Cosa fare se il vicino fa festa fino a tardi?

Ilena D’Errico

25/12/2022

Se il vicino fa festa fino a tardi ci sono diversi metodi a disposizione per risolvere la situazione, dalla sanzione alla denuncia.

Cosa fare se il vicino fa festa fino a tardi?

Qualsiasi persona, a maggior ragione nelle proprie mura domestiche, ha una certa libertà inviolabile. Questa libertà d’agire, tuttavia, non deve entrare in conflitto con la libertà e il benessere altrui. Si tratta di un equilibrio particolarmente teso riguardo ai rapporti di vicinato, soprattutto in occasione di festeggiamenti. Un minimo di tolleranza permette la maggior parte delle volte di rendere possibile la convivenza, ma questo non è sempre facile, in particolar modo quando il vicino fa festa fino a tardi e non intende smettere.

Il regolamento condominiale e l’amministratore

La prima forma di tutela viene in questo caso dal fatto stesso per cui la festa, e di conseguenza il rumore, si prolunga negli orari serali e notturni. Il regolamento di condominio, infatti, specifica con molta chiarezza gli orari oltre i quali non sono permessi i rumori forti e potenzialmente molesti.

Il primo passo da compiere è perciò la verifica del regolamento condominiale, in modo da riuscire a prendere provvedimenti adeguati, con l’intermediazione dell’amministratore. Quando possibile si tratta della via più semplice e veloce, oltre a essere efficace perché il regolamento molto spesso indica anche sanzioni pecuniarie per le infrazioni.

Quando chiamare le Forze dell’ordine

Ogni comune, poi, prevede degli orari specifici, stabiliti secondo l’attività dei cittadini e le condizioni ambientali. Si tratta di un aspetto davvero molto utile, perché non sempre è presente l’apposito regolamento condominiale. La disciplina comunale viene espressa tramite la polizia municipale o la polizia urbana, le quali si occupano non solo di diffondere la regola, ma anche di intervenire in caso di necessità.

Non esistono quindi degli orari fissi, anche perché di zona in zona cambiano le necessità rispetto ai giorni festivi e alla differenza tra le stagioni. Volendo individuare una media, gli orari in cui è consentito fare rumore nei giorni lavorativi sono i seguenti:

  • Dalle ore 8 alle ore 13.
  • Dalle ore 16 alle ore 21.

In ogni caso i singoli regolamenti specifici possono differire notevolmente, anche se si tratta in genere di regole facilmente intuibili con il buon senso. I giorni lavorativi, ad esempio, permettono un maggior raggio di libertà durante la giornata, perché appunto è considerata operativa. Allo stesso tempo, durante i giorni lavorativi il limite riguardo i rumori serali è molto più stringente.

I comuni si occupano in genere anche di stabilire la soglia di decibel consentita secondo una divisione in zone, necessaria a tutelare le diverse esigenze, anche in riferimento alla presenza di edifici come scuole e ospedali.

L’azione civile per il risarcimento e la denuncia

La soglia di decibel stabilita dal comune è, se presente, un aspetto davvero importante per agire contro il vicino che fa festa fino a tardi. La legge, infatti, non può stabilire un criterio univoco poiché i fattori sono davvero variegati. Allo stesso tempo, l’articolo 844 del Codice civile vieta i rumori che superano la normale tollerabilità.

Quest’ultimo concetto dipende molto dalle condizioni ambientali, dall’uso degli edifici e dall’area, perciò nelle cause civili non è sempre facile da individuare. Avere a disposizione la soglia limite imposta dal comune permette invece di dimostrare più rapidamente le molestie causate dai rumori. Il tutto deve avvenire mediante un procedimento civile, avviabile con l’assistenza legale e indispensabile per ottenere non solo la cessazione dei rumori, ma anche il risarcimento dei danni subiti.

In alcuni casi, invece, fare festa fino a tardi può rappresentare anche un reato. Si tratta del disturbo della quiete pubblica, individuato dall’articolo 659 del Codice penale. Questo reato si configura quando la molestia è subita da un vasto numero di persone, circostanza peraltro molto frequente in caso di festeggiamenti notturni. In questo caso, è sufficiente sporgere la querela così da avviare, se ne sussistono i presupposti, il procedimento penale. Quest’ultimo, poi si svolgerà in modo indipendente dal querelante, perché atto alla sanzione del colpevole. Per ricevere il risarcimento, dunque, è comunque necessario costituirsi parte civile.

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