa il consulente finanziario?

Veronica Caliandro

7 Agosto 2024 - 12:53

Il consulente finanziario è una figura non proprio chiara per tanti utenti: ecco chi è, cosa fa e come si può diventare operatori finanziari.

Chi è e cosa fa il consulente finanziario?

Professionista pagato per offrire consulenza finanziaria ai propri clienti, ma chi è cosa fa il consulente finanziario? Di seguito vedremo assieme quali sono i suoi compiti, obiettivi e mansioni. Ma non solo, capiremo anche quali sono i requisiti necessari per esercitare tale professione e dove lavora solitamente un gestore finanziario.

Chi è il consulente finanziario: le generalità della professione

Il consulente finanziario studia i mercati finanziari e offre consulenza sulle migliori alternative di investimento ai propri clienti. Ma non solo, spiega loro i vantaggi, i costi e i rischi di ogni alternativa proposta dai vari istituti di credito, banche o società di intermediazione immobiliare. Aiuta a creare un piano finanziario, tenendo conto delle proprie condizioni economiche personali e degli obiettivi che si desidera raggiungere sia nel breve che nel lungo periodo. In particolare può fornire consigli utili da mettere in pratica nella vita quotidiana per gestire al meglio i risparmi e farli fruttare.

Entrando nei dettagli, come riportato su Treccani, il consulente finanziario è una:

"Persona fisica o persona giuridica (S.p.a. o S.r.l.), autorizzata a prestare consulenza in materia di investimenti finanziari, purché in possesso di requisiti di professionalità, onorabilità, indipendenza e patrimoniali stabiliti con regolamento adottato dal ministro dell’Economia e delle Finanze, sentite la Banca d’Italia e la CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), e iscritta in uno specifico albo. Presta la propria consulenza senza detenere somme di denaro o strumenti finanziari di pertinenza dei clienti. I requisiti di professionalità per l’iscrizione nell’albo sono accertati sulla base di rigorosi criteri valutativi, che tengono conto dell’esperienza professionale passata, opportunamente documentata, o sulla base di prove valutative".

Consulente finanziario, bancario ed economico: sono la stessa persona?

In base alla proprietà commutativa dell’addizione, se cambiamo l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Un concetto che risulta valido anche per il termine consulente finanziario, bancario ed economico. Pur cambiando il nome, infatti, il modus operandi non muta. Si tratta solo di una differenza di nomenclatura riguardante lo stesso tipo di attività.

Con il termine consulente finanziario, economico e bancario si fa sempre e comunque riferimento ad un esperto di finanza e dei relativi aspetti giuridici e fiscali, con un occhio di riguarda al mondo dei servizi d’investimento e alle operazioni di gestione del capitale.

Cosa fa il consulente finanziario, tra compiti, mansioni e obiettivi

Il gestore finanziario deve garantire ai propri clienti un servizio trasparente e continuativo. A tal fine è fondamentale che in occasione dei primi incontri spieghi chiaramente quale sarà il suo compito, la documentazione necessaria e garantire un’assistenza costante. Solo in questo modo è possibile creare un legame di fiducia che si deve protrarre anche nel post vendita. Ma non solo, il consulente finanziario deve agire in modo etico e responsabile, fornendo sempre informazioni aggiornate ed un supporto costante.

L’obiettivo principale di un assistente finanziario è quello di fornire una consulenza imparziale che tenga conto delle esigenze individuali del cliente e delle sue condizioni, fermo restando il fatto che il mercato è in continua evoluzione. A tal fine, il professionista incontra innanzitutto il cliente per poter definire assieme gli obiettivi che si desiderano raggiungere.

Entrando nei dettagli, tra le principali mansioni s annoverano:

  • analisi approfondita della situazione del cliente dal punto di vista economico e finanziario;
  • studio delle alternative disponibili sul mercato quali prestiti, piani di risparmio ed investimenti;
  • gestione della documentazione e dei relativi adempimenti amministrativi e burocratici;
  • supporto costante al cliente e monitoraggio dell’andamento della pratica;
  • mantenimento e acquisizione di nuovi clienti.

