Cosa succede quando il conto corrente viene bloccato? Le ragioni sono diverse, così come le soluzioni possibili, quando ci sono.
Il conto corrente è ormai parte centrale della vita delle persone. Non solo permette di ricevere lo stipendio, o gestire i pagamenti tramite carte di credito, ma anche di compilare l’F24, saldare bollette in automatico, o inviare e ricevere bonifici. Proprio perché alla base di una serie di attività fondamentali, quando il conto corrente viene bloccato si affrontano diverse e gravi difficoltà.
Quali sono i motivi per cui il conto corrente viene bloccato? Come si fa a sbloccarlo? È sempre possibile?
A seconda delle ragioni del blocco ci si dovrà muovere in maniera differente, contattando direttamente la banca o altre autorità, come il Fisco e l’Agenzia delle Entrate, in caso di controlli antiriciclaggio. In questo articolo vedremo le eventualità più comuni, oltre a qualche suggerimento per evitare di trovarsi in questa spiacevole situazione.
Perché il conto corrente viene bloccato
Le ragioni dietro il blocco del conto sono differenti, quelle più comuni sono:
- decesso del proprietario del conto corrente bloccato;
- conto rimasto scoperto, magari in seguito a un pagamento automatico, e quindi bloccato dalla banca;
- conto bloccato perché pignorato per debiti non pagati;
- conto bloccato per controlli antiriciclaggio da parte dell’autorità competente.
Chi può bloccare un conto corrente
Il blocco del conto avviene direttamente da parte della banca. Tuttavia, a richiederlo possono essere enti diversi. In particolare, può avvenire perché chiesto dall’autorità giudiziaria in seguito a un pignoramento, oppure perché previsto dall’Agenzia delle Entrate per procedere ai controlli antiriciclaggio.
In caso di conto scoperto, o di decesso del proprietario, è la banca a bloccare direttamente il conto.
Blocco del conto per controlli antiriciclaggio
La legge antiriciclaggio, in vigore dal 1° gennaio 2014, prevede che l’intestatario del conto debba compilare un questionario entro sessanta giorni, in seguito alla ricezione della notifica da parte della banca. Con questo documento vengono forniti una serie di dati sensibili, necessari per legge. Al questionario deve essere allegata anche la copia di un documento di identità.
Cosa succede se ci si dimentica di compilarlo in tempo, o ci sono delle mancanze? La banca, chiaramente, procede con il blocco del conto corrente per evitare problemi. Infatti, anche l’istituto in questo caso è a rischio, perché può trovarsi a dover pagare multe 2.600 euro a 13.000 euro per ogni singolo controllo mancante. Per risolvere il problema, in seguito a quella che solitamente una semplice dimenticanza, bisogna rivolgersi alla banca.
Decesso del proprietario del conto
In caso di morte del proprietario del conto corrente, la banca blocca sempre il conto corrente, in maniera temporanea. Lo sblocco è possibile alla conclusione della procedura di successione. Tuttavia, in caso di conto corrente cointestato e firma disgiunta, non è previsto il blocco, anche alla morte di uno dei due titolari.
Conto scoperto e bloccato: come fare
Una delle possibilità più comuni è quella del blocco del conto corrente perché scoperto, ovvero privo di fondi (e quindi in rosso). In questo caso la banca impedisce di effettuare altri pagamenti o transazioni dal conto in questione, perché senza la liquidità necessaria.
Banche diverse possono avere limiti differenti, e possono permettere agli intestatari di raggiungere un limite massimo a credito o a debito prima di bloccare il conto corrente. In questo caso l’unico modo per sbloccare il conto è ripianare il debito.
Conto pignorato per debiti
Nel caso di mancato pagamento di debiti presso terzi, l’autorità giudiziaria può decidere il pignoramento del conto bancario o postale. Questo può avvenire sia in caso di debiti nei confronti di privati, sia nei confronti dell’Agenzia delle Entrate (come nel caso del mancato pagamento di cartelle esattoriali).
In questa situazione la banca riceve la notifica da parte del giudice ed è obbligata a bloccare immediatamente il conto, senza prima dover avvisare il correntista. In questo caso, il blocco è solitamente del valore del debito, più la metà. Questo significa che non vengono bloccati tutti i soldi sul conto, quando possibile.
Non solo, per legge esistono alcuni limiti al pignoramento: in caso di conto su cui confluiscono pensione o stipendio, o altri redditi assimilabili a questi, è possibile pignorare solo solo la parte che eccede il triplo dell’assegno sociale.
Per poter rientrare in possesso del conto, bisogna procedere con il pagamento del debito.
Come evitare il blocco del conto corrente?
Tenere sotto controllo il proprio estratto conto, per evitare l’accumularsi di pagamenti automatici di cui ci si può essere dimenticati, è il primo passo per evitare di trovarsi con il conto in rosso (e bloccato), senza rendersene conto.
Bisogna anche prestare attenzione alle notifiche della banca, per evitare di trovarsi allo scadere dei 60 giorni richiesti per il questionario dell’antiriciclaggio.
Una soluzione, se si teme di trovarsi con il conto bloccato, è farsi una carta con Iban da poter utilizzare in caso di emergenza, per ricevere i pagamenti.
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