Fine dei 130 km/h in autostrada e nuovi limiti di velocità in Italia ed Europa

Ilena D’Errico

15 Agosto 2024 - 20:34

Si avvicina la fine dei 130 km/h in autostrada. I nuovi limiti di velocità in Italia in Europa: ecco cosa potrebbe cambiare.

Fine dei 130 km/h in autostrada e nuovi limiti di velocità in Italia ed Europa

L’Unione europea ha posto tra le priorità la sicurezza stradale, in sintonia con l’attenzione sempre più concentrata degli Stati membri. Per ridurre il numero di incidenti stradali - o almeno limitarne le conseguenze - i vari paesi stanno adottando misure specifiche, rinnovando la normativa sulla circolazione e le regole sulla viabilità. I limiti di velocità giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione dei sinistri, sia perché i mezzi sono più controllabili, sia perché la forza di un eventuale impatto è ridotta.

Nel frattempo, si cerca anche di contenere l’impatto ambientale, incentivando i cittadini a utilizzare i mezzi di trasporto pubblico e prevenendo la formazione di lunghe code ed esplosioni di traffico. Per arrivare a questo scopo diversi paesi europei, in maniera molto graduale, stanno rivedendo i limiti di velocità nelle autostrade e nelle strade urbane.

I limiti vengono rispettivamente alzati e abbassati, tanto che si avvicina la fine dei 130 km/h in autostrada, mentre il limite di 30 km/h sarà sempre più una realtà nei centri urbani. Ci sono importanti riflessioni in corso sui nuovi limiti di velocità, tanto in Italia quanto nel resto d’Europa. Di conseguenza, oltre alla riforma del Codice della strada potrebbero arrivare ulteriori cambiamenti. Ecco a che punto siamo.

Fine dei 130 km/h in autostrada?

In Italia sulle autostrade è consentito viaggiare fino a 130 km/h, salvo eccezioni riguardanti i conducenti che hanno conseguito la patente da meno di tre anni, alcuni mezzi particolari e anche le condizioni insolite della strada o della visibilità che richiedono maggiore prudenza. All’incirca, questo è limite previsto su tutto il territorio europeo, con alcuni paesi che si tengono al di sotto di questa soglia, ma comunque non inferiori ai 120 km/h, con eventuali restrizioni solo per le ore notturne.

In Italia sarebbe possibile innalzare il limite a 150 km/h per quei tratti autostradali con almeno tre corsie per senso di marcia, a patto che ci siano i tutor e delle condizioni adeguate, come previsto dall’articolo 142 del Codice della strada. Da tempo si discute dell’idea, ragionando soprattutto riguardo all’impatto ambientale.

Nel frattempo, la Germania ha già rimosso i limiti su alcuni tratti dell’autostrada, mentre in Polonia e in Bulgaria il limite è stato innalzato a 140 km/h laddove possibile. La Repubblica Ceca, la Grecia e il Regno Unito stanno considerando l’idea, per il momento ancora con qualche perplessità. Per quanto riguarda l’Italia, non è stata colta l’occasione delle riforma, probabilmente per problemi di inquinamento visto che alcuni tratti sono troppo vicini ai centri abitati (e in molte zone prevedono infatti limiti inferiori).

I nuovi limiti di velocità in Italia ed Europa

Mentre si pensa ad alzare i limiti di velocità sulle autostrade, si abbassano quelli delle strade urbane. In Italia abbiamo l’esempio emblematico della città di Bologna, dove dall’inizio del 2024 è previsto un limite di 30 km/h in gran parte delle strade, con l’obiettivo di coprire così il 90% del territorio urbano.

Anche se non in maniera così estesa, molte altre città italiane stanno seguendo la scia di Bologna, applicando il limite di velocità di 30 km/h in sempre più zone. Fra queste:

  • Torino:
  • Milano;
  • Firenze;
  • Roma.

Allo stesso modo, anche i centri urbani degli altri paesi europei stanno affrontando cambiamenti simili, con un analogo scontento dei cittadini. In Grecia, per esempio, il limite di velocità sta per scendere a 30 km/h in gran parte delle città. L’obiettivo condiviso è quello di incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, ai quali è dedicato un programma specifico che assicuri la qualità e la funzionalità del servizio.

Da questo punto di vista, nonostante molto impegno, l’Italia è ancora carente e, come peraltro altri paesi europei, non riesce a fare lo stesso affidamento sul trasporto pubblico. In condivisione con la linea europea, tuttavia, anche il Belpaese ha in cantiere progetti ambiziosi per la riqualificazione urbana che favoriscano la mobilità sostenibile.

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