Cosa succede se l’auto è sottoposta a fermo amministrativo? Quando si procede al fermo amministrativo auto? Come funziona se il creditore è l’Agenzia delle Entrate Riscossione? Una pratica guida.
Il fermo amministrativo su un veicolo è un atto con il quale le amministrazioni o gli enti competenti (Comuni, INPS, Regioni, Stato, ecc.) bloccano un bene mobile del debitore a garanzia del debito che si deve saldare. Solitamente lo emette l’ente di riscossione (l’Agenzia delle Entrate Riscossione) e comporta, per il veicolo, il divieto di circolazione.
Il fermo amministrativo (chiamato anche fermo auto) sul veicolo scatta quando ci sono debiti esigibili, come ad esempio cartelle esattoriali non pagate quale procedimento cautelare che, poi, diventa esecutivo (vendita all’asta del bene), a garanzia delle somme dovute.
Come funziona il fermo amministrativo? Se si è possessori di un veicolo sottoposto a fermo, come si può procedere alla cancellazione o alla sospensione.
Fermo amministrativo auto: cos’è e cosa comporta?
Se viene recapitata una cartella esattoriale dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, o da un qualsiasi altro ente preposto alla riscossione, e questa non viene pagata entro 60 giorni, scatta un procedimento cautelare, e poi esecutivo, di blocco dei veicoli a motore.
Sono le procedure cosiddette di ganasce fiscali, attivate in seguito all’insolvenza di un debito per cautelare il creditore. Possono essere oggetto del blocco tutti i veicoli a motore intestati al debitore: automobili, moto, scooter, macchine agricole, pullman, ecc.
Il fermo comporta il divieto di circolazione su strada, l’impossibilità di radiare il veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), di demolirlo o esportarlo all’estero.
C’è un solo caso che fa eccezione: è possibile procedere alla rottamazione/demolizione del veicolo con cancellazione dal PRA nel caso in cui il veicolo sia sprovvisto di alcuni elementi essenziali (motore, pneumatici, parti della carrozzeria) o se ha subito danni ingenti a seguito di un incendio o un incidente stradale.
Il veicolo potrà essere venduto, ma i divieti rimarranno in vigore anche per il nuovo proprietario fino a quando il debito non verrà ripagato.
Chi contravviene alle regole, ad esempio nel caso in cui si circoli senza rispettare i divieti imposti, incorre in una sanzione amministrativa che va da euro 1.984 a 7.937 euro (importo aggiornato dall’art. 1, comma 1, D.M. 31 dicembre 2020, a decorrere dal 1° gennaio 2021), oltre ovviamente al sequestro del veicolo.
Quando si incorre nel fermo amministrativo auto?
I fermi amministrativi vengono imposti solo per debiti che superano un importo di 800 euro. In realtà la Corte di Cassazione ha ribadito che, non essendovi limiti espressi previsti per legge, il fermo amministrativo può essere applicato per debiti di qualunque entità. Si può però ritenere che tale limite sia implicito perché se la normativa dice che per i debiti compresi tra 800 euro e 2000 euro si può sottoporre a fermo un solo veicolo, è implicito che sotto tale limite non si possa applicare.
La procedura prevede una comunicazione formale al debitore attraverso una notifica di preavviso del fermo amministrativo per un veicolo a motore del debitore.
Vi sono poi tre specifici casi:
- debiti tra 800 e 2.000 euro: fermo amministrativo su un solo veicolo;
- debiti tra i 2.000 e 10.000 euro: fermo su massimo 10 veicoli;
- debiti oltre i 10.000 euro: può essere sottoposto a fermo l’intero parco veicoli del debitore.
Per debiti sotto i 10.000 euro devono essere inviati due solleciti di pagamento, il primo a 120 giorni di distanza dalla comunicazione di preavviso.
In quali casi non si può applicare il fermo amministrativo auto?
Vi sono dei casi in cui, sebbene vi siano dei debiti fiscali, non è possibile iscrivere il fermo amministrativo sull’auto. Si verificano se il veicolo è utilizzato per lavoro oppure se il veicolo è necessario per il trasporto di persone disabili.
Come avvalersi di tali opzioni?
