Chi paga il funerale se non ci sono soldi?

Ilena D’Errico

16 Aprile 2024 - 00:09

Chi paga il funerale se non ci sono soldi lasciati dal defunto e nemmeno eredi che possono provvedere alle spese funebri? Ecco come funzionano i funerali sociali e di povertà.

Chi paga il funerale se non ci sono soldi?

“Bisogna pagare anche per morire”, quante volte lo si sente dire, magari sdrammatizzando proprio su questa reale preoccupazione? In effetti per dare degna sepoltura al defunto e organizzare la cerimonia funebre è richiesta una spesa non indifferente, che non tutti riescono a permettersi, soprattutto quando il defunto non aveva risparmi o i parenti non hanno sufficiente denaro.

Non sono poche le famiglie che affrontano questo disagio, oltre al lutto e alla sofferenza per la perdita di un proprio caro, senza sapere come pagare il funerale. C’è anche chi non ha familiari in vita e nessun risparmio da parte, ma è superfluo dire che tutti hanno diritto a quest’ultimo atto di dignità e commemorazione, sia che si tratti di un funerale laico che religioso.

La legge prevede degli strumenti per garantire l’ultimo saluto a coloro che versavano in condizioni di indigenza o non hanno nessuno che pensi alla cerimonia e alla sepoltura. Si tratta dei cosiddetti funerali sociali e di povertà che, sebbene non possano sostenere celebrazioni particolarmente onerose, garantiscono quantomeno un commiato decoroso e la sepoltura del corpo. Ecco chi paga il funerale quando non ci sono soldi.

Chi paga il funerale se non ci sono soldi?

In linea generale, le spese funebri ricadono sugli eredi o comunque sui chiamati all’eredità, cioè tutte le persone che possono subentrare nella successione del defunto per legge o per testamento. Prima ancora che un dovere giuridico, tuttavia, il sostenimento delle spese funerarie rappresenta un dovere morale e sociale a cui - almeno in teoria - si adempie a prescindere da eventuali obbligazioni. Per questo motivo è utile sapere che provvedere ai funerali del defunto non costituisce un atto di accettazione tacita dell’eredità, quindi resta la possibilità di rinunciare alla stessa e mettersi al riparo dai debiti.

Di pari passo, i chiamati all’eredità non sono obbligati a pagare per i funerali del defunto finché non accettano l’eredità. Se il defunto non ha lasciato soldi in sufficienza nemmeno per il pagamento del funerale questo non rappresenta un incentivo proficuo, motivo per cui spesso ci sono familiari disinteressati e nessuno che vuole pagare per il funerale. Allo stesso tempo, è utile sapere che se qualcuno paga per intero i funerali ha diritto a pretendere dagli eredi un rimborso pro quota, ma limitatamente alle decisioni prese di comune accordo.

Eventuali spese non concordate, magari omaggi floreali particolarmente costosi, non devono essere rimborsate. Ovviamente, quando soltanto alcuni dei parenti sono indigenti o disinteressati ai funerali resta fra gli altri un obbligo condiviso, nei limiti delle loro possibilità (e dell’eventuale lascito ereditario).

Quando è il Comune a pagare i funerali

Come anticipato, la legge prevede i funerali sociali e di povertà per garantire la sepoltura ai cittadini indigenti, senza nessuno che voglia o possa farsi carico della spesa. Entrambi i funerali seguono le regole stabilite dal Comune, essendo finanziati proprio dall’Ente, ma i funerali di povertà sono completamente gratuiti grazie ai fondi annuali, mentre i funerali di sociali prevedono un contributo del 50%. Per questo tipo di funerali è richiesta la partecipazione dei parenti fino al 6° grado, di norma per una spesa di 1.000 euro a carico della famiglia e pari somma a carico del Comune.

Bisogna comunque precisare che ogni cCmune ha la facoltà stabilire i criteri d’accesso ai funerali sociali e a quelli di povertà, oltre al procedimento amministrativo, precisato dal regolamento di Polizia mortuaria. In generale, comunque, il Comune paga i funerali in questi casi:

  • Viene accertata l’indigenza del defunto che non ha parenti prossimi.
  • Il defunto indigente ha parenti entro il sesto grado ma anch’essi sono impossibilitati.
  • Il defunto, considerato indigente, ha parenti che pur non essendo del tutto non abbienti non possono sostenere il costo totale, perciò le spese vengono pagate dal comune soltanto parzialmente.
  • Il defunto non ha beni e i parenti hanno rinunciato all’eredità o sono irreperibili.

Il Comune di competenza è quello dove risiedeva il defunto in vita, che di norma provvede allo svolgimento dei funerali nel modo più semplice possibile, ossia senza servizi accessori come il trasporto dei familiari o gli omaggi floreali. Il cimitero di competenza viene scelto nel territorio comunale a seconda delle disponibilità e delle distanze e vi spettano non solo i residenti ma anche i soggetti morti sul territorio.

Talvolta, però, sono i parenti a non essere in condizioni economiche per pagare i funerali, ma potrebbero farlo con i soldi del defunto. Capita però che i parenti debbano pensare a provvedere alle spese attingendo dal proprio patrimonio personale perché devono ancora completare l’iter burocratico per ricevere l’eredità, in quanto i conti correnti del defunto vengono subito bloccati. Nel caso in cui il defunto avesse destinato una parte del patrimonio ai funerali, tuttavia, è possibile prelevare i soldi e utilizzarli per alleggerire la spesa.

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