Coronavirus, aiuti alle famiglie: le novità, dal bonus di 600 euro al congedo straordinario

Anna Maria D’Andrea

11/03/2020

Bonus baby sitter e congedo parentale straordinario, due aiuti per le famiglie alle prese con l’emergenza coronavirus: il decreto economico del Governo atteso entro venerdì 13 marzo 2020 introduce nuove agevolazioni per dipendenti ed autonomi.

Coronavirus, aiuti alle famiglie: le novità, dal bonus di 600 euro al congedo straordinario

Bonus baby sitter e congedo parentale straordinario: sono queste le due novità per le famiglie del decreto sull’emergenza coronavirus.

Una parte dei 12 miliardi di euro messi in campo per il primo decreto economico sarà finalizzata ad introdurre nuovi aiuti per le famiglie con figli.

Il bonus baby sitter fino a 600 euro e la richiesta del congedo parentale straordinario per lavoratori dipendenti ed autonomi saranno due misure alternative. Il via alle due agevolazioni dovrebbe avvenire entro venerdì 13 marzo, giorno in cui è attesa l’approvazione del decreto.

Le nuove restrizioni imposte dal DPCM del 9 marzo 2020 volte a contenere lo sviluppo del coronavirus hanno e continueranno ad avere ripercussioni importanti sul fronte economico.

La chiusura delle scuole, prorogata fino al 3 aprile in tutta Italia, ha creato notevoli difficoltà alle famiglie, soprattutto in quelle in cui ambedue i genitori sono lavoratori.

Ed è proprio pensando a queste che, come anticipato dal Ministro della Famiglia Elena Bonetti, sarà introdotto il bonus baby sitter d’importo fino a 600 euro accanto ad un potenziamento dei congedi parentali, i permessi retribuiti che verranno riconosciuti per l’assistenza a figli fino a 12 anni.

Coronavirus, aiuti alle famiglie: bonus baby sitter fino a 600 euro

A dire l’ultima sarà il decreto salva-economia che il Governo dovrebbe approvare entro venerdì 13 marzo, stando alla tabella di marcia comunicata a margine del Consiglio dei Ministri di oggi, mercoledì 11.

Il bonus baby sitter sembra essere per ora una delle novità più importanti per le famiglie con figli, finalizzato a coprire le spese sostenute per ragioni di assistenza nel periodo di chiusura delle scuole.

Il bonus per le famiglie sarebbe riconosciuto nella forma di voucher INPS da utilizzare per il pagamento delle prestazioni di baby sitter. L’importo massimo riconosciuto dovrebbe esser pari a 600 euro, e a beneficiarne sarebbero le famiglie con figli fino a 12 anni.

Il bonus potrà essere utilizzato anche per il pagamento dei lavoratori domestici impiegati nell’assistenza di anziani non autosufficienti.

Coronavirus, come cambia il congedo parentale: retribuzione al 30% fino a 12 anni

Accanto al bonus baby sitter, tra gli aiuti per le famiglie annunciati dal Governo vi è il potenziamento del congedo parentale, uno strumento già esistente ma strutturato secondo regole tutt’altro che convenienti per i genitori.

Ad oggi il congedo parentale è pagato al 30% della retribuzione giornaliera, ma soltanto nel caso di fruizione nei primi 6 anni di vita del figlio. Fino agli 8 anni il pagamento è effettuato soltanto ai lavoratori con redditi bassi, mentre dagli 8 ai 12 anni non viene retribuito.

Per fronteggiare l’emergenza coronavirus sarà introdotto un congedo parentale straordinario, pari a 12 o 15 giorni, riconosciuto nel caso di assistenza di figli fino a 12 anni. I permessi richiesti verranno retribuiti al 30%.

Nel caso di figli disabili, non vi sarà alcun limite in merito all’età del figlio.

Coronavirus, stop a mutui e bollette anche per le famiglie

Tra gli aiuti economici per le famiglie sono attese poi conferme circa la sospensione di bollette e mutui. Ad anticiparlo è stato il Vice Ministro dell’Economia, Laura Castelli.

L’obiettivo è quello di garantire la liquidità ai contribuenti danneggiati a vario titolo dall’emergenza coronavirus congelando le principali uscite economiche, partendo dalle rate dei prestiti.

Per quel che riguarda i mutui, la sospensione dovrebbe riguardare esclusivamente quelli stipulati per l’acquisto della prima casa di contribuenti con ISEE non superiore a 30.000 euro e che, a causa del coronavirus, hanno perso o ridotto l’attività lavorativa. Lo stop dovrebbe essere di 18 mesi e riguarderebbe anche i lavoratori in cassa integrazione.

Ulteriori dettagli si attendono con il varo del decreto. Seguiranno aggiornamenti.

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