Come diventare consulente finanziario? I requisiti necessari per esercitare la professione

Per esercitare la professione di consulente finanziario è importante possedere determinate conoscenze in ambito economico e finanziario. Ma non solo, è fondamentale superare un esame per iscriversi al relativo albo professionale e restare sempre aggiornati. Ecco, allora, quale percorso seguire per svolgere tale attività.

Laurea e percorso formativo

Per diventare consulente finanziario è sufficiente aver conseguito un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore. Conseguire la laurea non è indispensabile, ma fortemente consigliato. In particolare, può rivelarsi utile possedere determinati titoli di laurea, quali in Economia e Finanza, Business Management e Contabilità.

Grazie a questi percorsi di studi è possibile acquisire le conoscenze necessarie in tema di contabilità e bilancio, microeconomia, macroeconomia, matematica finanziaria e statistica. Tali conoscenze sono fondamentali per pianificare al meglio gli investimenti, gestire le operazioni finanziarie e monitorare l’andamento dei mercati.

Corsi, concorsi ed esami specifici

Il primo passo da fare per iniziare a lavorare come consulente finanziario consiste nel superare l’esame dell’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari. Tale prova viene indetta annualmente dall’OCF e viene svolta con diverse sessioni ed appelli che hanno luogo mensilmente, ad eccezione di gennaio ed agosto. Nello specifico, si tratta di un esame teorico-pratico sotto forma di quiz con 60 quesiti a risposta multipla a cui rispondere entro 85 minuti. I test vengono somministrati previa estrazione casuale da un database quesiti, garantendo ad ogni prova lo stesso livello di difficoltà per ogni candidato.

Tra le materie oggetto di esame si annoverano: diritto del mercato finanziario, diritto privato e commerciale, matematica, economia finanziaria, diritto previdenziale e assicurativo. Per iscriversi alla prova bisogna inviare la propria domanda alle sezioni territoriali di competenza tenendo conto delle modalità indicate nel bando. Una volta superato l’esame è possibile iscriversi all’Albo e svolgere la professione.

Formazione continua durante la professione

Per iscriversi all’Albo dei Consulenti finanziari non è sufficiente superare il test di valutazione e versare la quota d’iscrizione. Stando alla normativa vigente, infatti, è fondamentale che i candidati possiedano determinati requisiti di onorabilità. In particolare, non devono essere falliti, inabilitati o condannati ad una pena che comporti l’interdizione dai pubblici uffici. Devono essere in regola con la normativa antimafia e non essere stati precedentemente condannati.

Chi vuole lavorare come gestore finanziario deve saper utilizzare determinati programmi di analisi finanziaria e software per la gestione degli investimenti che consentano di realizzare delle strategie di investimento tenendo conto di accurati algoritmi matematico-finanziari. Ovviamente è necessario che il consulente finanziario resti aggiornato sulle dinamiche del mercato azionario e sui vari prodotti di investimento in modo tale da proporre ai clienti delle soluzioni vantaggiose.

Dove lavora il consulente finanziario: la differenza tra dipendente e indipendente

Il consulente finanziario può essere indipendente o dipendente. In quest’ultimo caso, lavora presso istituti di credito o finanziari, società di intermediazione mobiliare, compagnie assicurative, società di investimento o di gestione del risparmio. Poiché non agisce in autonomia, non può consigliare ai clienti i prodotti che desidera, bensì solamente quelli offerti dal proprio istituto di riferimento. Generalmente tali professionisti hanno un regolare contratto da dipendente oppure collaborano in veste di agenti monomandatari. Ne consegue che non è il cliente a pagare per la consulenza, bensì è la stessa azienda a corrispondere l’importo pattuito.

Se invece si tratta di un consulente finanziario indipendente, esso lavora in piena autonomia, senza dipendere da istituti di credito o finanziari. Non ha conflitti di interesse e non entra mai in contatto con i soldi dei clienti, bensì si limita a suggerire le operazioni da svolgere. Per quanto riguarda i guadagni, viene pagato a parcella solo ed esclusivamente per il servizio di consulenza offerto.

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