Evasione fiscale, come cambiano i controlli delle Entrate: così il governo strizza l’occhio ai piccoli debitori

Rosaria Imparato

26/10/2022

La presidente del Consiglio Meloni ha detto che la lotta all’evasione fiscale è una priorità, e per questo cambierà la struttura dei controlli: ma come ha intenzione di fare?

Evasione fiscale, come cambiano i controlli delle Entrate: così il governo strizza l’occhio ai piccoli debitori

La lotta all’evasione fiscale è una delle priorità del governo Meloni, ma la neopresidente del Consiglio ha specificato che i criteri di valutazione dell’Agenzia delle Entrate verranno cambiati. Di conseguenza, cambieranno anche i controlli fiscali. Ma quali sono le modifiche che ha in mente questo governo di destra?

Il motto che guiderà questo governo, secondo quanto dichiarato dalla premier stessa durante il discorso con cui ha chiesto la fiducia alla Camera del 25 ottobre, è “non disturbare chi vuole fare”. Il discorso di Meloni, però, è stato molto politico e abbastanza scarno circa indicazioni pratiche sui prossimi passi. Vediamo però su cosa vuole intervenire la leader di Fratelli d’Italia.

Controlli dell’Agenzia delle Entrate: come cambiano col governo Meloni

La riforma del Fisco che Meloni ha in mente si basa su tre pilastri:

  • meno tasse per famiglie e imprese (introducendo il quoziente familiare per le prime e il doppio intervento sulla flat tax per le seconde);
  • tregua fiscale con una nuova rottamazione delle cartelle;
  • lotta all’evasione fiscale.

Quest’ultimo punto partirà, secondo il discorso di Meloni, «da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’Iva accompagnata da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora».

Quindi, l’obiettivo del nuovo governo è quello di partire dai grandi evasori, dando «tregua» alle piccole e medie imprese e gli esercenti, che poi costituiscono la fascia più fedele di elettori del centrodestra. È interessante anche la parte del discorso in cui si chiede una modifica ai criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate. C’è da chiedersi anche quanto tempo durerà Ernesto Maria Ruffini alla guida delle Entrate.

Controlli fiscali, lotta alla grande evasione (e strada spianata per le piccole imprese)

Oggi le valutazioni dell’Agenzia delle Entrate si basano meno sui controlli e molto di più dai servizi erogati ai contribuenti, come le lettere di compliance che puntano all’adempimento spontaneo, gli indici di contenzioso, e gli incassi da recupero effettivo dell’evasione fiscale e contributiva (pari a circa 100 miliardi in Italia).

Meloni ha detto nel suo discorso:

“Le imprese chiedono soprattutto meno burocrazia, regole chiare e certe, risposte celeri e trasparenti. Affronteremo il problema partendo da una strutturale semplificazione e deregolamentazione dei procedimenti amministrativi per dare stimolo all’economia, alla crescita e agli investimenti, anche perché tutti sappiamo quanto l’eccesso normativo, burocratico e regolamentare aumenti esponenzialmente il rischio di irregolarità, contenziosi e corruzione.”

Questa dichiarazione, insieme al motto del «non disturbare chi vuole fare», sembra che punti a lottare contro la «grande evasione» e a chiudere un occhio verso quella piccola, fatta di verifiche su scontrini e Pos.

E infatti, allo studio c’è la possibilità di cancellare le cartelle con debiti fino a 2mila euro. In un primo momento si pensava di stralciare le cartelle con importi fino a 3mila euro, ma le risorse a disposizione non lo consentono. A essere cancellati, secondo le ultime anticipazioni, sarebbero i carichi affidati alla Riscossione fino al 30 giugno 2022. Un maxi condono, che abbraccia le cartelle inviate prima del Covid e a quelle successive, fino ai debiti con il Fisco emersi anche ora con la crisi energetica. Vedremo quali saranno le azioni di questo governo, se il fisco diventerà davvero più equo o se «tutte le evasioni fiscali sono uguali, ma alcune sono più uguali di altre».

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