Il green pass cambia ancora? Perché la sua durata potrebbe essere ridotta

Stefano Rizzuti

9 Dicembre 2021 - 09:35

Fabio Ciciliano, componente del Cts, esprime perplessità sulla durata del green pass (attualmente di 9 mesi) e ritiene giusto ridurre la validità della certificazione per incentivare le terze dosi.

Il green pass cambia ancora? Perché la sua durata potrebbe essere ridotta

Accelerare sulla terza dose. Questo è l’obiettivo del governo e del Comitato tecnico scientifico che si augura una maggiore vaccinazione con la dose booster degli italiani, soprattutto quelli più anziani e quindi più a rischio.

Il problema, però, è che la durata del green pass - attualmente fissata a 9 mesi - può essere percepita come un disincentivo alla terza dose immediata. Proprio per questa ragione Fabio Ciciliano, medico della Protezione civile e componente del Cts, ritiene un errore la decisione di rendere così lunga la validità della certificazione verde (e del green pass rafforzato).

Perché la durata del green pass potrebbe essere ridotta

Ciciliano, in un’intervista alla Stampa, sottolinea come ci siano troppi anziani ancora in ritardo sulla terza dose. “Così ci mettiamo in difficoltà da soli”, è il monito che lancia. Dal punto di vista scientifico la questione è semplice: i vaccinati da più di sei mesi si reinfettano più facilmente.

Ma, sottolinea Ciciliano, ci sono sei milioni e mezzo di over 60 che ancora non hanno ricevuto la dose booster. Il componente del Cts sottolinea come non abbia senso ritardare il richiamo, soprattutto per le persone più fragili. “Credo sia necessario comunicarlo nel modo più chiaro possibile, con il ruolo fondamentale dei medici di famiglia, che conoscono i loro pazienti e sanno come stimolarli”, prosegue.

Per Ciciliano la durata di nove mesi del green pass non è un incentivo: “Si pensava che chi ha già aderito alla campagna fosse ormai inserito in un percorso, ma stiamo vedendo che non per tutti è così”, dice ammettendo di fatto l’errore del governo sul tema.

Secondo il medico della Protezione civile è importante spiegare alle persone che la capacità immunologica del vaccino e la validità del green pass sono due cose diverse che non vanno sovrapposte: “La terza dose è fondamentale, con qualunque vaccino”, aggiunge.

Perché bisogna fare la terza dose entro 6 mesi

L’importanza di ricevere la terza dose del vaccino anti-Covid entro sei mesi viene ribadita anche da Guido Rasi, consigliere del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo. In un’intervista al Corriere della Sera Rasi sottolinea come sia importantissimo non rinviare la dose booster.

A dimostrare quanto da lui sostenuto c’è anche l’esempio di Israele, dove le nuove infezioni sono aumentate dopo sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario. “Il governo è corso ai ripari col programma di richiami e la situazione si è nuovamente normalizzata”, sottolinea Rasi.

Inoltre si è visto che il livello di anticorpi dopo la terza dosesale rapidamente, in pochissimi giorni, e crea una difesa quasi immediata. Salgono velocemente gli anticorpi e viene data una sferzata alle cellule della memoria”, aggiunge.

La linea del governo su green pass e terza dose

Per il momento, comunque, il governo non sembra intenzionato a modificare la sua linea e la validità del green pass dovrebbe continuare a durare nove mesi. Anche il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, sembra ribadire questa posizione sottolineando che l’introduzione del super green pass ha già portato un aumento importante delle prime e anche delle terze dosi. Per ora, quindi, sembra difficile che venga modificato il green pass nell’immediato, ma la preoccupazione del Cts potrebbero presto trovare spazio nelle discussioni del governo.

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