Crollo economico e finanziario in arrivo. L’allarme di chi aveva previsto la crisi del 2008

Un crollo economico e finanziario peggiore di quello del 2008 è in arrivo: a dirlo è lo stesso economista che aveva previsto la crisi di 15 anni fa. Perché dobbiamo prepararci a una catastrofe?

Crollo economico e finanziario in arrivo. L’allarme di chi aveva previsto la crisi del 2008

Un crollo economico e finanziario senza precedenti è in arrivo, con almeno 10 “megaminacce” pronte a esplodere in altrettante crisi simultanee: a dirlo è Nouriel Roubini, un economista noto proprio per le sue previsioni di crisi finanziarie come quella del 2008. Secondo le sue valutazioni oggi viviamo in un contesto unico, nel quale si sono accumulati rischi geopolitici, instabilità economica, conflitti, caos politici pericolosi e difficili da risolvere.

Nell’ultimo anno, il professore e fondatore della Roubini Global Economics ha più volte allertato politici ed esperti sulla condizione economica e finanziaria in bilico e senza precedenti, dichiarando in interviste e nel suo libro uscito nel 2023 intitolato proprio “La grande catastrofe” che “stiamo affrontando megaminacce diverse da tutto quello che ci siamo trovati davanti finora, e sono interconnesse”.

Da quando la pandemia ha sconvolto il mondo, le turbolenze si sono moltiplicate e rafforzate a vicenda, passando per la guerra in Ucraina, la crisi energetica e dei prezzi stellari del gas, i blocchi delle catene di approvvigionamento, l’attuale conflitto Israele-Hamas e la tensione nel Mar Rosso fino alla pericolosa rivalità Cina-Usa sempre più marcata.

Secondo diversi esperti, tra cui proprio l’economista che aveva previsto la crisi del 2008, ci sono tutti i segnali per un vero e proprio crollo economico e finanziario. La crisi di alcune banche specializzate nel settore hi-tech e delle criptovalute, come SVB, Silvergate e Signature è stato un segnale di minaccia che solo apparentemente è svanito.

Il trilemma presentato da Roubini è semplice: non si può raggiungere la stabilità dei prezzi, mantenere la crescita economica e avere stabilità finanziaria allo stesso tempo, soprattutto in un contesto dominato da un mix di minacce.

Il messaggio di Roubini, già in passato additato come “pessimista economico” e non preso sul serio nella sua previsione della crisi del 2008, è quello di prepararsi. L’era della grande catastrofe economica è iniziata.

Un trilemma impossibile da risolvere: è tempo di prepararsi da una crisi finanziaria

Nouriel Roubini, ex economista senior per gli affari internazionali nel Consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca durante l’amministrazione Clinton, con esperienza nel Fondo monetario internazionale, mette in guardia il mondo. La sua previsione è che il sistema finanziario non sarà in grado di far fronte alla vastità del debito privato e pubblico che è già stato accumulando, generando un trilemma che presto scatenerà un’altra fase di panico.

Circa un anno fa, su Bloomberg Televisione ha dichiarato che:

Non possiamo raggiungere la stabilità dei prezzi, mantenere la crescita economica e avere stabilità finanziaria allo stesso tempo. Quindi, alla fine, avremo un crollo economico e finanziario.

L’allerta è sulla peculiarità del nostro tempo. Non ci sono più le certezze geopolitiche ed economiche che prima, anche in tempo di crisi, si davano per scontate. “Dalla sicurezza del posto di lavoro a un pianeta sano e sostenibile in cui quasi tutte le malattie infettive sono state debellate, fino alla pace tra le grandi potenze rivali, [queste certezze] stanno scomparendo”, scrive il professore. E bisogna quindi prepararsi a un crollo quasi inevitabile.

Il Dr. Doom e le 10 “megaminacce”. Crollo inevitabile?

Nel 2008 Nouriel Roubini aveva avvertito dell’imminente grave recessione statunitense. La sua previsione partiva dalla preoccupazione per la crisi immobiliare del 2006-2007 che ha poi effettivamente portato al crollo economico. L’economista è stato prima non creduto - hanno detto che mancavano dei modelli matematici per dar preso alle sue parole - poi è stato soprannominato il “Dottor Destino”. Quello che preoccupa oggi Roubini è che dopo 15 anni potremmo essere nuovamente sull’orlo di una crisi economica e finanziaria mondiale ben peggiore.

Oggi, per esempio, il rapporto tra debito privato e pubblico e Pil è molto più elevato e negli ultimi anni sono stati messi a nudo i costi e i limiti delle politiche monetarie, fiscali e creditizie non convenzionali secondo Roubini.

Il fragile quadro economico globale è inserito in una cornice di “10 megaminacce” (termine utilizzato dall’economista) che più di altre mettono a rischio il mondo e stanno già impattando sulle prospettive di crescita e di stabilità delle potenze e dei Paesi in via di sviluppo.

Il destino di tutte le economie del mondo è accomunato da questo decalogo di rischi: debito enorme degli Stati; crisi finanziarie pubbliche e private; invecchiamento della popolazione; bolla dei soldi a buon mercato; stagflazione; tracolli delle valute; fine della globalizzazione; intelligenza artificiale; guerre; cambiamento climatico.

Insomma, secondo l’economista lo scenario è ben più grave rispetto a quello del 2008 e le conseguenze non possono che essere peggiori.

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