L’Agenzia delle Entrate sottolinea che nel caso in cui sia iscritto il fermo auto su un veicolo adibito al trasporto di persone disabili, al fine di cancellare tale iscrizione, è necessario presentare agli sportelli dell’Agenzia, oppure inviare a mezzo raccomandata A/R, il modello F3 “Istanza di annullamento preavviso-cancellazione fermo dell’auto ad uso persona diversamente abile”, allegando la documentazione necessaria per attestare l’utilizzo del veicolo per il trasporto di persone diversamente abili.
Nel caso in cui invece il veicolo sia utilizzato per motivi di lavoro, in base alla legge (art. 86, comma 2, DPR n. 602/73) il fermo amministrativo non viene iscritto se il proprietario, entro 30 giorni dal ricevimento del preavviso di iscrizione, dimostra che il veicolo è strumentale all’attività di impresa o della professione.
Si può chiedere la cancellazione del fermo sia nel caso in cui il veicolo sia intestato a una persona fisica, sia a persona giuridica. L’importante è che il veicolo abbia rilevanza per l’attività di impresa o professionale.
Anche in questo caso per ottenere la cancellazione del fermo amministrativo è necessario presentare agli sportelli, oppure inviare a mezzo raccomandata A/R, il modello F2 “Istanza di annullamento preavviso fermo bene strumentale”, allegando la documentazione necessaria per attestare la strumentalità del veicolo.
Fermo amministrativo: le novità introdotte negli ultimi anni
Per cancellare il fermo amministrativo è necessario estinguere il debito. Ma se si sceglie la via della rateizzazione del debito, già con il pagamento della prima rata il fermo amministrativo viene sospeso, per essere in seguito definitivamente cancellato al momento del pagamento dell’ultima rata.
Come verificare se c’è un fermo amministrativo sull’auto
Per verificare se c’è un fermo amministrativo sull’auto si può fare richiesta all’Aci per una visura di una targa. In alternativa si può accedere, con credenziali Spid o Cie, sul portale online dell’Aci per richiedere il Certificato di Proprietà Digitale, che fornisce tutte le informazioni sul veicolo.
Il costo della pratica è di 6 euro, si può procedere con la richiesta online o presso sedi ACI o agenzie di pratiche auto. Si può ottenere anche tramite il servizio online dell’ACI chiamato «Visurenet», in questo caso il costo è di 8,81 euro
Per cui se state per comperare un’auto di seconda mano, prima dell’acquisto assicuratevi attraverso la visura della targa che non sia sottoposta a fermo.
Cancellazione del fermo amministrativo della propria auto
Per la cancellazione del fermo amministrativo dal 1° gennaio 2020 sono entrate in vigore importanti novità. Le stesse sono contenute Decreto Legislativo n. 98/2017. Questo prevede che, una volta effettuato il pagamento degli importi dovuti, in caso di rateizzazione degli stessi al momento del pagamento dell’ultima rata, i provvedimenti di revoca del fermo amministrativo sono notificati in via telematica dal Concessionario della Riscossione al Sistema Informativo del PRA.
Questo implica che il contribuente non deve più attivarsi per richiedere la cancellazione in quanto provvederà d’ufficio l’Agente/concessionario della riscossione.
Per i provvedimenti di revoca del fermo amministrativo emessi prima del 1° gennaio 2020 è in vigore la vecchia procedura.
Una volta pagato il debito, o pagata la prima rata della rateazione, bisogna farsi rilasciare dall’Agente di riscossione la certificazione del pagamento e recarsi al PRA.
Qui andranno forniti i dati del veicolo, l’importo del credito ed il Certificato di proprietà del veicolo oggetto di provvedimento cautelare ed esecutivo per il quale si richiede la cancellazione del fermo amministrativo.
Il costo della procedura è pari a 32 euro, imposta di bollo.
Invece del Certificato di proprietà del veicolo si può usare il modulo NP-3, ma in questo caso andranno pagati 48 euro.
Il veicolo sottoposto a fermo auto deve essere assicurato?
Il veicolo sottoposto a fermo amministrativo non può circolare ed è obbligatorio custodire il veicolo in un’area privata o in un garage, non può essere parcheggiata su suolo pubblico.
Ne deriva che il proprietario per il periodo durante il quale il veicolo è sottoposto a vincolo, può sospendere la RCA.
Nel caso in cui il veicolo abbia un valore rilevante può essere utile stipulare un polizza a tutela da altri rischi, ad esempio il rischio incendio, ma sono scelte personali non obblighi.
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