Non solo cittadini e imprese, anche la chiesa soffre le conseguenze del caro energia: con le bollette alle stelle, le parrocchie riducono le messe, tagliano l’illuminazione e si appellano ai fedeli.
Il caro bollette non colpisce soltanto i cittadini e le imprese. La crisi energetica si fa sentire anche per la chiesa, mettendo in difficoltà le parrocchie nella loro vita quotidiana. Il costo alle stelle delle bollette sembra poter mettere in discussione anche le celebrazioni, almeno in alcune zone d’Italia.
L’obiettivo primario della chiesa è quello di non tagliare le celebrazioni, per quanto possa essere proprio una delle soluzioni più probabili per riuscire a risparmiare. Difatti c’è già chi ha deciso di celebrare meno messe, anche se la maggior parte delle parrocchie vuole garantire ai fedeli la possibilità di seguire le funzioni e per questo si punta ad altri sistemi.
Per esempio c’è chi lancia un allarme sul web, pubblicando le foto delle bollette, nella speranza di ricevere qualche aiuto. O chi, invece, punta sulla riduzione delle illuminazioni per risparmiare. Vediamo cosa sta succedendo nelle parrocchie italiane e come stanno affrontando il caro energia.
Le parrocchie pubblicano le bollette
Il costo delle bollette è salito alle stelle anche per la chiesa, così c’è chi ha deciso di pubblicare la bolletta sul web e sui social per denunciare il problema: è il caso, per esempio, del parroco di San Vincenzo ad Atessa, in provincia di Chiesta, che ha pubblicato la bolletta. Ma anche di Francesco Riccio, parroco di San Pio X di Giugliano, diocesi d’Aversa, che su Facebook mostra come la bolletta di luglio abbia superato i mille euro.
Caro energia, le chiese spengono le luci
Un’altra soluzione adottata da alcune parrocchie per evitare di tagliare le celebrazioni consiste nello spegnere le luci per risparmiare. È quanto fatto a San Vero Milis, Oristano, dove si è deciso di spegnere il campanile di Santa Sofia. Siamo stati “costretti a spegnere le luci dell’orologio e delle campane”, dicono dalla parrocchia.
Le richieste d’aiuto delle parrocchie
La strategia per difendersi dal caro energia e dall’aumento dei costi di gas e luce varia da zona a zona e da parrocchia a parrocchia. A Claut (Pordeonone) un parroco si è rivolto alla sua comunità per chiedere aiuto, citando l’articolo 315 del codice civile, ovvero quello riguardante i diritti e i doveri del figlio. Il riferimento sembra essere soprattutto a un passaggio dell’articolo: “Il figlio deve rispettare i genitori e deve contribuire, in relazione alle proprie capacità, alle proprie sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finché convive con essa”.
Caro bollette, meno messe per risparmiare
La diocesi di Ravenna sta pensando a una soluzione più drastica: ridurre il numero delle messe giornaliere o svolgere le funzioni in una cappella più piccola e che quindi richiede meno riscaldamento. Allo stesso tempo l’invito rivolto ai fedeli è quello di andare in chiesa indossando giacche e maglioni per risparmiare sui riscaldamenti. A Ferrara, invece, non ci saranno limitazioni alle celebrazioni ma il rischio è che i riscaldamenti siano spenti o a temperature meno elevate.
Chiesa contro il caro energia, le mosse della Cei
La riunione del Consiglio della Cei, la Conferenza episcopale italiana, è prevista per martedì 20 settembre: il tema non è all’ordine del giorno, ma i vescovi potrebbero affrontare la problematica del caro energia. Un’opzione potrebbe essere quella di individuare dei piani di risparmio applicabili a livello nazionale o anche di suggerire alle parrocchie quali strategie mettere e non mettere in campo, probabilmente puntando a evitare una riduzione del numero di celebrazioni.
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