Francia contro influencer: cosa rischia chi promuove prodotti pericolosi

Giorgia Bonamoneta

31 Gennaio 2023 - 00:07

La Francia fa un passo verso la regolamentazione della pubblicità sui social. Ecco cosa prevede il testo unico contro gli influencer che pubblicizzano truffe o prodotti pericolosi.

Francia contro influencer: cosa rischia chi promuove prodotti pericolosi

La Francia è pronta a fare la guerra agli influencer. Sembra infatti che da mesi il capo dell’economia francese Bruno Le Maire si stia scagliando contro il fenomeno del “marketing digitale”, quello che passa attraverso le storie e post degli influencer da centinaia di migliaia, se non addirittura milioni di follower. In particolare Le Mair è contro quelle truffe e pubblicità fuorvianti come le pillole miracolose che promettono risultati impossibili.

Sembra che in primavera possa arrivare un regolamento per il settore dell’influencer marketing. Da grandi numeri derivano quindi grandi responsabilità ed è per questo che vanno ampliate le regole sulla pubblicità dei prodotti che si dimostrano essere delle vere e proprie truffe ai danni dei follower e dei consumatori.

Nei prossimi mesi, ma quasi sicuramente entro marzo, i rappresentanti dei partiti proporranno le loro soluzioni e insieme il Parlamento ha intenzione di presentare un testo comune. Dopotutto l’economia dell’influencer marketing è sempre più ampia e porre le basi oggi per una normativa permetterà di anticipare nuovi scandali, sempre dietro l’angolo.

Tra le varie proposte ci sono alcune che puniscono gli influencer che non seguono le normative con multe piuttosto salate. È questo che rischia l’influencer che promuovere prodotti pericolosi secondo il nuovo piano francese.

Influencer marketing: la Francia è pronta a regolamentare le star dei social

L’influencer marketing, una strategia che prevede la collaborazione tra brand e influencer per pubblicizzare un prodotto, continua a crescere. Una star dei social - possono bastare anche pochi migliaia di follower per iniziare a collaborare - riceve in omaggio un prodotto e, anche senza averlo provato e senza ammettere la collaborazione, può sponsorizzarlo nelle proprie storie o attraverso un post.

Sempre più brand si affidano agli influencer per questo genere di pubblicità pervasiva, che arriva attraverso lo stesso dispositivo con il quale è possibile con un solo “clic” acquistare gli stessi prodotti promossi. Inoltre gli influencer non stanno solo utilizzando un prodotto, ma lo fanno all’interno di uno stile di vita che è altrettanto vendibile.

A questo si aggiunge anche l’aspetto del pubblico giovane, facilmente influenzabile e sempre meno accompagnato sui social attraverso il controllo di un tutore o attraverso competenze fornite dall’educazione.

Solo in Francia le pubblicità degli influencer vale centinaia di milioni di euro, tra pillole dimagranti e bitcoin. Ne è rimasta coinvolta anche la star dei reality TV Nabilla Benattia-Vergara, che è stata sanzionata con 20.000 euro di multa per aver promosso bitcoin ai suoi 3,6 milioni di follower senza dichiarare che era stata pagata per farlo.

Cosa prevede il testo unico contro gli influencer?

La questione del “marketing social” non è politica e per questo il Parlamento francese si sta impegnando per redigere un testo unico, che coinvolga tutte le forze politiche contro questo genere di sistema pubblicitario e le sue truffe.

Il testo unico è atteso in Assemblea Nazionale verso metà marzo e una prima bozza permette di osservare il lavoro comune della Francia contro il fenomeno dell’influencer marketing. Si vuole infatti definire lo status giuridico degli influencer e imporre alle piattaforme maggiori obblighi verso questo genere di attività. Uno tra questi potrebbe essere uno strumento per gli utenti per segnalare le truffe.

Potrebbe rientrare all’interno del testo unico di marzo anche il divieto a promuovere la chirurgia plastica, finanziamenti rischiosi come le cripto valute e l’utilizzo di farmaci come quelli dimagranti. Si tratta, secondo il legislatore socialista che ha presentato i divieti, di salute pubblica.

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