Come fare per sapere se l’azienda versa il Tfr al fondo pensione?

Paolo Ballanti

27 Dicembre 2022 - 18:58

Il Tfr è la somma che alimenta la previdenza integrativa spettante al dipendente al momento della pensione. Come controllare che l’azienda versi tutto il Tfr dovuto ai Fondi pensione? Guida completa

Come fare per sapere se l’azienda versa il Tfr al fondo pensione?

La previdenza complementare ha il compito di garantire una copertura economica aggiuntiva rispetto al regime pensionistico assicurato dagli enti di previdenza, in primis dall’Inps.

Grazie ai contributi versati dai singoli dipendenti che vi aderiscono in maniera volontaria, i fondi di previdenza complementare, detti anche «Fondi pensione», investono le somme sui mercati finanziari, in ragione del livello di rischio scelto dall’interessato.

Raggiunta l’età per il diritto all’assegno pensionistico, la provvista accantonata nel corso della vita lavorativa può essere liquidata sotto forma di capitale o di rendita.

I contributi che alimentano i Fondi pensione sono essenzialmente rappresentati dal Trattamento di Fine Rapporto (Tfr) maturato dal lavoratore. Quest’ultimo, anziché essere mantenuto in azienda e percepito alla cessazione del rapporto, è versato dal datore di lavoro al Fondo pensione, entrando quindi a far parte delle somme investite che saranno liquidate al lavoratore al momento della pensione.

Abbiamo utilizzato la parola «essenzialmente» in quanto è possibile, per volontà del dipendente o per regole proprie del Fondo, sommare al Tfr anche una serie di contributi a carico azienda e/o trattenuti al lavoratore. In queste ipotesi, l’insieme delle tre quote: Tfr, contributi c/azienda, contributi c/dipendente formerà la posizione individuale dell’aderente.

Può tuttavia verificarsi l’ipotesi del datore di lavoro che, per una molteplicità di ragioni, omette di versare il Tfr al Fondo pensione. In questi frangenti che tipo di verifiche può fare il dipendente? Analizziamo la fattispecie in dettaglio.

Controllare sul cedolino paga

Il datore di lavoro, al momento della corresponsione della retribuzione, è tenuto a consegnare ai propri dipendenti un prospetto paga, firmato, siglato o riportante il timbro dell’azienda stessa, in cui devono essere riportati:

  • i dati del lavoratore;
  • il periodo cui la retribuzione si riferisce;
  • gli elementi della retribuzione;
  • le trattenute a titolo di contributi Inps e tassazione Irpef.

Tra le informazioni presenti nel documento (detto anche «cedolino paga» o «busta paga»), figura l’eventuale Tfr versato alla previdenza complementare. Di norma, l’indicazione è fisicamente collocata nella parte centrale del documento, quella in cui sono riportate le voci variabili del periodo di paga, come, a titolo di esempio, straordinari e maggiorazioni.

La descrizione utilizzata può essere:

  • «Tfr versato alla previdenza complementare»;
  • «Quota Tfr a previdenza complementare»;

a seconda delle impostazioni del programma paghe.

Rivolgersi al datore di lavoro

Il dipendente che ha un dubbio in merito all’effettivo accredito del Tfr al Fondo pensione, può rivolgersi direttamente al datore di lavoro.

Nelle aziende più strutturate o comunque di medio-grandi dimensioni è possibile contattare direttamente l’ufficio del personale. Sarà poi quest’ultimo, se del caso, a rivolgersi all’eventuale soggetto esterno che si occupa dell’elaborazione dei cedolini.

In vista dell’incontro con il datore di lavoro/ufficio del personale, è necessario munirsi del documento di adesione al Fondo.

Chiedere informazioni al Fondo pensione

Un’altra possibilità è rappresentata dal chiedere informazioni direttamente al Fondo pensione. A tal proposito sarà sufficiente munirsi di:

Successivamente l’utente dovrà reperire il numero del Servizio Clienti su internet o sulla documentazione rilasciatagli al momento dell’adesione.

Si precisa inoltre che la registrazione del Tfr sul Fondo non è istantanea rispetto al bonifico dell’azienda. Pertanto, i dati a disposizione potrebbero subire un ritardo di un mese o due rispetto all’effettivo pagamento del datore di lavoro.

Il dipendente dovrà pertanto ricordarsi di chiedere al Fondo la data a cui risultano aggiornate le informazioni.

Verificare in autonomia sul portale telematico

Viviamo ormai in un modo connesso tramite internet, dove si moltiplicano gli strumenti telematici utili per raccogliere informazioni o adempiere a una serie di attività amministrative o di semplice svago.

Di conseguenza è possibile, per il lavoratore dipendente, verificare in autonomia se l’azienda versa effettivamente il Tfr al Fondo pensione.

A tal proposito è sufficiente:

  • collegarsi al portale telematico del Fondo pensione;
  • utilizzare le credenziali per accedere all’area aderenti;
  • verificare la situazione dei contributi versati dall’azienda.

La stampa della situazione contributiva può essere poi sottoposta al datore di lavoro, a riprova degli omessi versamenti.

Come si determina il Tfr versato al Fondo pensione?

Per calcolare la quota di Tfr destinata al Fondo pensione è necessario innanzitutto individuare nel cedolino paga la voce «Imponibile Tfr».

A questo punto, il valore dev’essere diviso per il coefficiente fisso 13,5 ottenendo così la quota lorda di Tfr.

Il passaggio successivo consiste nel calcolare lo 0,50% del cosiddetto «Imponibile Inps» o «Imponibile previdenziale». La somma ottenuta dovrà essere sottratta dal Tfr lordo ottenendo così quando dev’essere accreditato al Fondo pensione.

Ipotizziamo che l’imponibile Tfr sia pari a 2.500,00 euro. Dividendo 2.500,00 per 13,5 si ottiene il Tfr lordo di 185,19 euro.

Considerando che l’imponibile previdenziale del mese corrisponda a euro 1.950,00, il contributo a carico del dipendente, da prelevare sul Tfr lordo, ammonta a:

1.950,00 * 0,50% = 9,75 euro.

Di conseguenza, il Trattamento di Fine Rapporto da versare al Fondo pensione corrisponde a: 185,19 - 9,75 = 175,44 euro. Tale dev’essere anche il valore della voce che in cedolino è indicata, ad esempio, con «Quota Tfr c/previdenza complementare».

Come si versa il Tfr al Fondo pensione?

A seconda delle regole proprie di ciascun Fondo pensione, le quote di Tfr vengono di norma accreditate a mezzo bonifico bancario contenente, all’interno della causale, una serie di riferimenti in modo tale che il beneficiario possa agevolmente conciliare il bonifico con il Tfr da accreditare sulla posizione individuale del dipendente.

In generale, i passi da compiere sono:

  • il datore di lavoro individua la somma da versare al Fondo;
  • il datore di lavoro comunica l’ammontare della somma da versare al Fondo, collegandosi all’apposita area riservata dedicata alle aziende;
  • una volta accreditato nell’area riservata, il datore di lavoro compila la distinta di versamento o contribuzione, specificando i dati relativi al dipendente, l’ammontare del Tfr e a quale periodo di paga si riferisce lo stesso;
  • inviata la distinta di contribuzione, il sistema restituisce i riferimenti da indicare nella causale del bonifico, in modo tale da rendere agevole la procedura di conciliazione;
  • l’azienda procede al bonifico bancario in favore del Fondo pensione, avendo cura di compilare correttamente la causale;
  • il Fondo pensione, ricevuto il bonifico, accredita le somme sulla posizione individuale del dipendente.

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