C’è un solo modo al momento per abbassare le bollette: diminuire il consumo di gas, ma l’Italia finora è tra i Paesi che ha ridotto meno tanto da essere sotto la soglia indicata dall’Ue.
Come abbassare le bollette del gas? Una domanda questa che da mesi milioni di italiani si stanno ponendo visti gli aumenti da un anno a questa parte, anche se per molti cittadini il rialzo non è stato così spaventoso in quanto mitigato dalle esose misure messe in campo dal governo Draghi e ora confermate dall’esecutivo Meloni nella legge di Bilancio 2023.
Paradossalmente il problema dell’Italia però potrebbe essere proprio questo: nonostante il grido di allarme di esperti, associazioni, aziende e attività commerciali, il fiume di denaro utilizzato dallo Stato per addolcire le bollette non ci avrebbe ancora fatto capire la gravità della situazione.
Vista la poca utilità dell’accordo comunitario sul price cap al fine di abbassare le nostre bollette, anzi la misura potrebbe essere controproducente, al momento c’è un solo modo per uscire da questa crisi in attesa che fra qualche anno le forniture alternative riusciranno in Europa a sostituire il gas russo: diminuire i consumi, abbattendo così la domanda e facendo abbassare i prezzi.
Meno consumi per abbassare le bollette
Negli ambienti della finanza infatti è sempre in voga la massima che “ il rimedio per i prezzi alti sono i prezzi alti ”; in sostanza delle bollette molto alte per non dire proibitive, sarebbero il solo modo per convincere i cittadini a tagliare i propri consumi.
Una convinzione questa che è stata fatta propria anche dal Fondo monetario internazionale che, questa estate nel momento in cui il prezzo del gas stava battendo record su record, ha suggerito ai vari governi di stoppare le politiche dei sussidi a pioggia tutelando soltanto le fasce più deboli della popolazione e le aziende a maggior rischio.
Per il Fmi se i governi smettessero di mettere in campo misure e sussidi a pioggia per mitigare gli effetti del caro-bollette, scaricando tutto il costo degli aumenti sugli utenti eccezion fatta per il 20% delle famiglie a basso reddito, i cittadini colpiti nel portafoglio inizierebbero a mettere in atto vere politiche di risparmio energetico favorendo al tempo stesso la transizione ecologica.
In un momento come questo, con la crisi energetica che si sta sommando a quella economica e sociale innescata dal Covid e non ancora superata, scelte del genere prese da un momento all’altro potrebbero avere però effetti devastanti per il ceto medio e il settore produttivo.
In mancanza di una vera strategia per le fonti rinnovabili e con il prezzo del gas al momento cinque volte superiore rispetto al 2021, senza una riduzione dei consumi le nostre bollette rischiano di rimanere alte ancora per anni senza considerare che, dopo aver speso o messo in conto di spendere quasi 100 miliardi dall’inizio della guerra, lo Stato non ha più soldi in cassa per prorogare oltre marzo le misure di sostegno in essere.
Tagliare il consumo di gas: male l’Italia
A riguardo l’Unione europea nei mesi scorsi ha fissato un obiettivo che deve essere raggiunto dai vari Stati membri: tagliare almeno del 15% i propri consumi di gas, anche se l’asticella fissata da Palazzo Berlaymont non è un obbligo ma si basa sul principio della volontarietà.
Ma come sta andando l’Italia per quanto riguarda la diminuzione dei consumi di gas? Secondo l’ultimo report di Eurostat male, tanto che il nostro Paese è tra gli ultimi nell’Ue in questa speciale classifica senza essere riuscito a centrare l’obiettivo del -15%.
Se da una parte la Finlandia secondo Eurostat ha tagliato di oltre il 50% i propri consumi, con Francia e Germania che sono andati sopra il 20%, l’Italia invece ancora non sarebbe arrivata al target del 15% chiesto da Bruxelles.
Secondo Europa Today inoltre, nel mese di agosto quando il prezzo del gas ha raggiunto il picco dei 339 euro al megawattora, il Belpaese è stato quello che in termini assoluti ne ha consumato di più in Europa.
In più l’Italia finora è stata “graziata” da un inverno mite, con il governo che farebbe bene a mettere in atto una efficace campagna comunicativa per chiedere agli italiani di diminuire i propri consumi per non essere chiamato a prendere, tra qualche mese, scelte draconiane impensabili fino a un anno fa.
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