I tempi per restituire o cambiare i regali di Natale cambiano in base alla modalità d’acquisto e alla motivazione. Ecco tutte le possibilità.
Le festività natalizie sono sinonimo di regali e questo gli italiani lo sanno bene, infatti la spesa media per i regali di quest’anno si aggira intorno ai 177 euro a persona, nonostante il calo dovuto alla crisi economica. Molte persone sono già alla ricerca di metodi per riciclare i regali non graditi, ma a volte è molto più semplice cambiarli o chiedere un reso fino a quando è possibile.
Nella maggior parte dei casi deve essere l’acquirente a cambiare il regalo, quindi bisogna considerare questa eventualità prima di fare l’acquisto e se possibile conservare lo scontrino, così da evitare complesse procedure. È bene sapere anche che molti negozi rilasciano il cosiddetto scontrino di cortesia, una prova d’acquisto senza il prezzo, destinata proprio ai regali, che consente di far cambiare l’oggetto proprio alla persona interessata. A tal proposito può essere vantaggioso informarsi sulle politiche di cambio e reso del negozio in questione, oltre a non giocare troppo d’anticipo: ci sono infatti dei tempi da rispettare.
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Cambiare o sostituire i regali di Natale con il diritto di recesso
Le tempistiche per ottenere il cambio o il reso di un prodotto variano a seconda della modalità di acquisto, della tipologia di prodotto e anche delle regole commerciali di ogni esercizio. Vi sono comunque delle linee generali e sempre valide, garantite dal Codice di consumo. Quest’ultimo raccoglie la normativa per la tutela dei consumatori, definendo perciò anche le politiche di reso e cambio.
Esiste a questo scopo il diritto di recesso, ossia il diritto del consumatore di restituire il prodotto in caso di ripensamento, così da ottenere il rimborso oppure una sostituzione. Il diritto di recesso non necessita di particolari motivazioni per essere esercitato, come un difetto di produzione, e proprio per questo motivo non si applica a tutti gli acquisti. Nel dettaglio, il diritto di recesso si applica soltanto agli acquisti a distanza, tra cui:
- Acquisti online di qualsiasi genere, ad esempio attraverso gli e-commerce.
- Acquisti effettuati per telefono o per posta, come spesso si usa per alcuni abbonamenti.
- Acquisti avvenuti fuori dal locale commerciale del negoziante, ad esempio su bancarelle.
Il motivo di queste condizioni è la necessità di tutela dei commercianti, poiché il cliente non ha motivo di ripensamento se ha scelto il prodotto personalmente mentre ciò può accadere quando non riesce ad apprezzarlo fisicamente. Per questo motivo il diritto di recesso inizia dal momento dell’acquisto, se avviene a distanza, oppure dal momento della ricezione del prodotto ordinato. In entrambi i casi il consumatore può esercitare questo diritto entro 14 giorni, nei quali è possibile restituire il prodotto per ricevere il rimborso.
Normalmente per gli acquisti online ogni negozio offre una procedura semplificata per far valere il diritto di recesso, ma in ogni caso è possibile comunicarlo attraverso una raccomandata e spedendo per posta l’oggetto da restituire.
Questo significa che i commercianti non sono tenuti legalmente a effettuare il reso dei prodotti venduti nei negozi fisici, anche se molto spesso scelgono di permetterlo come forma di cortesia verso i propri clienti. Per essere sicuri è quindi necessario domandare la politica a riguardo direttamente al commerciante prima dell’acquisto, così da conoscere, in caso di esito affermativo, anche i tempi e i limiti.
Esercitare la garanzia per cambiare regali danneggiati
In genere anche i negozi applicano il limite di 14 giorni, per omologarsi alla normativa sul diritto di recesso, ma non si tratta di una regola fissa. Sono molti, infatti, gli esercizi commerciali che consentono il cambio degli articoli soltanto entro 7 giorni dall’acquisto. Per questa ragione è fondamentale calcolare bene i tempi, così da evitare un regalo natalizio che non può essere sostituito. Bisogna anche considerare che, almeno nella maggior parte dei casi, i negozi non consentono di cambiare o restituire determinate tipologie di prodotto, come:
- Articoli sanitari.
- Biancheria intima.
- Prodotti per l’igiene.
- Articoli in saldo o in sconto.
Nonostante la scelta sia a completa discrezione del commerciante, ciò non significa che sia impossibile ottenere il cambio del prodotto se questo presenta dei difetti. In questa situazione, infatti, non si tratta di recesso bensì della garanzia, che deve essere assicurata su tutti gli acquisti.
La garanzia prevede la responsabilità del venditore, il quale è tenuto a sostituire, riparare oppure rimborsare il prodotto danneggiato, a seconda della soluzione più vantaggiosa. La garanzia, che ha una validità di 2 anni, può essere esercitata dal consumatore entro 26 mesi dall’acquisto, anche se con l’aumentare del tempo è più difficile provare che i danni non siano sopravvenuti in seguito all’acquisto. Secondo il Codice di consumo, oltretutto, il cliente deve esercitare il suo diritto direttamente nei confronti del venditore. Quest’ultimo è comunque autorizzato ad agire in seguito contro il produttore.
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